Udir crede che sarebbe necessario avere presidi sanitari scolastici con diverse figure complementari quali lo psicologo scolastico, l'assistente sociale e l’infermiere specializzato

 

Marcello Pacifico (Udir): "Chiaramente è una questione economica, ma sappiamo che i cospicui fondi del PNRR non potranno essere usati per gli aumenti salariali. Allora quale migliore occasione per iniziare come interventi straordinari, sperimentando così questi nuovi modelli presidi sanitari scolastici”

 

Tutti sanno che la scuola rappresenta un'organizzazione particolarmente complessa a legami deboli nel cui interno sono presenti delle vere e proprie comunità. Come avviene per tutte le organizzazioni complesse, per governarle è necessario avere delle risorse umane altamente competenti e specializzate.

Avere a disposizione una figura come quella del medico scolastico non solo sarebbe auspicabile, ma sarebbe buono averla oggi in stabile pianta organica nella prevenzione sanitaria nelle scuole. Una figura, quella del Medico scolastico, che va assolutamente recuperata e ripristinata. Presente soprattutto negli anni ‘80 e ‘90 nell'ambito dei programmi di prevenzione sul territorio nazionale in carico alle Unità Sanitarie Locali – A.S.L.

Secondo i dirigenti scolastici Udir, oggi, potrebbe essere utile ragionare sulla presenza stabile da dedicare interamente nella prevenzione della salute dei nostri studenti. Sarebbe perfetto avere nell’abito scolastico anche altri specialisti, quali lo psicologo scolastico, l'assistente sociale e l’infermiere. Un vero e proprio team, un presidio sanitario scolastico utile a prescindere dall’emergenza pandemica SARS-CoV-2.

“Non sappiamo cosa ci riserva il futuro; infatti, potrebbero emergere nuove infezioni o vecchie malattie debellate.

Avere a scuola l'aiuto del medico scolastico è diventato ormai un'esigenza, a prescindere dall’emergenza pandemica SARS-CoV-2 avvertita da tutti gli operatori – dichiara Dario Tumminelli, dirigente scolastico Udir - Ripristinare la figura del medico scolastico non solo è auspicabile, oggi con l’emergenza pandemica diventa un’esigenza fondamentale se non prioritaria. Il recupero della medicina scolastica significherebbe non solo migliorare ciò che è stato buono in passato, un servizio che ha dato pieno supporto alla crescita di intere generazioni. Sarebbe importante avere dei veri e propri presidi sanitari scolastici all'interno delle nostre scuole, un team di esperti composto da diverse figure specializzate e complementari”, ha concluso Tumminelli.

Secondo il presidente nazionale Udir Marcello Pacifico, "chiaramente è solo una questione di soldi, tutta economica, ma sappiamo anche che i cospicui fondi del PNRR non potranno essere usati per gli aumenti salariali, lo impediscono le regole europee che prevedono che tali risorse possono essere impiegate per gli investimenti straordinari. Allora quale migliore occasione per iniziare come interventi straordinari, sperimentando così questi nuovi modelli presidi sanitari scolastici per poi negli anni valutare o meno se continuare con l'esperienza", ha concluso il leader del sindacato.

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