Il 22 gennaio 2020 al termine dell'incontro, il presidente di Anief, Marcello Pacifico, con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, ha lasciato una memoria anche dell'Udir in vista di un prossimo incontro con le sigle rappresentative della dirigenza richiesto da alcuni presenti al tavolo

Il giovane sindacato, al fine di eliminare il fenomeno delle reggenze, ha chiesto lo scorrimento delle graduatorie di merito degli idonei dell’ultimo concorso, nuove regole che consentano la mobilità di tutti i dirigenti già assunti con riguardo all’anzianità e il ripristino del numero delle 4 mila sedi soppresse dieci anni fa. L’obiettivo di Udir è quello di ridurre drasticamente il fenomeno delle reggenze, che devono essere utilizzate essenzialmente per la copertura di posti che si rendono vacanti per motivi di mutamento di stato giuridico del ds titolare, valutando a questo fine l’opportunità di prevedere, fin dal primo provvedimento legislativo utile, che la graduatoria di merito del concorso 2017 possa correre fino all’assunzione di tutti gli idonei. 

Questo è utile non solo a coprire tutti i posti che saranno vacanti e disponibili nell’anno scolastico 2021/2022, ma anche a scongiurare il ricorso a ulteriori ed eventuali reggenze, cui facilmente si potrebbe andare incontro in quanto assai probabile che non si riesca a ultimare una nuova procedura concorsuale in tempo utile.

Molto preoccupante risulta la situazione che si va prospettando, relativa alla mobilità dei dirigenti scolastici, nei prossimi 10 anni. La mobilità dei dd.ss. appena immessi in ruolo fuori della propria regione sarà ostacolata infatti da almeno tre fattori: il vincolo triennale di assegnazione alla propria sede, sancito dal contratto di lavoro; il limite del 30% delle sedi disponibili da riservare alla mobilità interregionale, previsto nello stesso contratto di lavoro; la sincronia con cui i dd.ss. si troveranno a chiedere la mobilità interregionale alla scadenza di ogni triennio.

Da una parte per ciascuna annualità gli USR renderanno disponibili solo poche sedi nelle diverse regioni, mentre dall’altra entrerà in gioco un gran numero di dd.ss. che chiederanno la mobilità. Il combinato disposto dei suddetti fattori rischia di rendere di fatto impossibile e bloccata per lungo tempo la mobilità interregionale per la maggior parte dei dirigenti scolastici da poco immessi in ruolo fuori regione che, per quanto prevista nel contratto, sarà per loro di fatto preclusa.

Per scongiurare il blocco completo della mobilità interregionale nei prossimi anni e impedire il rovesciamento di ogni criterio di merito nell’attuale procedura che di fatto penalizza in primo luogo i dirigenti scolastici assunti da tempo, proponiamo di adottare a partire dall’a.s. 2020/2021 la mobilità straordinaria su tutte le sedi disponibili prima delle nuove immissioni in ruolo e l’abolizione del tetto del 30% e di qualsiasi limitazione al numero delle sedi disponibili per la mobilità interregionale, con particolare riguardo anche all’anzianità di servizio maturata nel ruolo di dirigente e alla modalità di assunzione attraverso il concorso nazionale.

Sugli organici, infine, si è sottolineato come occorra ritornare ai parametri per l’assegnazione dell’autonomia scolastica previgenti al DPR 81/09 e alla legge 133/2008 per recuperare le 4 mila sedi soppresse.