Tre distinti emendamenti al disegno di legge n. 2960, di ispirazione Udir e presentati da parlamentari di diversi raggruppamenti politici, sono all’esame della Commissione Bilancio del Senato: l’obiettivo è esentare “i dirigenti scolastici italiani da qualsiasi responsabilità, onere civile, amministrativo e penale” derivanti dai danni strutturali degli edifici scolastici da loro diretti, laddove abbiano tempestivamente richiesto alle autorità locali proprietarie dell’immobile l’intervento, “sia strutturale che di manutenzione” utile ad “assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso”. Inoltre, i capi d’istituto avrebbero facoltà di inibire porzioni di spazi didattici sino anche all’intera Istituzione scolastica ed educativa, senza incorrere in pregiudizio alcuno, quindi senza più rischiare, come accade oggi, il reato d’interdizione di pubblico servizio.

Marcello Pacifico (presidente Udir): Adottare queste modifiche di nostra ispirazione condurrebbe verso indiscutibili vantaggi per chi gestisce oggi le scuole a costo di finire alla sbarra pur non avendo alcun margine di operatività e gestione delle risorse utili agli interventi. Primo tra tutto, quello di fornirgli la possibilità di procedere con la chiusura delle scuole non sicure, senza rischiare una denuncia per interruzione di pubblico servizio. Oltre a responsabilizzare gli enti locali, che non sempre agiscono con tempestività, proprio perché sanno che le norme vigenti sono a loro vantaggio. Nei giorni scorsi, a seguito della grazia del presidente Mattarella al preside Livio Bearzi, in tanti si sono prodigati nel dire che era sacrosanta e bisognava cambiare le norme: ora, abbiamo la possibilità di farlo.

 

Esentare i dirigenti scolastici italiani da “qualsiasi responsabilità, onere civile, amministrativo e penale” derivanti dai danni strutturali degli edifici scolastici da loro diretti, laddove abbiano tempestivamente richiesto alle autorità locali proprietarie dell’immobile l’intervento, “sia strutturale che di manutenzione” utile ad “assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso”.

L’importantissima modifica dell’articolo 53 del  disegno di legge n. 2960, la Legge di Stabilità all’esame della Commissione Bilancio del Senato, è stata promossa da settimane dell’associazione sindacale Udir, anche a seguito della grazia concessa dal Capo dello Stato all’ex preside del Convitto dell’Aquila crollato per il sisma del 2009, e presentato in via ufficiale attraverso tre emendamenti. Le richieste di adeguamento della normativa vigente sulla sicurezza delle scuole, sempre più cogente, sono giunte attraverso un puntale emendamento presentato dal senatore Guido Viceconte, di Alternativa Popolare (53.14).

Un emendamento analogo è quello successivo (il 53.15), a firma dei senatori Serra, Puglia, Blundo, Bulgarelli, Lezzi, Magili, del M5S, nel quale si specifica, in modo più articolato, che “locali, locali tecnici, tetti e sottotetti” rimangono “nella competenza esclusiva dell’amministrazione competente o del soggetto che ne ha l’obbligo giuridico, compreso ogni requisito di sicurezza antincendio previsto dalla normativa vigente in materia”.

Nel terzo ed ultimo emendamento sulla materia (il 53.16), presentato dai senatori Gian Marco Centinaio e Silvana Andreina Comaroli, della Lega Nord, si specifica, invece, che “il Dirigente Scolastico ha facoltà di inibire porzioni di spazi didattici sino anche all’intera Istituzione scolastica ed educativa, senza incorrere in pregiudizio alcuno, al fine di preservare ogni lavoratore da qualsiasi conseguenza dannosa”. Pertanto, a seguito di tale disposizione, si legge sempre nell’emendamento Centinaio-Camaroli, “il Dirigente Scolastico non può essere sanzionato per reato d’interdizione di pubblico servizio, conseguentemente le giornate lavorative devono essere recuperate per il raggiungimento della soglia dei duecento giorni di lezione”.

In questo modo, “il proprietario dell’immobile è obbligato, ricevuta la notifica”, e viene da sé che debba intervenire in modo sollecito, “per dare conferma o rettifica della disposizione presa dal Dirigente Scolastico, mediante relazione tecnica a firma di professionista abilitato, formalmente trasmessa allo stesso Dirigente Scolastico e per conoscenza al Prefetto. Una volta certificato il provvedimento inibitorio da parte del Proprietario dell’immobile, deve ricercare, attraverso l’Ufficio tecnico preposto, sentito il Dirigente Scolastico, soluzione alternativa utile al proseguo in sicurezza delle attività didattiche”.

“Adottare queste modifiche di nostra ispirazione – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir e Anief - condurrebbe verso indiscutibili vantaggi per chi gestisce oggi le scuole a costo di finire alla sbarra pur non avendo alcun margine di operatività e gestione delle risorse utili agli interventi. Primo tra tutto, quello di fornirgli la possibilità di procedere con la chiusura delle scuole non sicure, senza rischiare una denuncia per interruzione di pubblico servizio. Oltre a responsabilizzare gli enti locali, Comuni e Province, che non sempre agiscono con tempestività, proprio perché sanno che le norme vigenti sono a loro vantaggio. Nei giorni scorsi, a seguito della grazia del presidente Mattarella al preside Livio Bearzi, in tanti si sono prodigati nel dire che era sacrosanta e bisognava cambiare la legge: ora – conclude Pacifico – con questi emendamenti abbiamo la possibilità di farlo subito con la Legge di Stabilità di fine 2017”.

 

 

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