Stenta a decollare la riforma delle pensioni in ordine all’Ape volontaria; il decreto attuativo ha ricevuto il parere positivo del Consiglio di Stato, ma i tempi per l’avvio potrebbero essere ancora lunghi. 

Marcello Pacifico (Anief): Presso gli sportelli del giovane sindacato è possibile, tramite i referenti Cedan, conoscere le ultime novità sul panorama fiscale e previdenziale, per poter affrontare un’eventuale scelta con consapevolezza. 

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Stenta a decollare la riforma delle pensioni in ordine all’Ape volontaria; il decreto attuativo ha ricevuto il parere positivo del Consiglio di Stato e tuttavia i tempi per l’avvio potrebbero essere ancora lunghi. Gli ultimi rumors provenienti da Piazza Colonna individuano gli inizi di settembre come scadenza per l’avvio dell’Ape volontaria; a oggi, la riforma delle pensioni ha visto un suo risvolto esclusivamente nella chiusura dei termini per l’invio delle richieste di Ape social e lavoratori precoci. L’avvio dell’Ape volontaria è ancora ferma all’elaborazione del decreto attuativo.

Da Palazzo Spada non sono mancate le sottolineature critiche sui tempi. Il problema di maggior rilievo è rappresentato dall’aspetto relativo all’anticipo finanziario: il nodo su tale aspetto non ha ancora superato la fase legislativa, rendendo impossibile agli interessati l’invio della richiesta e, naturalmente, la fruizione dell’indennità. I tempi per l’Ape volontaria sono stati condizionati da una serie di ritardi che tutt’ora rendono la novità non avviabile.

 

La trasmissione del decreto attuativo sull’Ape volontaria è infatti stata inviata all’esame del Consiglio di Stato quasi 4 mesi dopo la scadenza prevista per la sua entrata in vigore. Tale scadenza era del resto imposta all’esecutivo da una legge, la n. 232/2016 (art. 1, c. 175, la Legge di Bilancio 2017), che però è rimasta inosservata. I tempi di elaborazione della misura trovano una parziale spiegazioni nei mancati accordi da ricercare con banche e assicurazioni.

Si ricorda che attualmente l’Ape volontaria assume lo status di misura sperimentale e che i termini di fruizione sono compresi tra il 1° maggio 2017 (data, trascorsa, del teorico via all’istituto) al 31 dicembre 2018. Considerata la velocità con la quale sono stati varati i decreti relativi all’Ape sociale, si potrebbe porre una riflessione sul fatto che il Governo voglia far passare tale riforma come una riforma strutturale, finalizzata a una possibile introduzione a tempo indeterminato dell’Ape volontaria all’interno del sistema-previdenza italiano.

I tempi di attuazione dell’Ape volontaria riducono la possibilità di circoscrivere l’impatto di tale misura sul mondo del lavoro e della previdenza; viene dunque meno lo scopo della sperimentazione e tale situazione si traduce in un salto nel buio.

In ordine alle ultime modifiche introdotte dai tecnici del Governo, vi è il particolare funzionamento dell'APE volontaria: l’accesso al beneficio potrebbe essere subordinato alla verifica dello status finanziario del richiedente; ovvero, coloro i quali hanno pagamenti scaduti con i circuiti bancari e finanziari per un lasso di tempo superiore ai tre mesi, non potranno accedere al beneficio, e dunque al fruitore dell'anticipo si dovrà certificare la non presenza di "esposizioni creditizie scadute e non pagate o sconfinanti da oltre 90 giorni".

Un'altra questione che rischia di tagliare fuori molti lavoratori dal legittimo diritto al pensionamento è rappresentato dal mancato accesso al cumulo gratuito. Tale strumento previdenziale permette di sommare, attraverso un calcolo pro quota, tutti i contributi versati a diverse casse e gestioni nel corso della propria vita lavorativa. Il cumulo gratuito allo stato attuale rappresenta uno strumento non sfruttabile da diverse categorie di iscritti alle casse professionali e di lavoratrici che desiderano accedere all'opzione donna, con l’aggravante che in molti casi non è previsto di usufruire dei contributi versati nella gestione separata Inps, nonostante il comune calcolo contributivo; in virtù di tale motivazione, gli iscritti a tale gestione richiedono di poter far valere il cumulo per l'accesso alla salvaguardia dei lavoratori esodati.

Si ricorda che Anief ha siglato una convenzione con il Centro servizi Cedan, società autorizzata a erogare, per mezzo della confederazione Cisal, servizi di Caf e patronato.

“Presso gli sportelli del giovane sindacato, - commenta il prof. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -, sarà possibile tramite i referenti Cedan, conoscere le ultime novità sul panorama fiscale e previdenziale, in modo da fornire agli associati un servizio utile che possa permettere di affrontare un’eventuale scelta con consapevolezza”.

Il sindacato ricorda che è sempre possibile chiedere una consulenza personalizzata a Cedan, per sapere se si ha diritto ad andare in quiescenza prima dei termini contributivi e di vecchiaia previsti dalla legge e per scoprire il valore dell’assegno pensionistico, oltre a ulteriori servizi. Per contatti, ci si può collegare al sito internet. Per avere tutte le indicazioni necessarie è possibile anche scrivere una e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., oppure chiamare al numero telefonico 091.424272 dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e il mercoledì dalle ore 14.00 alle ore 18.00.

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