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Rispetto al decreto legislativo 160 (C. 2119), salta l’emendamento chiesto da UDIR su retribuzione integrale dei compensi dei progetti PNRR al dirigente scolastico dopo la decurtazione avvenuta.

Incrementare il Fondo unico nazionale per il finanziamento della retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici con una somma complessiva pari a 6 milioni di euro: a chiederlo, suggerendo un apposito emendamento alla Legge di bilancio 2025, è il sindacato Udir, dopo la sentenza positiva del Consiglio di Stato sul medesimo tema. “Crediamo molto in questa richiesta, segnalata alla V commissione della Camera dei deputati, perché i dirigenti scolastici devono avere dei compensi adeguati – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir – : noi come sindacato stiamo facendo la nostra parte, perché grazie all’azione legale dell’Udir il Fun dei dirigenti scolastici è aumentato del 23% negli ultimi sette anni”.

Udir, che aderisce a Confedir, ha preso parte alla discussione dedicata al Disegno di legge di bilancio 2025, indirizzata a tutte le Parti sociali

Il giovane sindacato, che tutela i dirigenti scolastici, Udir ha preparato una serie di proposte emendative indirizzata alla Camera dei Deputati, nel caso specifico alla V Commissione (Bilancio Tesoro e Programmazione).

Il decreto legge fiscale aumenta di tre milioni di euro il Fondo Unico Nazionale, più noto come FUN, che incrementa la parte variabile dello stipendio dei dirigenti scolastici: la decisione arriva in attesa dell'esito del ricorso presentato da UDIR e discusso in Consiglio di Stato, che valuterà la richiesta di illegittimità della decurtazione del 30% applicata negli ultimi anni dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e quindi la richiesta del sindacato UDIR di distribuire fino a 25 mila di arretrati ai dirigenti scolastici che hanno presentato apposito ricorso.

 

Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir, ricorda che “da quando il nostro giovane sindacato ha presentato istanza di risarcimento, negli ultimi cinque anni, il Fondo unico nazionale per i dirigenti scolastici ha ripreso a salire ma mai raggiungendo i livelli del 2010, quando fu letteralmente ‘sequestrata dal MEF la quota della RIA dei dirigenti scolastici andati in pensione durante il blocco contrattuale e anche dopo, contrariamente a quanto disposto dalla normativa”.

  

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