Udir chiede al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, subito chiarezza sul provvedimento comminato dall'Ufficio scolastico regionale e di annullarlo se confermata la buona condotta. Denunciare le carenze in tema di sicurezza è una responsabilità propria della presidenza, tanto più al tempo del Covid. Non ci si può nascondere sotto protocolli che comunque non risolvono il problema delle classi pollaio

Da quanto si apprende dalla stampa nazionale, “ad avviare il procedimento disciplinare è stato l’ufficio scolastico regionale” secondo il quale la preside avrebbe "tenuto una condotta non conforme ai principi di correttezza negli ambienti di lavoro, nei rapporti con gli organi di vertice, coi colleghi, gli utenti, gli studenti". Marcello Pacifico (Udir): “I dati parlano di emergenza sanitaria da più di un anno e certamente la dirigente scolastica ha agito nel rispetto delle norme e per il bene della collettività. Anche noi come sindacato abbiamo chiesto più volte la riapertura dei plessi che negli ultimi anni sono stati dismessi; più spazio equivale a un maggiore distanziamento sociale, l’ama più efficace che si ha insieme ai dispositivi di protezione individuali. Vedersi punire acuisce la sensazione di abbandono che vivono i dirigenti scolastici, soprattutto negli ultimi mesi. È stata fatta un’ingiustizia e per noi bisogna che si rimedi, al più presto”

IL CASO

Come riporta Il resto del Carlino, una dirigente scolastica di una scuola delle Marche ha avuto una sanzione disciplinare. Da quanto si apprende dalla stampa nazionale, “ad avviare il procedimento disciplinare è stato l’ufficio scolastico regionale” secondo il quale la preside avrebbe "tenuto una condotta non conforme ai principi di correttezza negli ambienti di lavoro, nei rapporti con gli organi di vertice, coi colleghi, gli utenti, gli studenti". 

Inutile sottolineare la delusione della dirigente scolastica, che ha sottolineato come le sia stato provocato “il più grande dolore dopo la perdita di mio padre" dopo una vita impegnata per il bene dei suoi studenti e dell’istruzione in generale. “Per lei, è il primo provvedimento disciplinare dopo quasi 30anni di servizio (di cui 14 da dirigente). Il provvedimento è arrivato a fine aprile”. 

Il nodo della questione sta qui: nel settembre 2020, nel corso di una riunione con la provincia (proprietaria dei plessi), viene sollevato un problema di spazi. Infatti, si prevedeva che il numero di iscritti per il successivo anno sarebbe stato alto e di conseguenza sarebbero servite più aule, che però nel plesso pare non ci fossero, viste le misure anticovid. Così, la dirigente scolastica “avvia delle interlocuzioni, coinvolgendo pure l’Usr, per far fronte all’insufficienza di spazi”. Una insufficienza reale, perché la provincia dà ragione alla preside, “redigendo un progetto per ricavare tre ulteriori aule. Ma nonostante ciò la dirigente viene sanzionata con la pena massima di 500 euro”. 

Nel provvedimento si lamenta che la preside avrebbe "rappresentato alla provincia una situazione più grave di quella accertata e risolta. E anche con famiglie e stampa avrebbe usato toni inutilmente allarmistici, descrivendo in modo precipitoso una situazione di esagerata gravità, dal momento che ha poi trovato soluzione col reperimento di tre aule nella struttura ospitante". 

IL PARERE DI UDIR

Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Udir, esprime vicinanza alla dirigente scolastica e afferma come sia compito del capo d’istituto prendere le adeguate misure per ridurre il rischio di contagio da Covid. Il leader del sindacato ha infatti detto che “i dati parlano di emergenza sanitaria da più di un anno e certamente la dirigente scolastica ha agito nel rispetto delle norme e per il bene della collettività. Anche noi come sindacato abbiamo chiesto più volte la riapertura dei plessi che negli ultimi anni sono stati dismessi; più spazio equivale a un maggiore distanziamento sociale, l’arma più efficace che si ha insieme ai dispositivi di protezione individuali. Vedersi punire acuisce la sensazione di abbandono che vivono i dirigenti scolastici, soprattutto negli ultimi mesi. È stata fatta un’ingiustizia e per noi bisogna che si rimedi, al più presto. Siamo pronti ad assistere la dirigente scolastica nella richiesta di annullamento della sanzione se il ministro Bianchi non farà subito chiarezza”, conclude Pacifico.

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