Gli aumenti previsti dalla Legge di Stabilità si fermano infatti ad appena lo 0,38% per il 2016, l’1,09% per il 2017, il 3,48% per il prossimo, a fronte di aumenti dovuti ma non corrisposti di indennità di vacanza contrattuale rispettivamente del 4,26%, del 4,66% e del 5,51%. Questo significa che nel 2015 i dirigenti di Università e Ricerca annualmente guadagnavano 96.216,56 euro, a fronte dei 57.893,28 euro medi dei dirigenti scolastici, per cui la perequazione da colmare avrebbe dovuta essere pari a 38.323,28 euro annui, ovvero 2.947,94 al mese; mentre gli aumenti mensili in arrivo si fermano a 300 euro medi.
Marcello Pacifico (presidente Udir): Le aliquote di aumento previste dalla manovra di fine anno sul tabellare annuo di 43mila euro annui sono altamente ridotte: bisognava fare di tutto se si voleva davvero palare di primo passo verso la perequazione, per produrre incrementi attorno all’11%. Udir lo ha espressamente chiesto nella Legge di Stabilità, attraverso il riconoscimento della perequazione esterna fin dal 2016 e per intero, oltre al ripristino e all’incremento del Fondo Unico Nazionale: solo per la riduzione di quest’ultimo di un terzo, ogni preside oggi ha perso in media 5mila euro. Tra l’altro, la perequazione totale della parte fissa della retribuzione di risultato si concretizzerà solo nel 2020, ma anche nel 2021, per un totale di 12mila euro lordi in più: il mancato riconoscimento del quinquennio comporta quindi la perdita di 42mila euro. Senza contare il fatto che in molte regioni italiane, a seguito della firma dei Contratti integrativi, le Ragionerie territoriali dello Stato stanno operando delle maxi-trattenute sulle somme in più percepite.
Udir invita, pertanto, a non firmare il prossimo CCNL che prevede aumenti del tutto inadeguati. Si consiglia, pertanto, di inviare la diffida entro il 30 dicembre.
Per i circa 7mila dirigenti scolastici in servizio nelle nostre scuole pubbliche è in arrivo un contratto davvero desolante: gli aumenti previsti dalla Legge di Stabilità si fermano infatti ad appena lo 0,38% per il 2016, l’1,09% per il 2017, il 3,48% per il prossimo, a fronte di aumenti dovuti ma non corrisposti di indennità di vacanza contrattuale rispettivamente del 4,26%, del 4,66% e del 5,51%.
Cosa significa tutto questo? È semplice: nel 2015, i dirigenti di Università e Ricerca annualmente guadagnavano 96.216,56 euro l’anno, a fronte dei 57.893,28 euro medi dei dirigenti scolastici, per cui la perequazione da colmare avrebbe dovuta essere pari a 38.323,28 euro annui, ovvero 2.947,94 al mese; mentre gli aumenti mensili in arrivo si fermano a 300 euro medi.
“La verità – afferma Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir e Anief – è che le aliquote di aumento previste dalla manovra di fine anno sul tabellare annuo di 43mila euro annui sono altamente ridotte: bisognava fare di tutto se si voleva davvero palare di primo passo verso la perequazione, per produrre incrementi attorno all’11%. Udir lo ha espressamente chiesto, nella Legge di Stabilità, attraverso il riconoscimento della perequazione esterna fin dal 2016 e per intero, oltre al ripristino e all’incremento del Fondo Unico Nazionale: solo per la riduzione di quest’ultimo di un terzo, ogni preside oggi ha perso in media 5mila euro”.
“Tra l’altro, la perequazione totale della parte fissa della retribuzione di risultato si concretizzerà solo nel 2020, ma anche nel 2021, per un totale di 12mila euro lordi in più: il mancato riconoscimento del quinquennio comporta quindi la perdita di 42mila euro. Senza contare il fatto che in molte regioni italiane, a seguito della firma dei Contratti integrativi, le Ragionerie territoriali dello Stato stanno operando delle maxi-trattenute sulle somme in più percepite. Quindi gli stipendi di un nutrito numero di dirigenti scolastici si stanno addirittura riducendo”.
Il giovane sindacato invita, pertanto, a non firmare il prossimo CCNL che prevede aumenti del tutto inadeguati. Si consiglia, pertanto, di inviare la diffida entro il 30 dicembre, in attesa di una nuova pronuncia della Consulta per interrompere la prescrizione, al fine di recuperare l'ammontare dei risarcimenti decisi dal giudice, comprensivo di arretrati, rivalutazione e interessi legali, per cifre che arrivano a 43mila euro a dirigente scolastico.
Tabella UDIR sugli aumenti che dovrebbero essere corrisposti ai dirigenti statali:
disavanzo rispetto agli stanziamenti della Legge di Bilancio 2018 in fase di approvazione
2015 |
0 |
1.840 |
142 |
4,3 |
-611 |
|||
2016 |
156 |
12 |
0,36 |
1.846 |
142 |
4,26 |
-1.690 |
-130 |
2017 |
468 |
36 |
1,09 |
2.015 |
155 |
4,66 |
-1.547 |
-119 |
2018 |
1.508 |
116 |
3,48 |
2.392 |
184 |
5,51 |
-884 |
-68 |
-4.732 |
PER APPROFONDIMENTI:
Dirigenti scolastici, sciopero del 25 maggio: Udir scrive ai 7mila presidi italiani
Dirigenti scolastici, la spending review non è finita: stipendi tagliati di 350 euro
Dirigenti scolastici, ma quale aumento di 400 euro netti al mese? Sono appena 160 e pure a rate
- Dettagli
- Categoria: In primo piano
- Pubblicato: 28 Dicembre 2017