Udir scrive, per tutelare tutti i dirigenti scolastici, a tutti gli UU.SS.RRassessori regionali all'Istruzione e prefetti, agli organi di stampa e ai social media sulla possibilità dell'ipotesi di ingresso della popolazione scolastica all'interno di un arco temporale di due ore e relativa protesta

 

Il sindacato ha scritto la missiva in seguito alla notizia, ufficiosa ma fondata, di un provvedimento in via di elaborazione da parte delle Prefetture su tutto il territorio nazionale che imporrebbe ai dirigenti scolastici delle scuole di diluire gli ingressi degli alunni in un intervallo di due ore, all’inizio delle attività didattiche, in modo tale da consentire ai sistemi dei trasporti di effettuare più corse con un numero di alunni tale da rispettare il distanziamento.

I dd.ss. del sindacato affermano che “a tutela dei dirigenti scolastici iscritti e non iscritti a Udir si sottolinea che l’ipotesi in premessa è irreale, impossibile, illegittima, comprime gli spazi di autonomia delle istituzioni scolastiche e genera un ulteriore e insostenibile carico di possibili responsabilità sulle spalle dei capi di istituto per vari motivi”.

Tra le motivazioni troviamo: la complessità dell’organizzazione scolastica non permette che sia possibile realizzare un orario del personale docente compatibile con un ingresso a scuola degli alunni scaglionato in due ore. Per brevità citeremo solo l’incompatibilità con l’orario d’obbligo dei docenti, che nella stragrande maggioranza dei casi lavorano su più classi, talvolta incardinate in più corsi e in molti casi anche in posti e cattedre orarie che si articolano su più plessi o addirittura su più scuole. Ci sono pure casi in cui i docenti lavorano in scuole di comuni diversi, distanti tra loro anche 30/40 Km. Negli Istituti tecnici e professionali quali Alberghieri, Turistici, Odontotecnici, Agricoltura, dobbiamo aggiungere la complessità dell’organizzazione dei laboratori e dell’orario degli assistenti tecnici, che per obbligo debbono presenziare alle esercitazioni; l’impossibilità di assicurare la sorveglianza degli spazi comuni e dei servizi durante il tourbillon di continue entrate degli studenti. A questo proposito si rammentano le numerose criticità dei locali scolastici, le numerose inottemperanze nella loro manutenzione, da parte degli enti proprietari e il regime giuridico della responsabilità aggravata ex 2048 CC a carico di dirigenti e personale scolastico in caso di danni.

Va poi sottolineata l’elementare considerazione, che se si diluisce l’entrata va diluita in modo corrispondente l’uscita, in pratica raddoppiando necessità organiche, difficoltà organizzative e pericoli per tutti i protagonisti della giornata scolastica; in ragione di questo quadro va precisato poi che non c’è in organico un numero di collaboratori scolastici, che erano già pochi prima dell’emergenza, in grado di sopperire alle necessità ovviamente aumentate di igienizzazione dei locali da un orario incrementato sia dal numero di ore di attività sia dal numero dei passaggi di persone negli spazi comuni. Inoltre molti alunni disabili gravi sarebbero in difficoltà perché famiglie e associazioni che assicurano il trasporto e le terapie riabilitative dovrebbero modificare le tabelle orarie ex novo.

Ma non è finita, poiché ci sono anche motivazioni attinenti a norme fondamentali a tutela dei dirigenti scolastici e dell’autonomia scolastica: ogni decisione proveniente da organi esterni all’Amministrazione scolastica, inerente la gestione del curricolo scolastico, salvo i casi di pericolo e urgenza derivati da eventi o calamità naturali imprevedibili, è viziata da incompetenza assoluta.  Infatti, tutto l’articolato quadro normativo che disciplina l’autonomia scolastica a partire dalla L.59/97 e dal Regolamento approvato con il D.P.R 275/99, con le modificazioni e le integrazioni dell’art,25 del D.lgs 165/01, della L. 107/2015 e dai DD.lgs 74 e 75/17, affida al dirigente scolastico il ruolo di figura centrale di sistema e i poteri di indirizzo e di gestione dell’istituzione scolastica.

Tale unicum deriva dal fatto che ogni istituzione scolastica ha utenze con differenze notevoli da ogni altra istituzione in ragione dei numeri, delle caratteristiche sociologiche e dei bisogni formativi degli alunni. Il dirigente scolastico ha così, insieme con gli organi collegiali, il compito e l’onere di garantire il diritto allo studio che è diritto fondamentale garantito dalla Costituzione e degli ordinamenti nazionale ed europeo. Così nel rispetto delle norme di indirizzo del Ministero dell’Istruzione ogni altro organo della P.A. non può assumere decisioni che modifichino l’organizzazione delle attività a scuola e il relativo Piano dell’Offerta Formativa.

PROPOSTE UDIR

Le comunità scolastiche, basandosi sullo spirito di adattamento e di abnegazione del personale (non si dimentichi che tra i morti da Covid 19 ci sono dirigenti, docenti e personale ATA) hanno in ogni sede già formulato la ragionevole proposta di un modello misto in cui didattica a distanza e didattica in presenza possano convivere per tutto il periodo dell’emergenza. Si tratta già di uno sforzo limite, che può alleggerire le questioni attinenti la mobilità degli alunni e ogni altra dinamica di carattere sociale ed economico per esiti da Covid 19 e che contempera le esigenze del curricolo e la sicurezza delle persone con un impegno difficile e straordinario ma sostenibile da parte dei dirigenti scolastici e del personale della scuola. Ogni altra proposta mirata che scarichi sulla scuola le criticità dei sistemi dei trasporti o di altri servizi a potenziarsi verrà rigettata con ogni azione di protesta e con correlate iniziative quali conferenze stampa e proteste in ogni sede.

Si invitano pertanto tutti i Prefetti e ogni altro organo della P.A., che intenda svolgere la propria azione istituzionale in modo da generare modifiche alle dinamiche scolastiche, a convocare preventivamente il sindacato per consentirle di esercitare le proprie legittimi prerogative statutarie

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