I due sindacati sostengono la norma che elimina l’obbligo vaccinale della Legge Lorenzin e incentiva una vaccinazione spontanea e volontaria, secondo i dettami della Corte europea dei diritti dell’uomo. Per quanto riguarda l’organizzazione delle classi, soprattutto in presenza di soggetti immunodepressi, e altre azioni inerenti alle mansioni dei DS e delle segreterie, segnalati emendamenti alla XII Commissione che permettano di combinare il diritto alla salute con quello allo studio
Tale obbligo risultava irragionevole e contrario alla giurisprudenza comunitaria alimentando un conflitto, di certo non apparente, tra il diritto alla salute e il diritto all'istruzione, tra trattamento sanitario obbligatorio e libertà individuale, peraltro, previsto in maniera perentoria nell'età prescolare che copre soltanto un bambino su due e derubricato a facoltativo, ma con sanzioni, nella scuola dell'obbligo.
Importante anche il richiamo relativo al fatto che soltanto in presenza dei significativi scostamenti del PNPV (Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale), tali da ingenerare il rischio di compromettere l’immunità di gruppo, i piani straordinari di intervento possono subordinare in modo temporaneo la frequenza a scuola alla somministrazione di una o più vaccinazioni. Questa possibilità è compatibile con la necessità di non compromettere l’immunità di gruppo, a maggior ragione per il fatto che ci sono anche minori non vaccinabili che devono stare in classe con soggetti immunizzati.
Per queste ragioni, nell'auspicare un esame urgente del provvedimento in esame, comunque da concludere per consentire l'avvio ordinato del prossimo anno scolastico, sono state proposte soltanto quattro minimali e specifiche proposte emendative tese ad agevolare, peraltro, il lavoro del dirigente scolastico e delle segreterie.
Le proposte Anief e Udir, appunto, mirano a far rispettare il diritto all’istruzione dei minori in modo che esso non venga compromesso in nessun modo, nell’ottica di un’istituzione scolastica che non neghi il diritto alla frequenza a scuola per alcuna ragione. Non possono essere le istituzioni scolastiche, infatti, a esercitare la facoltà di respingere un allievo perché non vaccinato, ma ad armonizzare il diritto alla salute con quello all’istruzione. Quindi, per quanto concerne l’art. 5, alla lettera a) “si chiede di sostituire l’espressione ‘all’avvenuta’ con ‘alla richiesta di’. Alla lettera b) si richiede di sostituire le parole “fermi restando il numero delle classi determinato secondo le disposizioni vigenti e i limiti” con “anche in deroga alle disposizioni vigenti e ai limiti”, “poiché la riorganizzazione delle classi per la tutela dei soggetti non vaccinabili è un’istanza che i DS non possono eludere” e quindi bisogna “consentire loro di andare in deroga alle disposizioni vigenti sui vincoli per la formazione delle classi”. Ancora, alla lettera b) si chiede di sostituire “richiedere” con “autorizzare”, poiché “ai Dirigenti deve essere concessa la facoltà di riorganizzare le classi e non può essere loro imposto dai piani di intervento nulla che rischi di compromettere gli aspetti didattici e organizzativi dell’Istituzione Scolastica”.
Per quanto concerne poi l’articolo 7, al comma 1 dopo le parole “ad esclusione” aggiungere “dei commi 2 e 3 dell’art. 2 e” modificando al comma 2 le parole “per l’anno scolastico 2017/18” con le seguenti “a decorrere dall’anno scolastico 2019/2020” e al comma 3 “2017” con “2019”, poiché nella visione di un’adesione libera e consapevole ai vaccini è di primaria importanza “la sensibilizzazione dei cittadini e la loro formazione sulle questioni essenziali attraverso un’azione che coinvolga anche il personale docente e discente delle scuole di ogni ordine e grado”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e Udir, afferma che “l'argomento vaccini a scuola è fondamentale: è importante pensare alla salute di tutti gli studenti e il nostro sindacato ritiene di dover sempre porre particolare attenzione a questi temi e ad altri che riguardano direttamente la salute e il benessere all'interno della comunità scolastica. Anche sulla sicurezza degli istituti, argomento cardine per noi, ad esempio, riteniamo che l'intera società dovrebbe dedicare particolare attenzione. È assolutamente basilare conciliare il diritto alla salute con quello allo studio, nell’ottica dell’inclusione e dell'accesso all'istruzione in situazione di parità e sicurezza intesa a 360° perché, come ben dicevano i latini, mens sana in corpore sano.
AS 770
Disposizioni in materia di prevenzione vaccinale
Emendamenti Anief - Udir
Art. 5
Alla lettera a) sostituire l’espressione “all’avvenuta” con “alla richiesta di”
[Motivazione: la ragionevolezza impone che il diritto all’istruzione dei minori non venga compromesso in nessun modo e che un’istituzione scolastica non possa negare il diritto alla frequenza a scuola per alcuna ragione; non possono essere le istituzioni scolastiche a esercitare la facoltà di respingere un allievo perché non vaccinato, deve essere possibile armonizzare il diritto alla salute con quello all’istruzione”.]
Alla lettera b) sostituire le parole “fermi restando il numero delle classi determinato secondo le disposizioni vigenti e i limiti” con “anche in deroga alle disposizioni vigenti e ai limiti”.
[Motivazione: poiché la riorganizzazione delle classi per la tutela dei soggetti non vaccinabili è un’istanza che i DS non possono eludere, occorre consentire loro di andare in deroga alle disposizioni vigenti sui vincoli per la formazione delle classi].
Alla lettera b) sostituire “richiedere” con “autorizzare”
[Motivazione: ai Dirigenti deve essere concessa la facoltà di riorganizzare le classi e non può essere loro imposto dai piani di intervento nulla che rischi di compromettere gli aspetti didattici e organizzativi dell’Istituzione Scolastica.]
Art. 7
Al comma 1 dopo le parole “ad esclusione” aggiungere “dei commi 2 e 3 dell’art. 2 e” modificando al comma 2 le parole “per l’anno scolastico 2017/18” con le seguenti “a decorrere dall’anno scolastico 2019/2020” e al comma 3 “2017” con “2019”.
[Motivazione: nella direzione di un’adesione libera e consapevole ai vaccini più ancora della distinzione tra obbligatorio e raccomandato, conta la sensibilizzazione dei cittadini e la loro formazione sulle questioni essenziali attraverso un’azione che coinvolga anche il personale docente e discente delle scuole di ogni ordine e grado.]
PER APPROFONDIMENTI:
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- Pubblicato: 18 Febbraio 2019