Presentate alla Commissione Bilancio di Palazzo Madama le richieste, originarie Udir, di modifica del ddl 2960, attraverso l’istanza che ha come firmatario il senatore Remigio Ceroni (Forza Italia). A questo emendamento si aggiunge quello presentato da Gian Marco Centinaio e Silvana Andreina Comaroli (Lega Nord), il 53.18, attraverso cui si chiede che la dotazione del FUN, a decorrere dal 2018, sia “incrementata di 100 milioni di euro” e la 53.19, presentata dagli stessi senatori, con cui si chiede di collocare gli incrementi stipendiali in contrattazione sindacale. L’obiettivo è ridurre il gap sulla perequazione interna ed esterna stipendiale, rispetto ai colleghi della medesima area, oggi superiore ai 38mila euro.

 

Marcello Pacifico (presidente Udir): In assoluto, per colmare la differenza di retribuzione nei confronti degli altri dirigenti, superiore ai 38mila euro medi, ovvero quasi 3 mila euro in meno al mese, occorrono anche altri interventi. Lo stanziamento maggiorato, quindi, servirebbe a ridare alla categoria quei 60 milioni di euro sottratti negli ultimi anni dal Fondo Unico Nazionale. Sommando le due tranche di aumenti, pari a 10-15mila euro complessivi a dirigente scolastico.

 

 

 

La vera perequazione esterna dei dirigenti scolastici rispetto ai colleghi della medesima area passa per l’emendamento 53.1 all’articolo 53 del disegno di legge n. 2960, in queste ore all’esame della Commissione Bilancio di Palazzo Madama, dopo la sua presentazione da parte del senatore Remigio Ceroni (Forza Italia): i finanziamenti sinora approvati dal CdM e ora all’esame del Senato sono infatti largamente insufficienti per poter parlare anche solo di un primo passo verso il reale avvicinamento dei compensi ricevuti annualmente dai capi d’istituto con quelli percepiti da altri dirigenti pubblici dell’area della Conoscenza.

 

Premesso ciò, con l’emendamento Ceroni si chiede innanzitutto un incremento della cosiddetta “posizione di parte fissa”, portando le somme da destinare a tale scopo a “74 milioni di euro per l’anno 2018, 82 milioni di euro per l’anno 2019 e 192 milioni di euro a decorrere dall’anno 2020”. Nell’emendamento è specificato che per la copertura dello stanziamento “si provvede mediante corrispondente riduzione del fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307”.

 

La richiesta formulata alla commissione di competenza, se accolta, porterebbe un incremento medio annuo di circa 5mila euro a dirigente scolastico, in particolare a coloro che sono stati assunti dopo il 2001 ed ancora oggi non si ritrovano la “voce” RIA nel cedolino stipendiale. In tal modo, accogliendo quella che è anche la proposta Udir, al termine dello stanziamento triennale, a partire dall’anno in corso, i nostri presidi potranno colmare buona parte del gap di questa sezione dello stipendio, oggi quantificato in circa 8mila euro.

 

A questo emendamento, si aggiunge quello presentato da Gian Marco Centinaio e Silvana Andreina Comaroli (Lega Nord), il 53.18, attraverso cui si chiede che la dotazione del FUN, a decorrere dal 2018, sia “incrementata di 100 milioni di euro”. Infine, con ulteriore proposta (la 53.19), presentata dagli stessi senatori, si chiede di collocare gli incrementi stipendiali in contrattazione sindacale.

 

“In assoluto – ricorda Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir - per colmare la differenza di retribuzione nei confronti degli altri dirigenti, superiore ai 38mila euro medi, ovvero quasi 3 mila euro in meno al mese, occorrono anche altri interventi. Lo stanziamento maggiorato, quindi, servirebbe anche a ridare alla categoria quei 60 milioni di euro sottratti negli ultimi anni dal Fondo Unico Nazionale. Sommando le due tranche di aumenti, pari a 10-15mila euro complessivi a dirigente scolastico”.

 

Il comma 1 dell’art. 53 originario che si chiede di modificare:

 

(Dirigenti scolastici)

1.In ragione delle competenze attribuite ai dirigenti scolastici, al fine della progressiva armonizzazione della retribuzione di posizione di parte fissa a quella prevista per le altre figure dirigenziali del comparto Istruzione e Ricerca, nel fondo da ripartire per l'attuazione dei contratti del personale delle amministrazioni statali, iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, è istituita una apposita sezione con uno stanziamento di 37 milioni di euro per l'anno 2018, di 41 milioni di euro per l'anno 2019 e di 96 milioni di euro a decorrere dall'anno 2020, da destinare alla contrattazione collettiva nazionale in applicazione dell'articolo 48, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Le risorse destinate alla contrattazione collettiva nazionale di lavoro in favore dei dirigenti scolastici sono altresì integrate con quelle previste dall'articolo 1, comma 86, della legge 13 luglio 2015, n. 107, da destinare prioritariamente all'intervento di cui al primo periodo.

 

 

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