I dirigenti scolastici del sindacato UDIR esprimono la propria netta contrarietà alla prospettiva di rimodulare il calendario scolastico del prossimo anno scolastico così come preannunciato dall'art. 1 comma 2 dell'ultima bozza di Decreto Legge per attuare azioni di recupero relativi a questo periodo di adozione della Didattica a Distanza
Si ritiene, infatti di dovere ribadire la piena validità di tutte le attività didattiche e formative messe in essere in questo momento di emergenza sanitaria nelle scuole del nostro paese. Allo stesso modo, riteniamo inopportuno collocare dal 1° di Settembre 2020, travolgendo il calendario scolastico dell'anno scolastico 2020\21, ulteriori attività per "eventuali necessità di recupero degli apprendimenti" per come prefigurato all'art.2 lettera A della stessa bozza di Decreto Legge. I Dirigenti Scolastici di UDIR assumono questa posizione sulla base della convinzione che in relazione alla Didattica a Distanza bisogna uscire dall'equivoco che si sia trattato e si tratti di un'azione lasciata al volontariato e all'improvvisazione.
La tentazione di interpretare questa fase professionale della scuole italiane in modo riduttivo e invalidante non tiene conto della realtà dei fatti per come si sono svolti e per come stanno proseguendo nella quotidianità. Partiamo perciò dai fatti: le scuole italiane hanno fatto nell'ultimo ventennio un deciso svecchiamento della loro dotazione tecnica e tecnologica, utilizzando con intelligenza tutte le fonti di finanziamento possibili, europei, nazionali, regionali, privati in azione di partenariato ed altro. La pratica massiccia di lavagne interattive multimediali, l'utilizzo di laboratori informatici flessibili e versatili su una vasta gamma di discipline (tecnologiche, scientifiche, matematiche, linguistiche, senza paradosso anche umanistiche, ecc.) ha messo le Istituzioni Scolastiche in condizione di reagire in tempo reale alla chiusura delle scuola a motivo dell'emergenza sanitaria, con una tale generosità da parte di Dirigenti Scolastici, Docenti e personale ATA da lasciare traccia vistosa e meritoria nella pratica quotidiana di queste settimane.
“La scuola italiana, si oserebbe dire come le strutture sanitarie e gli altri settori vitali del Paese, ha inteso proseguire la sua azione formativa ed educativa con continuità e grande senso di responsabilità – afferma uno dei dirigenti scolastici Udir - oltre che con una professionalità che noi valutiamo come un dato di eccellenza. Per meglio comunicare ciò che stiamo vivendo rappresentiamo una realtà nella quale i Dirigenti Scolastici non hanno lasciato docenti e allievi senza una valida relazione organizzativa, i docenti a loro volta hanno risposto con meritoria generosità e professionalità alle indicazioni che in molti casi si sono sostanziati in tutta una serie di elementi organizzativi di cui le più efficaci sono state le seguenti:
- il mantenimento di una relazione educativa che ha avuto il senso non secondario di rassicurare i nostri allievi in un momento in cui era avvertito il pericolo per l'esistenza per se e per la propria famiglia;
- la cura della prosecuzione della didattica volta all'acquisizione di ulteriori conoscenze e competenze previste dai curricoli;
- l'intelligente capacità di individuare le aree tematiche essenziali e interpretare la nuova modalità relazionale a distanza per lo sviluppo degli stessi;
- la strutturazione e l'adozione di un orario coordinato e regolare la cui esecuzione ha consentito una sequenza temporale della giornata che per gli allievi ha avuto un effetto rassicurante, essendo stata una risposta alla voglia di normalità fornita ai ragazzi e anche alle famiglie, pur in condizioni eccezionali;
- l'utilizzo del registro elettronico, avendo per il momento tuttavia esclusa la valutazione;
- l'attivarsi in video conferenza di organi collegiali con prerogative deliberanti per le tante scadenze decisive per la vita delle Istituzioni Scolastiche, sia per quanto riguarda la pratica della Didattica a Distanza sia per mantenere in vita una relazione che si è rivelata decisiva per tutti: Dirigenti Scolastici, Docenti, personale ATA, allievi e famiglie;
- la convocazione dei Collegi dei Docenti in videoconferenza che sono stati decisivi momenti di confronto, di crescita e di reciproca rassicurazione, così come il confronto con le RSU che generalmente sono stati l'occasione per utili suggerimenti.
Non riteniamo che questa esperienza abbia deprivato il percorso formativo delle intere Istituzioni Scolastiche nelle sue diverse competenze, al contrario è stata un'opportunità formidabile per realizzare lo sviluppo di competenze aggiuntive, molte delle quali gli allievi hanno vissuto in passato come mera simulazione senza reale motivazione ambientale ed esistenziale. Quando alla Didattica a Distanza non c'è stata nessuna alternativa: ai docenti e agli allievi si è posta la necessità ineludibile di ricorrervi e valorizzarla per tutte le potenzialità da essa offerta.
Le Scuole si sono dovute porre e risolvere una serie di problemi che implicano scelte alternative, come l'adozione un piattaforme uniche per tutte le classi ovvero diversificate, l'affrontare costi per le connessioni o il ricorso a piattaforme gratuite, le liberatorie da parte delle famiglie di autorizzazione per i figli minorenni alle videoconferenze, il censimento degli allievi sprovvisti di mezzi di connessione, la fornitura in comodato d'uso degli stessi, l'assicurare una condizione di connettività in relazione ai costi affrontati da allievi e famiglie, il tempestivo utilizzo di fondi erogati in modo mirato dalle autorità nazionali e regionali ed altro ancora.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir, afferma che “per quanto rappresentato sopra affermiamo con convinzione che l'ipotesi di un recupero è irrealistica, fuorviante e non supportava dai dati di realtà, perché l'attività formativa e relazionale non si è mai fermata, con l'aggravante di essere inutilmente vessatoria per docenti, dirigenti scolastici, allievi e famiglie che in questa fase invece hanno espresso un impegno eccezionale, con risultati tutt'altro che trascurabili”.
La Didattica a Distanza praticata in questo momento di grave emergenza sanitaria è stato ed è uno dei più grandi avvenimenti didattici e formativi degli ultimi decenni nel nostro Paese, perciò non solo chiediamo che venga riconosciuta in tutta la sua validità anche formale, ma che vengano con urgenza colmati i vuoti normativi da parte del MIUR per rilanciarne l'azione dal momento che al presente non ci sono alternative.
Ci sembra pretestuosa e inconsistente la svalutazione e la delegittimazione che alcune sigle sindacali stanno esprimendo nei confronti della DAD e in modo strumentale nei confronti dei dirigenti scolastici che hanno cercato di non derogare ai loro doveri rimanendo al loro posto e coordinando le attività di docenti e allievi. Non riteniamo che ci sia stato alcun abuso da parte dei dirigenti scolastici e a testimoniarlo c'è il lavoro capillare e massiccio dei Docenti italiani che nella sostanziale totalità è rimasta al proprio posto, anche se dallo scrittoio di casa e davanti al computer portatile, e ha continuato ad esserci per i propri allievi.
Proporre o peggio disporre eventuali recuperi del tempo scuola è perciò non solo ingeneroso, ma del tutto inopportuno per le ragioni dette sopra e per il richiamo di realtà dove la DAD è uno stato di necessità al quale non c'è alternativa: tanti allievi in Australia che si trovano a centinaia di chilometri dalla scuola più vicina vi ricorrono quotidianamente e con efficacia formativ. E non per un periodo limitato, come sta avvenendo in Italia, ma per interi cicli scolastici.
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- Pubblicato: 02 Aprile 2020