A quanto pare, a breve vi sarà il via libera della Camera alla proposta di legge che consente l'installazione di telecamere a circuito chiuso negli asili e nelle strutture socio assistenziali per anziani pubblici e privati, al fine di contrastare gli abusi sulle persone più indifese della società. Come riporta Il Messaggero, il Garante della Privacy ha dato il suo ok, ma va migliorata: infatti Antonello Soro afferma che “il testo proposto presenta indubbi miglioramenti rispetto a quelli originariamente presentati nella scorsa legislatura”. Il Garante è stato dunque ascoltato nelle commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro pubblico e privato della Camera sulla proposta di legge sulle misure per prevenire e contrastare maltrattamenti o abusi in asili, scuole e strutture per anziani e disabili. Nel particolare, “l'installazione delle telecamere da obbligatoria è stata resa facoltativa, subordinata al consenso degli ospiti nel caso delle strutture socio-sanitarie o socio-assistenziali; sono stati previsti la cifratura dei dati raccolti e il divieto di accesso agli stessi, superabile solo dagli organi inquirenti in sede di indagine; è stato aggiunto un riferimento alle sanzioni applicabili in caso di violazione delle prescrizioni a tutela della sicurezza dei dati”.
Pare che la videosorveglianza sarebbe, infatti, ammessa negli asili nido, nelle scuole dell'infanzia, nonché nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e disabili, a carattere residenziale, semiresidenziale o diurno. Udir, sindacato dei dirigenti scolastici, se da una parte sposa pienamente la causa di proteggere i soggetti più deboli della società, dall’altra crede che ci siano anche altre emergenze da portare in prima linea, soprattutto se passano per la sicurezza dei lavoratori della scuola e degli studenti che trascorrono lì gran parte del loro tempo, nonché degli istituti stessi.
Inoltre, l'installazione di telecamere nelle scuole non deve e non può sostituire il compito, in capo al dirigente scolastico e ai suoi collaboratori, di tutelare l'incolumità dell'utenza. Quest'ultima viene poi garantita anche e soprattutto attraverso la tutela della salute dei lavoratori. Inoltre l'art. 4 dello Statuto dei Lavoratori impedisce il controllo a distanza dei lavoratori con strumenti tecnologici. Altra delicatissima questione riguarda le metodologie d'indagine adottate dall'Autorità Giudiziaria nelle scuole. Purtroppo gli inquirenti (polizia, carabinieri, guardia di finanza), che non sono degli addetti ai lavori e non hanno competenze specifiche su scuola, educazione e insegnamento, come è stato spiegato anche durante il convegno svoltosi a Cagliari di recente dall’Udir, nel produrre trailer da centinaia di ore di videoregistrazione, potrebbero incorre nell’errore di selezionare le scene, decontestualizzarle o addirittura inconsapevolmente drammatizzarle nella trascrizione, finendo col descrivere una situazione surreale, affatto diversa dal clima d'aula della classe. I problemi della scuola devono essere risolti all’interno della scuola stessa, con le attuali regole, nel rispetto della normativa sulla privacy nei luoghi di lavoro e senza bisogno di trasformare i luoghi d’educazione in panopticon, luoghi di paura, luoghi di controllo e di esclusione.
Col fine di supportare ancora di più i dirigenti scolastici, Udir ha organizzato delle giornate di studio intense, atte a fornire loro uno strumento utile, sia formativo che informativo, dal titolo “Io Dirigente: sicurezza, privacy, salute, retribuzione, relazioni sindacali”. I seminari sono organizzati da Udir ed Eurosofia: invitiamo tutti i DS a partecipare a uno degli incontri di formazione gratuiti e riconosciuti dal Miur che si terranno nella loro regione tra ottobre e dicembre”.
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- Categoria: Radice
- Pubblicato: 06 Ottobre 2018