In merito ai recenti crolli che si sono susseguiti nelle strutture scolastiche italiane si evidenzia come siano principalmente dovuti al fatto che la metà dei nostri istituti risalga a prima del 1970. Servono interventi urgenti e un aggiornamento della normativa sulla responsabilità dei dirigenti scolastici che non hanno potere di spesa

Un altro aspetto su cui bisogna soffermarsi riguarda la relazione che intercorre tra vulnerabilità sismica dell’edificio e zona sismica di appartenenza delle strutture sul territorio nazionale; nel merito, si evidenzia che non vi è una correlazione direttamente proporzionale tra pericolosità sismica di zona e vulnerabilità del manufatto scolastico. Marcello Pacifico (Udir): Il nostro sindacato è stato primo promotore in Italia di una normativa adeguata sulla sicurezza già nella scorsa legislatura e ora la proposta di legge dell'on. Virginia Villani potrebbe andare nella giusta direzione se approvata

IL PARERE DELL’ESPERTO NATALE SACCONE

Purtroppo si susseguono le notizie di crolli a scuola, e certamente non aiuta la precaria salute in cui versano molti dei nostri istituti. Udir ha chiesto un parere a un esperto, l’ingegnere Natale Saccone: “Un altro aspetto, da tutti sottovalutato è la relazione che intercorre tra vulnerabilità sismica dell’edificio e zona sismica di appartenenza delle strutture sul territorio nazionale; nel merito, si evidenzia che non vi è una correlazione direttamente proporzionale tra pericolosità sismica di zona e vulnerabilità del manufatto scolastico. Cioè la probabilità di collasso di una controsoffittatura, ad esempio nella valutazione del rischio di caduta dall’alto, non è detto che sia maggiore in una zona sismicamente più pericolosa, in quanto può cadere a prescindere se la zona è sismica oppure o no. Ciò deve far riflettere e meditare, valutando i rischi, in quanto gli interventi devono essere estesi, non solo mirando alla classificazione sismica, ma alla vulnerabilità degli elementi anche non strutturali, che spesso la fanno da padrone nella valutazione delle magnitudo di rischio, legate ad alti coefficienti di probabilità di accadimento”.

Quindi, certamente, servono nuove norme, con obblighi performanti sui controlli da parte degli organi di vigilanza.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE UDIR MARCELLO PACIFICO

Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir, afferma come il sindacato “sia stato primo promotore in Italia di tutto ciò, e speriamo che venga accolta la proposta dell’on. Virginia Villani, ben articolata, che sposa questo nuovo principio di garantire la sicurezza a scuola, allineandosi agli standard europei di cui l’Italia non ha ancora contezza normativa. Udir sarà sempre fautore di questi principi, nell’ottica di una sana, consapevole e regolamentata sicurezza a scuola”.

 

PER APPROFONDIMENTI:

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6 aprile 2019                                                                                                            Ufficio Stampa Udir