Aumentare il Fondo unico nazionale e il salario accessorio dei dirigenti scolastici, sbloccare l’assegno ad personam previsto dal contratto, approvare una deroga alla rotazione obbligatoria degli incarichi, ampliare la deroga prevista dalla norma per il prossimo biennio al 100% dei posti disponibili senza i nullaosta dell'amministrazione: sono le richieste presentata oggi da Udir in audizione davanti alle Commissioni riunite I e XI della Camera (Affari Costituzionali, Lavoro Pubblico e Privato): le proposte riguardano la modifica del Decreto Legge PA - Pnrr 44/2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 23 aprile, che va opportunamente modificato per non rischiare di lasciare le scuole prive della dirigenza adeguata e per assegnare ad ogni dirigente i dovuti compensi.
La giovane organizzazione sindacale ha chiesto, in particolare, modifiche all'articolo 5, commi 2-4, al fine di “aumentare il FUN dei dirigenti scolastici e il salario accessorio per arrivare alla progressiva perequazione esterna con altre di seconda fascia della dirigenza pubblica”. Udire reputa “necessario reperire le risorse per un finanziamento più ampio, pari almeno ad ulteriori 60 milioni di euro, per recuperare i tagli apportati negli ultimi quindici anni, e a sbloccare la RIA (assegno ad personam previsto dal contratto) ai dirigenti scolastici in servizio almeno dal 2015, dalla sentenza della Consulta come previsto dalla legge”.
Per evitare “intoppi” alla macchina amministrativa, il sindacato dei dirigenti ha chiesto “una specifica deroga alla rotazione degli incarichi sia per il basso profilo di rischio corruzione attestato dagli stessi organi di controllo sia per una maggiore funzionalità nella regia di progettazione del PNRR. Lo scorso 28 febbraio, infatti, sono stati presentati i progetti che dovranno essere realizzati nel prossimo triennio e sarebbe opportuno che su richiesta ciascun dirigente li possa continuare a seguire”.
A proposito, infine, l'ultima legge di bilancio, intervenuta per introdurre un ulteriore dimensionamento, che andrebbe ad interessare “una scuola su dieci, anche in virtù dell'ultima procedura concorsuale avvenuta a livello nazionale per non penalizzare ulteriormente i neoassunti, Udir ritiene “opportuno ampliare la deroga prevista dalla norma per il prossimo biennio al 100% dei posti disponibili senza i nullaosta dell'amministrazione”.
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- Pubblicato: 09 Maggio 2023