Il Pnrr porterà nel mondo della scuola ben 18 miliardi di euro, una cifra davvero enorme. Il rapporto di Legambiente “Ecosistema scuola” del 2020 mette a nudo tutte le verità sulla qualità dell'edilizia scolastica nel nostro Paese, non lasciando spazio a dubbi. Dal quadro emerso urge intervenire, investendo nell’ammodernamento del nostro patrimonio edilizio scolastico sfruttando i fondi in arrivo

Marcello Pacifico (Udir): “È necessario intervenire con urgenza, rivedendo e rivalutando la responsabilità civile e, soprattutto, quella penale imputabile ai dirigenti scolastici in relazione alla sicurezza sugli ambienti di lavoro. Il sindacato è da sempre in prima linea nella difesa del dirigente scolastico, si è più volte mostrato sensibile alla problematica, avanzando diverse proposte emendative”

Secondo l’analisi di Legambiente la scuola italiana non gode di ottima salute: la metà degli edifici è senza agibilità e i ritardo del Sud su tempo pieno e mense è tangibile. Infatti, come riporta anche Corriere della Sera, “il patrimonio edilizio scolastico in Italia è «vetusto e poco sostenibile: un edificio su due non ha ancora il certificato di collaudo statico (46,8%), di agibilità (49,9%), prevenzione incendi (43,9%). Sale al 41% nel 2020 la percentuale degli edifici che hanno necessità di manutenzione urgente contro il 29,2% del 2019. Lo afferma il XXI rapporto di Ecosistema Scuola (dati 2020) di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi, sullo stato di salute di 7.037 istituti di 98 capoluoghi di provincia, frequentati da oltre 1,4 milioni di studenti. I nuovi edifici costruiti con criteri di bioedilizia sono lo 0,9%. La maggiore fragilità strutturale viene indicata nelle aree interne più soggette a terremoti e a fenomeni di dissesto mentre la fragilità sociale legata alla povertà educativa e materiale è individuata nelle periferie urbane. Gli edifici in area sismica 1 in tutta la Penisola sono il 4,1%, e quelli in area sismica 2 sono il 30,9%. Al Sud gli edifici complessivamente posti in entrambe le aree sono 86,2%”.

Deve far riflettere anche il dato che vede un notevole divario tra nord e sud. Circa il 56% degli edifici scolastici del meridione necessita di interventi urgenti contro il 36% di quelli del Nord. Ci sono evidenti emergenze strutturali che vanno al più presto sanate e consolidate con interventi di manutenzione urgenti. È necessario creare nuove strutture innovative ad hoc, di educazione e istruzione, pensate con gli ultimi orientamenti pedagogici, in modo da sperimentare nuove modalità educative con adeguati impianti sportivi/palestre e impianti outdoor per ridurre il rischio diffusione SARS-CoV-2. Per gli edifici storici del nostro patrimonio edilizio, anche se vetusto, vanno certamente valorizzati e ammodernati sanando le fragilità strutturali. Un edificio su due non dispone ancora di un certificato di collaudo storico o di agibilità e/o di prevenzione incendi, meno dell’1% gli edifici costruiti con criteri di bioedilizia e 387 classificati in classe energetica A.

IL PARERE UDIR E IL COMMENTO DEL PRESIDENTE MARCELLO PACIFICO

Secondo i dirigenti scolastici Udir il Pnrr rappresenta certamente un’occasione d'oro che non si può perdere; infatti, mai come adesso urge intervenire, investendo nel patrimonio edilizio scolastico italiano, sfruttando i fondi del piano. Il PNRR porterà nel mondo della scuola ben 18 miliardi di euro, una cifra davvero enorme. Il rapporto di Legambiente “Ecosistema scuola” del 2020 mette a nudo tutte le verità sulla qualità dell'edilizia scolastica nel nostro Paese, non lasciando spazio a dubbi. Dal quadro emerso urge intervenire, investendo nell’ammodernamento del nostro patrimonio edilizio scolastico sfruttando i fondi in arrivo dal PNRR. Di questi fondi ben 800 milioni sono destinati per realizzare circa 600 nuove scuole. 

Udir è consapevole che non è possibile pretendere negli ambienti di lavoro il rischio zero ma bisogna per rendere gli edifici più sicuri possibili. Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato, ha affermato che “Udir ha più volte sollevato l'annoso problema della sicurezza, che ancora non trova la giusta risposta normativa. È necessario intervenire con urgenza, rivedendo e rivalutando la responsabilità civile e, soprattutto, quella penale imputabile ai dirigenti scolastici in relazione alla sicurezza sugli ambienti di lavoro. Il sindacato, infatti, è da sempre in prima linea nella difesa del dirigente scolastico, si è più volte mostrato sensibile alla problematica, avanzando diverse proposte emendative, note come scudo penale volte alla modifica degli articoli 589 e 590 del Codice Penale, nei diversi disegni di legge per alleggerire, in parte o del tutto, il dirigente da responsabilità spesso considerate improprie e trascendenti il ruolo proprio di capo istituto.

 APPROFONDIMENTO NORMATIVO

Art. 589 Codice Penale

“Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Se il fatto è commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è della reclusione da due a sette anni”.

Art. 590 Codice Penale

“Chiunque cagiona ad altri per colpa una lesione personale è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a euro 309. Se la lesione è grave la pena è della reclusione da uno a sei mesi o della multa da euro 123 a euro 619, se è gravissima, della reclusione da tre mesi a due anni o della multa da euro 309 a euro 1.239. Se i fatti di cui al secondo comma sono commessi con violazione delle norme [sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle] per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena per le lesioni gravi è della reclusione da tre mesi a un anno o della multa da euro 500 a euro 2.000 e la pena per le lesioni gravissime è della reclusione da uno a tre anni”.

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