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La situazione non migliora e la sospensione delle attività didattiche non sembra la soluzione più idonea ad arrestare il panico né tantomeno a fermare il circolo vizioso dei contagi. E la stampa nazionale, sul pezzo e pronta a interpellare esperti del settore, parla di picco ancora in arrivo. Marcello Pacifico (Udir): “Prevediamo misure davvero adatte, pensiamo al lavoro agile anche per i dirigenti scolastici. Sono necessarie precauzioni ad hoc per evitare timori e ulteriori contagi”

"Alla fine il governo ha fatto la cosa più logica: dinanzi alla prospettiva di estensione eccessiva del contagio da coronavirus, per evitare il pericolo concreto che si allarghi a macchia d'olio, viene deciso di chiudere le scuole per almeno dieci giorni". Lo sottolinea Anief-Udir sottolineando che trova spazio, dunque, la richiesta dello stesso sindacato, "formulata nei giorni scorsi con una lettera ufficiale ed inviata ai titolari del governo, dei ministeri dell'Istruzione e dell'Università, con la quale si chiedeva di sospendere ai fini precauzionali, tutte le attività presso le istituzioni scolastiche, gli atenei, enti di ricerca, conservatori e accademie per almeno due settimane', senza precludere la validità dell'anno scolastico"

Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato dei dd.ss. fa sentire la propria voce: “Bisogna scongiurare qualsiasi rischio anche per i presidi”

Pacifico (presidente Udir e Anief): lo abbiamo chiesto da tempo, sarebbe opportuno iniziare con una settimana di sospensione e poi valutare se estenderla fino alle vacanze pasquali. Siamo disponibili a partecipare a un incontro urgente per affrontare questo serio problema

Dopo la pubblicazione del DPCM 01 marzo 2020 contenente le nuove disposizioni in merito a nuove misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-2019 abbiamo ritenuto necessario provvedere ad alcuni aggiornamenti.

Le prime disposizioni che il sindacato intende affidare ai propri dirigenti scolasti sono quelle di non creare panico per procurato allarme, nonché mantenere la calma e informare ai sensi dell’art. 36 del D.Lgs 81/08 i propri lavoratori, docenti e personale Ata, oltre a famiglie e alunni. Vediamo nel dettaglio le indicazioni