È esemplare il caso della rendicontazione dei finanziamenti europei per l’inclusione sociale e la lotta al disagio nonché per garantire l’apertura delle scuole oltre l’orario scolastico soprattutto nelle aree a rischio e in quelle periferiche: la piattaforma di gestione presenta meccanismi di complessità assoluta, con la richiesta continua di verbali anche solo per dire che si è usata la piattaforma, impegnando il dirigente scolastico per un alto numero di ore in cambio di meno di un compenso che corrisponde ad un rimborso spese. Udir ritiene che quando si lavora per le scuole sia necessario conoscere i problemi e soprattutto i processi organizzativi da gestire: la Ministra dell’Istruzione ci spieghi perché questo non avviene.

Marcello Pacifico (presidente Udir): Come se non bastassero i centomila e un adempimento richiesti sino ad oggi alle scuole ora ci si mette anche la programmazione Pon a rendere la vita impossibile ai Dirigenti Scolastici. Come Udir denunciamo la gravità di quanto avvenuto con i Pon inclusione e chiediamo un incontro urgente con la Ministra dell’Istruzione. Riteniamo assurdo che venga rilasciata una piattaforma di gestione con meccanismi di complessità assoluta e che richieda verbali anche solo per dire che si è usata la piattaforma, impegnando il dirigente per più di dodici ore in cambio di 25 euro. Risulta poi parossistico che venga richiesto di protocollare per i Pon documenti che la normativa italiana invece non contempla – come ad esempio i verbali interni - o che le scuole siano tenute a fare i progetti rischiando che, per qualche errore indotto da pessime indicazioni, ci debbano pure rimettere i soldi, se non peggio: è paradossale che il continuo ‘buttare sulle scuole’ attività mal strutturate, pregne di responsabilità in carico ai dirigenti, non venga stigmatizzato da nessuna sigla sindacale. La difesa del diritto della scuola di imparare le procedure di azioni nuove, ma anche e soprattutto di avere procedure efficaci, è quanto Udir chiede sin d’ora con fermezza alla Ministra.

 

La vita professionale dei dirigenti scolastici è diventata una scalata senza possibilità di arrivare alla meta: alle responsabilità in eccesso, in cambio di stipendi lontanissimi dagli altri dirigenti pubblici e con aumenti insignificanti in arrivo, si aggiungono con estrema frequenza ulteriori incombenze sollecitate da Viale Trastevere. Il problema è che oltre ad essere in alto numero, risultano pure complicate e prive delle indicazioni utili per un agevole trattamento. Con la gestione dei fondi Pon 2014 – 2020 si è superato il limite: stiamo parlando di finanziamenti europei introdotti con Avviso 10862 del 16 settembre 2016, diretti specificatamente alla “inclusione sociale e alla lotta al disagio nonché per garantire l’apertura delle scuole oltre l’orario scolastico soprattutto nelle aree a rischio e in quelle periferiche”.

Il problema è quello della gestione e rendicontazione, da parte degli istituti scolastici, degli interventi di sostegno agli studenti caratterizzati da particolari fragilità, tra cui anche persone con disabilità, al fine di ridurre il fallimento formativo precoce e la dispersione scolastica: la piattaforma di gestione presenta meccanismi di complessità assoluta, con la richiesta continua di verbali anche solo per dire che si è usata la piattaforma, impegnando il dirigente scolastico per un alto numero di ore in cambio di meno di un compenso che corrisponde ad un rimborso spese.

“Come se non bastassero i centomila e un adempimento richiesti sino ad oggi alle scuole – spiega Marcello Pacifico, presidente Udir - ora ci si mette anche la programmazione Pon a rendere la vita impossibile ai Dirigenti Scolastici. Come Udir denunciamo la gravità di quanto avvenuto con i Pon inclusione e chiediamo un incontro urgente con la Ministra dell’Istruzione, affinché venga ripristinata la dignità di tutto il personale scuola. Riteniamo assurdo che venga rilasciata una piattaforma di gestione con meccanismi di complessità assoluta e che richieda verbali anche solo per dire che si è usata la piattaforma, impegnando il dirigente per più di dodici ore in cambio di 25 euro”.

“Risulta poi parossistico – continua il sindacalista autonomo - che venga richiesto di protocollare per i Pon documenti che la normativa italiana invece non contempla – come ad esempio i verbali interni - o che le scuole siano tenute a fare i progetti rischiando che per qualche errore, non certo volontario, ma indotto da pessime indicazioni, ci debbano pure rimettere i soldi, se non peggio”.

Udir ritiene che quando si lavora per le scuole sia necessario conoscere i problemi e soprattutto i processi organizzativi da gestire. “È paradossale che il continuo ‘buttare sulle scuole’ attività mal strutturate, pregne di responsabilità in carico ai dirigenti, non venga stigmatizzato da nessuna sigla sindacale. La difesa del diritto della scuola di imparare le procedure di azioni nuove, ma anche e soprattutto di avere procedure efficaci, è quanto Udir chiede sin d’ora con fermezza alla Ministra dell’Istruzione”, conclude Pacifico.

 

 

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