Non si arresta il malcontento dei dd.ss. per la questione della sicurezza strutturale degli edifici scolastici: il 30 ottobre 2019 si sono dati appuntamento all’Istituto Da Vinci di Roma per raggiungere il Miur per un sit-in che dovrebbe portarli ad incontrare se non il Ministro Lorenzo Fioramonti almeno uno o più sottosegretari. Marcello Pacifico (Udir): Siamo solidali coi dd.ss. e li appoggiamo in questa protesta che vuole essere soprattutto una manifestazione di impotenza di fronte alla situazione che si è venuta a creare. Non è possibile rischiare una condanna penale mentre si sta svolgendo il proprio compito. Il ruolo del ds, anche se carico di oneri, è pur sempre un lavoro che compie chi è profondamente interessato all’istruzione e al rapporto col corpo docente e coi discenti: non perdiamo ciò di vista. Si stanno portando i dirigenti scolastici a essere molto più preoccupati delle condanne piuttosto che della formazione dei nostri studenti e delle ottimali condizioni lavorative di docenti e Ata

Il caso

Non si arrestano le preoccupazioni dei dd.ss. sulla questione della sicurezza: come riporta la rivista specializzata La Tecnica della Scuola, “dirigenti scolastici provenienti da tutte le parti di Italia si sono mobilitati per la questione sicurezza strutturale degli edifici scolastici. Infatti, il 30 ottobre 2019 si sono dati appuntamento all’Istituto Da Vinci di Roma per raggiungere il Miur per un sit-in che dovrebbe portarli ad incontrare se non il Ministro Lorenzo Fioramonti almeno uno o più sottosegretari. Chiedono tutela, contro delle norme che non solo considerano ingiuste ma anche pericolose per chi frequenta le scuole”.

Le motivazioni della protesta

La manifestazione è stata organizzata in seguito alla “sentenza di condanna della Cassazione di una loro collega, ritenuta responsabile proprio in quanto preside della caduta di un ragazzo da un lucernario durante gli esami di Maturità del 2011 nella sua scuola. Quel giorno una bidella aveva lasciato aperta la porta che portava nella zona pericolosa ma comunque è stata riconosciuta anche una responsabilità «oggettiva» della dirigente”. Dunque “la clamorosa decisione della Corte ha spinto i dirigenti di tutta Italia a chiedere una riflessione al ministero sulle responsabilità per ciò che riguarda le scuole e soprattutto lo stato degli edifici scolastici”.

Bisogna ricordare che “quattro edifici scolastici su dieci hanno una manutenzione carente, oltre il 70% presenta lesioni strutturali, in un caso su tre gli interventi strutturali non vengono effettuati, più della metà delle scuole si trova in zona a rischio sismico e una su quattro in zona a rischio idrogeologico. Inoltre da una recente indagine emerge che il 65% delle scuole monitorate è situata in zona a rischio sismico, il 24% in zona a rischio idrogeologico, il 7% in zona a rischio industriale, il 5% a rischio vulcanico, il 14% in zona a elevato inquinamento acustico; il 2% presenta amianto e radon”.

Il parere del sindacato

Udir pochi giorni fa si è occupato della faccenda, sottolineando come lo Stato dovrebbe tutelare maggiormente i dirigenti scolastici. Secondo il sindacato, sono troppe le colpe che vengono imputate ai dirigenti scolastici senza che questi possano prevedere o porre argini alle tragedie che colpiscono sempre più scuole in Italia: il primo responsabile è il legislatore.

Il commento del presidente Udir Marcello Pacifico

Alla luce della volontà dei dd.ss. di incontrarsi a Roma per un sit-in, Pacifico afferma che, in quanto sindacato al fianco dei dirigenti scolastici, “siamo solidali con loro e li appoggiamo in questa protesta che vuole essere soprattutto una manifestazione di impotenza rispetto alla situazione che si è venuta a creare. Non è possibile rischiare una condanna penale mentre si sta svolgendo il proprio compito. Il ruolo del ds, anche se carico di oneri, è pur sempre un lavoro che compie chi è profondamente interessato all’istruzione e al rapporto col corpo docente e coi discenti, non perdiamo ciò di vista. Si stanno portando i dd.ss. a essere molto più preoccupati delle condanne piuttosto che della formazione dei nostri studenti e delle ottimali condizioni lavorative di docenti e Ata”, conclude il presidente Marcello Pacifico.

Vai alla checklist con richieste di pertinenza del DS predisposta da Udir.

 

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