Gli interventi adottati dal Governo non hanno sortito alcuna azione efficace per la sicurezza degli edifici scolastici, perché la maggior parte non necessitano di operazioni di routine, come tinteggiare le pareti, ma di interventi manutentivi ordinari che trascurati nel tempo degenerano nella necessità di svolgere manutenzioni straordinarie. Tutto ciò comporta un’amplificazione dei rischi fisici per i fruitori dell'edificio. L’elenco delle azioni urgenti da attuare è lungo: verificare, mediante schede fast e check-list, l'immediata agibilità di un edificio; attivare le misure economiche con incentivi non inferiori a 15 miliardi di euro, da distribuire in base alle priorità; predisporre verifiche nella prima decade di settembre all’inizio di ogni attività didattica; ricalibrare la normativa su Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro tramite un nuovo asset legislativo; trasferire una diluizione delle responsabilità dei presidi, attraverso una nuova 'impalcatura' organizzativa.

 

Natale Saccone (ingegnere esperto di sicurezza): a oggi, il dirigente scolastico può solo comunicare e vigilare inibendo alcune porzioni della sua scuola. Riteniamo che le responsabilità attribuite ai dirigenti scolastici non siano altro che il capro espiatorio per la Magistratura Italiana che deve in ogni caso individuare un colpevole per l'accaduto. La soluzione è nell'intervento sinergico degli organi preposti alla vigilanza, che non devono avere solo valenza repressiva, ma soprattutto consultiva, nell'ottica di una sana prevenzione. Inoltre, bisogna legiferare in merito a obblighi di verifica congiunti tra l'ufficio tecnico del proprietario dell'immobile e il S.P.P. d'Istituto, avvalendosi di schede semplificate predisposte in seno alla norma stessa, simili a quelle già utilizzate dalla Protezione Civile sulla fruibilità delle strutture, alla luce della classificazione sismica già in vigore dal 1° marzo scorso.

 

Marcello Pacifico (Confedir-Udir): ci stiamo adoperando perché non capiti più che i dirigenti scolastici paghino per colpe non loro. Per questo, stiamo operando su due fronti: sensibilizzando le istituzioni perché si cambino le norme; fornendo dati, documenti e tutte le indicazioni utili per metterli nelle condizioni di agire nella legalità. Per illustrare loro le modalità della nostra azione, abbiamo predisposto un’altra serie di incontri.

 

UDIR ed EUROSOFIAhanno organizzato una seria di convegni formativi e informativi, in programma nel mese di Maggio aLecce,NapolieMilano.Si parlerà anche dei crescenti carichi di lavoro, delle responsabilità enormi, degli spostamenti continui per raggiungere plessi e sedi scolastiche, aggravati dalla riforma Renzi-Gianni, sempre però in cambio di buste paga a dir poco esigue.

 

Sullo stato di sicurezza delle strutture scolastiche serve un cambio di marcia. Ma che sia vero, tangibile. Il tempo delle promesse è scaduto. A sostenerlo è il sindacato Udir, secondo cui occorre una nuova e lungimirante Governance che contempli migliori e più elevati standard di sicurezza. Il fine è quello di non esporre più, come avviene oggi, gli alunni e i lavoratori a rischi che ne possono compromettere l'incolumità: certamente, i pericoli non possono essere azzerati, ma sicuramente ridotti. E, laddove è necessario, arrivare anche all'inibizione della struttura e il conseguente non utilizzo della stessa. Senza, ovviamente, che si possa attribuire ai dirigenti scolastici il reato di interruzione di pubblico servizio.

Sino a oggi, purtroppo, gli interventi adottati dall’ultimo e penultimo Governo, anche quelli denominati "Scuole Belle", non hanno sortito alcuna azione efficace sul fronte sicurezza degli edifici scolastici, la metà dei quali costruiti prima del 1971: ciò perché la maggior parte delle scuole non necessitano di operazioni di routine, come tinteggiare le pareti, bensì d'interventi manutentivi ordinari che trascurati nel tempo degenerano nella necessità di svolgere delle manutenzioni straordinarie. E tutto ciò comporta una notevole amplificazione dei rischi fisici per i fruitori dell'edificio.

 

La lista delle corrette azioni da intraprendere è lunga: prima di tutto occorre verificare, mediante schede fast e check-list, l'immediata agibilità o meno di un edificio, con descrizione e valorizzazione di eventuali interventi e relativa priorità d'esecuzione, affidando questo compito a commissioni ministeriali congiunte tra gli organi preposti alla sicurezza strutturale, impiantistica e antincendio, come il Genio Civile, Spresal e vigili del fuoco. Bisogna poi attivare da subito le misure economiche con incentivi non inferiori a 15 miliardi di euro, i quali andranno distribuiti a seconda delle priorità ricevute di cui al punto precedente, nonché dei risultati ottenuti sulla base della classificazione sismica di cui al D. M. del 28/02/2017 in seno alla legge di stabilità 2017.

Per il sindacato, è anche fondamentale predisporre sin d'ora le verifiche a ogni anno scolastico nella prima decade settembrina a inizio di ogni attività didattica, in tutte le strutture pubbliche scolastiche Italiane. Come ricalibrare la normativa vigente sulla Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, mediante un nuovo asset legislativo che integri e corregga il T.U.S. del 2008 per le sole attività scolastiche statali. Contemporaneamente, occorre anche trasferire una diluizione delle responsabilità dei dirigenti scolastici, attraverso una nuova “impalcatura” organizzativa del settore della sicurezza, che contempli sempre l'efficacia del S.P.P. solo per la gestione e le notifiche di routine, verso gli organi cosiddetti “preposti” (Genio, ASP, vigili del fuoco), chiamati a esprimersi sull'esercizio e utilizzo di ogni manufatto scolastico Italiano.

“Tali iniziative – spiega l’ingegner Natale Saccone, esperto di sicurezzasono fondamentali, soprattutto alla luce dei recenti episodi che hanno visto interessati molti dirigenti scolastici nelle aule dei Tribunali Italiani, chiamati a difendersi da responsabilità attribuite impropriamente dalle norme vigenti in materia di Sicurezza ed Igiene nei luoghi di lavoro: riteniamo che lo Stato debba rivedere l'intero asset giuridico che fa capo al D. Lgs. 81/08, attraverso la redazione di un decreto integrativo e correttivo, che inizi dalla ridefinizione, ai sensi dell'art. 2 di Datore di Lavoro per il Dirigente Scolastico, che non ha alcun potere di spesa”.

“È certo – continua Saccone - che il dirigente scolastico, quale fruitore didattico dei locali messi a disposizione da parte dell'ente locale proprietario, non ha potenzialmente trasferito il potere di spesa per gli interventi da eseguire: può solo comunicare e vigilare inibendo alcune porzioni. Per questo, riteniamo che le responsabilità attribuite ai dirigenti scolastici non siano altro che il capro espiatorio per la Magistratura Italiana che deve in ogni caso individuare un colpevole per l'accaduto”.

“La soluzione delle vicissitudini che attanagliano i dirigenti nelle Pubbliche Amministrazioni scolastiche può essere risolta con l'intervento sinergico degli organi preposti alla vigilanza che non devono avere solo valenza repressiva, ma soprattutto consultiva, nell'ottica di una sana prevenzione. Inoltre bisogna legiferare in merito a obblighi di verifica congiunti tra l'ufficio tecnico del proprietario dell'immobile e il S.P.P. d'Istituto, avvalendosi di schede semplificate predisposte in seno alla norma stessa, simili a quelle già utilizzate dalla Protezione Civile sulla fruibilità delle strutture, alla luce della classificazione sismica già in vigore dal 1° marzo scorso”, conclude Saccone.

Secondo Marcello Pacifico, segretario organizzativo della Confedir, cui aderisce Udir, “ci stiamo adoperando perché non capiti più che i dirigenti scolastici paghino per colpe non loro. Per questo, stiamo operando su due fronti: sensibilizzando le istituzioni perché si cambino le norme; fornendo dati, documenti e tutte le indicazioni utili per metterli nelle condizioni di agire nella legalità. Per illustrare loro le modalità della nostra azione, abbiamo predisposto un’altra serie di incontri, durante i quali si parlerà anche dei crescenti carichi di lavoro, delle responsabilità enormi, degli spostamenti continui per raggiungere plessi e sedi scolastiche, aggravati dalla riforma Renzi-Gianni, sempre però in cambio di buste paga a dir poco esigue”.

UDIR ed EUROSOFIA hanno organizzato una seria di convegni formativi e informativi, in programma nel mese di Maggio aLecce,NapolieMilano.

Le tre RRR della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni’in programma a Lecce sabato 6 maggio dalle ore 9.00 alle 15.00, presso Hilton Garden Inn - via Cosimo De Giorgi, 62Scarica l'adesione e il rimborso per il viaggio.

‘Le tre RRR della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni’, in programma a Napoli lunedì 8 maggio, dalle ore 9.00 alle 15.00 presso Ramada Naples - via Galileo Ferraris, 40. Scarica l’adesione e il rimborso per il viaggio.

'Le tre RRR della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni', in programma a Milano lunedì 15 maggio, dalle ore 8.30 alle 18.00, presso Novotel Milano Linate - via Mecenate, 121.Scarica l’adesione e il  rimborso per il viaggio.

La partecipazione è gratuita e riconosciuta dal Miur. Per informazioni, si può contattare il 331.7713481. Per una consulenza gratuita, scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Per aderire ai ricorsi su RIA, FUN, CIR consultare il sito internet www.udir.it. Per maggiori informazioni, anche sugli altri seminari già programmati in varie città italiane, vai al link.

 

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