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La giovane organizzazione sindacale, che ad un anno dalla nascita è sul punto di superare la soglia di rappresentatività dell’area dirigenziale scolastica, dopo aver promosso specifici ricorsi, ha inviato alla V e VII Commissione di Palazzo Madama quattro proposte di modifica dell’articolo 53 del disegno di legge n. 2960: riguardano la perequazione interna ed esterna stipendiale rispetto ai colleghi della medesima area, la sicurezza degli istituti, il ripristino e l’aumento del Fondo unico nazionale rivolto agli stessi capi d’istituto.
Marcello Pacifico (presidente Udir): Approvare le nostre richieste significa permettere ai dirigenti scolastici di procedere con la chiusura delle scuole non sicure, senza rischiare una denuncia per interruzione di pubblico servizio; di garantire la parità di trattamento tra dirigenti e presidi e tra DD. SS. e Dirigenti dell’Università e della Ricerca; di raddoppiare le risorse dedicate alla retribuzione di posizione e di risultato, fin dal 2016.
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ROMA, 7 NOV - Per i dirigenti scolastici "la pazienza è finita", "arrivano i ricorsi contro il taglio del Fun". Lo annuncia l'Udir facendo riferimento alla norma che impone ai lavoratori della Pubblica Amministrazione "un illegittimo meccanismo di blocco coattivo delle retribuzioni per gli anni 2011, 2012, 2013, compreso il trattamento accessorio, previsto dai rispettivi contratti di categoria". "Il Miur e il Mef hanno di conseguenza - spiega il sindacato - tagliato il Fun, il Fondo unico nazionale, in modo del tutto illegittimo e con quasi tre anni di ritardo, con una modalità ben più pesante di quanto stabilisse la legge. In media, ogni Dirigente Scolastico italiano negli ultimi cinque anni a causa dei tagli illegittimi ha perso 20.456,50 euro. Ancora più grave è il danno permanente, quello cioè che rimarrà per sempre, perché avrà effetto - fa notare - non solo sugli stipendi futuri, ma anche sulla pensione e il Tfr: sono 3.474,47 euro l'anno, pari a 267,27 al mese. Ma c'è un ulteriore danno da considerare, oltre a quello appena menzionato: il Fun negli ultimi anni è stato infatti decurtato in proporzione alla diminuzione del numero dei dirigenti scolastici in servizio". Alla luce di tutto ciò l'Udir annuncia ricorsi al Tar del Lazio e al giudice del lavoro. "E' questo il motivo, scorrendo anche i finanziamenti previsti nel disegno di legge n. 2960 - conclude Marcello Pacifico, presidente Udir - per cui i tanto chiacchierati 400 euro di aumento nel prossimo contratto non ci saranno: la retribuzione fissa forse aumenterà, ma quella variabile e accessoria sicuramente diminuirà, a causa del taglio del Fun che a partire dal corrente anno scolastico andrà a regime e dell'aumento dei Dirigenti Scolastici in servizio che ci sarà non appena verrà espletato il concorso". (ANSA).
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Il comma 1 dell’art. 9 del decreto-legge n. 78 del 31 maggio 2010 è andato oltre il suo obiettivo, imponendo ai lavoratori della Pubblica Amministrazione un illegittimo meccanismo di blocco coattivo delle retribuzioni per gli anni 2011, 2012, 2013, compreso il trattamento accessorio, previsto dai rispettivi contratti di categoria. Il MIUR e il MEF hanno di conseguenza tagliato il FUN, il Fondo unico nazionale, in modo del tutto illegittimo e con quasi tre anni di ritardo, con una modalità ben più pesante di quanto stabilisse la legge. In media, ogni Dirigente Scolastico italiano negli ultimi cinque anni a causa dei tagli illegittimi ha perso 20.456,50 euro.
Ancora più grave è il danno permanente, quello cioè che rimarrà per sempre, perché avrà effetto non solo sugli stipendi futuri, ma anche sulla pensione e il TFR: sono 3.474,47 euro l’anno, pari a 267,27 al mese. Ma c’è un ulteriore danno da considerare, oltre a quello appena menzionato: il FUN negli ultimi anni è stato infatti decurtato in proporzione alla diminuzione del numero dei dirigenti scolastici in servizio. Contro i tagli del FUN, contro i danni subiti dai Dirigenti Scolastici italiani, l’UDIR organizza i ricorsi al TAR del Lazio e quelli al giudice del lavoro; i ricorsi sono assolutamente gratuiti e sono riservati agli iscritti all’UDIR. Le adesioni vanno presentate entro il 26 novembre.
Marcello Pacifico (presidente Udir): È questo il motivo, scorrendo anche i finanziamenti previsti nel disegno di legge n. 2960, per cui i tanto chiacchierati 400 euro di aumento nel prossimo contratto non ci saranno: la retribuzione fissa forse aumenterà, ma quella variabile ed accessoria sicuramente diminuirà, a causa del taglio del FUN che a partire dal corrente anno scolastico andrà a regime e dell’aumento dei Dirigenti Scolastici in servizio che ci sarà non appena verrà espletato il concorso.
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Il giovane sindacato si sofferma sul consenso unanime della decisione presa dal Presidente della Repubblica di cancellare l’interdizione dai pubblici uffici a Livio Bearzi, l’ex preside del Convitto dell’Aquila condannato dalla Cassazione anche a 4 anni di carcere, a seguito del terremoto del 2009 che fece crollare l’edificio pubblico da lui diretto provocando la morte di tre studenti. Proprio su questi temi, Udir ha realizzato uno studio sui 42.407 edifici scolastici censiti e sul loro obbligo delle dichiarazioni sulla classificazione del rischio sismico, che si aggiunge alla proposta di modifica sul Testo unico sulla sicurezza e le responsabilità dei presidi, presentata qualche settimana fa attraverso un’Audizione svolta a Montecitorio alla presenza delle commissioni riunite Cultura e Lavoro.
Marcello Pacifico (Udir): Quando il Capo dello Stato concede la grazia significa che l’imputato sta male o che la sua condanna è ingiusta. E Bearzi non ha problemi di salute. Ora, più che mai, è necessario cambiare il Testo unico sulla sicurezza: a questo scopo abbiamo predisposto, per le forze politiche, un emendamento alla Legge di Stabilità che esonera in modo automatico la responsabilità della dirigenza scolastica, ma anche dei lavoratori, docenti e Ata responsabili della sicurezza (gli Rls e Rsp d'istituto), a seguito della loro denuncia agli organi competenti sul rischio e sugli interventi necessari. Questi cittadini, dipendenti pubblici senza margini operativi né di spesa, non possono pagare in persona per l'inerzia dell'amministrazione proprietaria dell'immobile scolastico.
Di questi argomenti si parlerà nei prossimi seminari sulle Tre R della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni; tappe venture:Salerno, Potenza, Perugia e Pisa.
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L’atto di indirizzo del disegno di legge n. 2960, ora all’esame delle Commissioni del Senato, rivela le intenzioni del Governo: i 3,3 milioni di dipendenti pubblici possono dire addio alla somma di 85 euro, già di per sé largamente insufficiente, su cui s’era trovato l’accordo un anno fa a Palazzo Vidoni. Anief diffida le altre organizzazioni sindacali rappresentative a firmare un contratto che non dà seguito all’intesa del 30 novembre 2016. In arrivo aumenti mensili di 14 euro in media per gli arretrati 2016 e 2017, poi solo 66 euro dal 2018. Mentre dell’ultimo quadrimestre 2015, cui aveva fatto riferimento pure la Consulta, si sono perse le tracce.
Marcello Pacifico (Anief-Udir): A queste condizioni è meglio non sottoscrivere alcun contratto. Il solo adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale al 50 per cento del costo dell’inflazione registrata e programmata, da rivendicare in tribunale, porterebbe invece incrementi di 120 euro. Siamo giunti ad un paradosso: se non si firma il contratto al lavoratore spettano 80 euro e dal 2015, ma se si firma gliene toccano 31 e dal 2016. Ecco perché a questo stato delle cose è decisamente meglio non sottoscrivere alcun contratto.
Scarica il modello di diffida per ancorare almeno lo stipendio al 50% della spinta inflattiva, come previsto dall’articolo 36 della Costituzione per interrompere la prescrizione in attesa della sentenza della Consulta. Parallelamente, anche Udir ha predisposto, per i dirigenti scolastici, il ricorso per lo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale.
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