L’ultima dichiarazione è del sottosegretario Miur, on. De Filippo, ma è dal CCNL 2008-2009 che Governo e Organizzazioni Sindacali s’impegnano a non discriminare il 75% dei Dirigenti Scolastici in servizio, il 7% della dirigenza pubblica. Nel frattempo, in assenza delle risorse in legge di stabilità, ogni ex preside può rivendicare 7.251,62€ di arretrati per mancato adeguamento dell’IVC dal settembre 2015 (101,57€ al mese dal 2018). Invia la diffida Udir per interrompere la prescrizione. Per firmare un contratto equo, ci vogliono ulteriori 203,14€ mensili.
L’articolo 5, comma 2, del CCNL, Area V, firmato il 15 luglio 2010 dal Governo e da CGIL, CISL, UIL, SNALS/CONFSAL, ANP/CIDA - Secondo biennio economico 2008-2009, così normava:
“In relazione all’obiettivo della equiparazione retributiva dei dirigenti dell’Area V con la restante dirigenza pubblica, in coerenza con quanto stabilito dall’ordine del giorno della Camera dei Deputati (A.C. 1746 Bis – A), le parti concordano di rinviare al prossimo rinnovo contrattuale, nel rispetto delle autonome determinazioni del comitato di settore, l’ulteriore esame delle connesse problematiche e la definizione delle più opportune soluzioni, nella direzione del suddetto riallineamento retributivo.”
Sono passati 7 anni e durante il blocco contrattuale non soltanto non si è perseguito l’obiettivo ma si è ridotto di un terzo il FUN riservato all’area V per il 2012-2016, FUN che rispetto alle altre aree della dirigenza, in particolari degli enti locali e centrali, è inferiore del 25% rispetto al numero dei dirigenti in servizio. Risultato: retribuzioni di posizione e di risultato ridotte e trattenute nei cedolini dei DD. SS. operate direttamente - per Udir illegittimamente - dalla RTS. Altro che 22 mila euro di aumenti annuali pro capite.
La dichiarazione congiunta n. 1, pari data a verbale, invece, così recitava:
“In relazione all’art. 5, comma 1 ed alla sequenza contrattuale ivi prevista, le parti sono concordi nel ritenere che il confronto sugli ulteriori benefici economici debba prioritariamente affrontare i problemi di perequazione retributiva interna all’area, evidenziati nel corso del negoziato relativo al presente CCNL.”
Si tratta di quella voce (RIA) della retribuzione prevista all’art. 52, c. 1, lettera b) che è stata disposta soltanto per i presidi e gli ex direttori didattici nel CCNL 2000/2001, il 1 marzo 2002 dagli stessi firmatari dei contratti successivi e non estesa ai nuovi dirigenti scolastici assunti dopo tale data, a meno che fossero già presidi incaricati (art. 58). Il 75% dell’attuale dirigenza della scuola perde un assegno di 3/5 mila euro annui rispetto agli altri colleghi assunti prima, in base all’anzianità non riconosciuta pregressa prima dell’immissione in ruolo.
A queste condizioni, è evidente che il nuovo contratto non può essere firmato se non riconosce la perequazione interna ed esterna.
Ma vi è di più se si analizza la tabella certificata dal Tesoro sul tasso di inflazione 2009-2018 e su quello programmato per il 2017 e il 2018; ci si rende conto che in applicazione dell’art. 2, comma 35 della legge 203/2008, in attesa della firma del nuovo contratto e delle risorse disponibili, dal settembre 2015 al dicembre 2018 dovrebbero essere corrisposti 7.251,62€ di arretrati per l’adeguamento dell’IVC, a ogni DS:
Anno |
Euro |
Tasso al 50% |
2015 |
608,85 |
4,25 |
2016 |
1.870,94 |
4,26 |
2017 |
2.134,00 |
4,66 |
2018 |
2.640,83 |
5,51 |
Totale |
7.251,62 |
Ovviamente, per firmare il nuovo CCNL bisognerebbe recuperare per il triennio 2016-2018 l’altro 50% così da adeguare gli stipendi almeno all’inflazione: + 6.642,77€ per il triennio 2016-2018, di cui 203,14€ mensili a regime dal 2018, oltre all’adeguamento dell’IVC rispetto al tabellare di 43.310,90€ del 2008 (50.659,48 da quantificare nel CCNL per il 2018) riqualificato progressivamente (+ 7.251,62). Gli aumenti complessivi dal 2015 al 2018 devono ammontare, pertanto, a 13.894,39€. Ci vorrebbero 1,4 miliardi per adeguare gli stipendi di tutti i 100mila dirigenti pubblici all’inflazione cresciuta in questi anni.
Ma nella Legge di Stabilità 2018, ci sono poco più di 1,5 miliardi per il rinnovo dei contratti di tutti i 3,1 milioni di dipendenti e dirigenti pubblici, 500 euro a testa per tutto il triennio onnicomprensivi dell’IVC. Quindi, in attesa dei fatti, prima di festeggiare, Udir ritiene opportuno invitare tutti i dirigenti a inviare una diffida per recuperare almeno la metà di quanto spettante subito: gli arretrati relativi all’IVC.
Anche di questo si parlerà ai seminari UDIR previsti nei prossimi mesi. Ad ottobre il 9 a Verona, il 13 a Trapani e il 10 novembre a Salerno. L’incontro è aperto a tutti i Dirigenti Scolastici, nostri graditissimi ospiti.
Scarica la locandina di Verona
Scarica la locandina di Erice (Tp)
Per aderire al ricorso per l’assegnazione della RIA, scarica la diffida e pre-aderisci
Per aderire al ricorso contro il taglio del FUN, vai al seguente link
Per approfondimenti:
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- Pubblicato: 08 Ottobre 2017