Nonostante le promesse, nei primi incontri con l’amministrazione, nessuno parla più di perequazione interna tra gli ex presidi assunti prima del 2001 e i dirigenti scolastici assunti dopo, di quei 5 mila euro che non ci sono nelle buste paga dei neo-assunti, di cui si aspetta la decisione della Cassazione su un ricorso patrocinato proprio dal giovane sindacato che invita gli interessati a richiedere la diffida specifica a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Ma rimane un mistero anche l'assegnazione al FUN della RIA di quei presidi cessati dal servizio dal 2014 di cui non c'è traccia nei resoconti sindacali.
Come è noto, nel primo contratto fu pattuito che la RIA dei dirigenti cessati dal servizio alimentasse il FUN per la retribuzione di posizione parte variabile e di risultato. Dopo la sentenza della Suprema Corte, la RIA deve tornare ad alimentare il FUN. Ma, a questo punto, assistiamo a un fatto decisamente strano: le OO. SS rappresentative, nel marzo scorso, riferiscono che "Il MIUR ritiene che nella composizione del fondo relativo al 2017/2018 debba confluire la RIA relativamente al periodo settembre 2014 - settembre 2017. In tal senso si è infatti operato per la costituzione dei Fondi indirizzati ai dirigenti amministrativi. Le organizzazioni sindacali hanno condiviso l’interpretazione del MIUR" (CISL news 27 marzo 2018). Ed effettivamente la c.d. Direttiva madre della ministra Madia prevede la RIA dei cessati per la retribuzione (2.12 della Direttiva Dip. Funzione Pubblica del 6/7/2017).
Ma, purtroppo, nei resoconti dei 3 incontri tenutisi fino ad oggi la RIA non viene più nominata: forse, ancora una volta, essa spetta solo agli "altri "dirigenti? Non si tratta certo di cifre importanti, però comunque si parla ad oggi di alcuni milioni di euro (mentre per il 2018/19 sarebbero pochi spiccioli destinati a svanire del tutto nel giro di poco tempo). Oppure, pensando anche male, la RIA sarebbe al centro di una manfrina che vede l'Aran "impegnata nella ricognizione di tutte le risorse disponibili" in confronto col MIUR, come da ultimi comunicati relativi all'incontro del 13 settembre?
Bisogna capire che si tratta di soldi che appartengono ai DS, come riconosciuto dalla stessa direttiva madre. Ancora una volta, con un copione che abbiamo già visto per i docenti e gli Ata, la paura è quella di assistere a giri di valzer che sposterebbero risorse già esistenti da una posta all'altra. L’ipotesi peggiore, certamente, è quella di negare di fatto, conteggiandoli solo per il 2017/18 e non dal 2014/15. Sembra che il problema della perequazione interna per gli attuali sindacati rappresentativi della dirigenza scolastica semplicemente non esista. Eppure, fino a qualche mese fa, la rivendicavano a gran voce, prima della scadenza del termine per la rilevazione delle deleghe. Udir, al contrario, continua solitaria la sua battaglia.Chi vuole far valere i propri diritti può contattare la segreteria Udir, all’indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., per chiedere il modello di diffida e ottenere il risarcimento delle somme erroneamente corrisposte.
PER APPROFONDIMENTI:
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- Categoria: Radice
- Pubblicato: 23 Settembre 2018