ROMA, 21 LUG - Ha raccolto 1.200 adesioni un documento indirizzato a tutti i sindacati dell'area dell'Istruzione e della Ricerca, con cui un gruppo di dirigenti scolastici chiede alle organizzazioni sindacali di non sottoscrivere un contratto nazionale che non preveda almeno la piena perequazione economica con le altre dirigenze e l'attribuzione di risorse economiche e di personale aggiuntivo per ogni nuovo adempimento. Lo rende noto l'Udir, uno dei sindacati dei dirigenti scolastici. "Ormai - afferma in una nota Marcello Pacifico (Confedir-Udir) - la protesta dei presidi italiani travalica l'appartenenza ai sindacati tradizionali. Iniziative spontanee e nuove realtà, come la nostra, nate per dire basta allo status quo, ottengono un successo di adesioni che va oltre ogni aspettativa. È un segnale evidente del malessere della categoria per l'eccesso di funzioni e responsabilità, a partire dalla sicurezza, che la riforma della Buona Scuola ha aggravato". "Il problema - spiega Pacifico - è che l'amministrazione non va oltre i buoni propositi e i sindacati tradizionali traccheggiano. Sarebbe utile e democratico ascoltare anche i diretti interessati: quindi, come per i docenti, anche i presidi dovrebbero avere modo di esprimersi, attraverso un referendum preventivo. Avere raccolto oltre mille firme per non firmare il contratto e svendere la categoria, in cambio di qualche decina di euro lordi di aumento al mese, sarebbe un errore gravissimo". (ANSA).
- Dettagli
- Categoria: Rassegna stampa
- Pubblicato: 24 Luglio 2017