Ancora una volta salta lo scudo penale richiesto dai presidi per poter affrontare con minore preoccupazione i casi giornalieri di contagio da Convid-19 nelle proprie scuole. Il ministro Azzolina chiede responsabilità ma deve essere il Governo a dare garanzie perché di fronte a possibili denunce penali il giudice è costretto a interpretare la responsabilità di chi non riesce a far applicare, per colpa dello Stato, lo stesso protocollo sulla sicurezza. Sale lo stato di agitazione che potrebbe portare a uno sciopero generale. Nel frattempo, il giovane sindacato ha deciso di dotare tutti i propri iscritti di un’assicurazione suppletiva Covid-19, per evitare i rischi patrimoniali e risarcire i periodi di eventuale malattia

Marcello Pacifico (Udir): I contagi tra i giovani stanno salendo e la situazione all’interno degli Istituti rischia di diventare ingestibile. Il Governo deve intervenire con una norma chiara nella prossima legge di bilancio entro fine mese. Chi si occupa della tutela del lavoro svolto con tanto spirito di abnegazione dai dirigenti scolastici, della loro difesa di fronte a denunce penali circa l’impossibilità di rispettare incolpevolmente alla lettera le indicazioni fornite dal Ministero e dal Comitato tecnico scientifico? Serve una norma chiarificatrice urgente

 

A tre settimane dall’inizio dell’anno scolastico, con i contagi in crescita in tutto il paese giunti ai record di aprile che non lasciano indenni le scuole, come riporta Repubblica, le preoccupazioni dei dirigenti scolastici si trasformano in denuncia aperta, insieme allo sconforto di dover instancabilmente lottare, a dispetto di banchi, aule, test sierologici che mancano, tra mille difficoltà per garantire il distanziamento, assenza di test rapidi per cercare di tenere aperte le scuole tutelando la sicurezza di personale e alunni.

“I contagi tra i giovani stanno salendo e la situazione all’interno degli Istituti rischia di diventare ingestibile. Il Governo deve intervenire con una norma chiara nella prossima legge di bilancio entro fine mese”, dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Udir. Infatti, “chi si occupa – continua il sindacalista autonomo - della tutela del lavoro svolto con tanto spirito di abnegazione dai dirigenti scolastici, della loro difesa di fronte a denunce penali circa l’impossibilità di rispettare incolpevolmente alla lettera le indicazioni fornite dal Ministero e dal Comitato tecnico scientifico? Serve una norma chiarificatrice urgente. Non la si vuole chiamare scudo penale, le si dia un altro nome, perché le scuole potrebbero nei prossimi giorni essere chiuse non per il Covid-19 ma per protesta per l’assenza dal lavoro proprio dei dirigenti scolastici”.

LA VICENDA DELLO SCUDO PENALE

Ancora una volta, oggi nel Decreto agostano (DL 104/20), salta lo “scudo penale” al Senato perché non è stato recepito dal Governo nel maxi-emendamento nonostante diversi senatori avessero presentato uno specifico emendamento che ora è responsabilità del ministro dell’Istruzione inserire nel prossimo disegno di legge di Bilancio, se non vuole che la protesta dei dirigenti scolastici degeneri nell’astensione dal lavoro.

I presidi sono responsabili e lo dimostrano giornalmente con i fatti, lavorano per far rimanere aperte le scuole nonostante i tagli che si sono abbattuti nei loro istituti negli ultimi quindici anni. Sono stanchi di rispondere a questionari, sono loro oggi che vogliono una risposta e chiedono di essere tutelati.

I dirigenti Udir sono pronti, anche, a indire uno sciopero di tutta la categoria, se questo potrà servire a far capire l’esigenza di tutela nella direzione quotidiana di 9 milioni di studenti e lavoratori a rischio contagio giornaliero, nonostante tutte le misure adottate per la tutela della salute e della sicurezza. Non vogliono essere lasciati soli, perché oltre al danno si potrebbe aggiungere la beffa se un giorno ci sarà una denuncia in tribunale di cui lo Stato dovrà essere garante.

Il Governo ascolti la voce di chi in prima persona sta garantendo che la Scuola vada avanti assumendosi grossissime responsabilità anche sociali.

 

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