L’accordo tra l’amministrazione e i sindacati della scuola sul Ccnl 2019/21 dei dirigenti scolastici rappresenta soprattutto un’altra occasione persa: lo sostiene Udir, ricordando che non sono stati affrontati i problemi veri derivanti da vent'anni di perequazione interna ed esterna in alto mare e l’aumento esponenziale dei carico di lavoro per i dirigenti scolastici, ancora di più perché non tutelati e con l’aggravio ulteriore della situazione con l’arrivo degli impegni e progetti del Pnrr.

 

“L'accordo, che porterà aumenti medi del 4% ed è stato sottoscritto 15 mesi dopo quello del comparto, porterà i suoi effetti non prima di altri sei mesi dopo il vaglio degli organi di controllo, lasciando anche irrisolti i nodi su responsabilità, sicurezza sul lavoro, perequazione interna negata (RIA) ai neo-assunti dal 2001 e il fenomeno crescente del burnout, mentre è arrivata un’apertura sui dirigenti impegnati all’estero che ottengono riconoscimento per la parte variabile come avevamo chiesto da tempo”, sottolinea Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir.

Il sindacato Udir, pertanto, rilancia la campagna per il recupero dell’indennità di vacanza contrattuale per il triennio 2022/2024, così da ottenere fino a 10 mila euro di arretrati, sempre in attesa del giudizio del Consiglio di Stato sul taglio illegittimo del Fondo unico nazionale, dopo un primo accoglimento (altro ricorso in atto). Il sindacato sarà anche presente nelle liste del CSPI, come UDIR per una scuola sicura, con i candidati dirigenti scolastici Lilla Bruno, Dario Tumminelli e Serenella Varrese.