Oggi è stato sottoscritto in via definitiva all’Aran, il Contratto nazionale di lavoro per l’Area Istruzione e Ricerca relativo al triennio 2019-21: l’accordo prevede aumenti stipendiali di circa 240 euro lordi al mese e gli arretrati probabilmente arriveranno già il prossimo mese. “La somma accordata corrisponde a poco più di quanto ottenuto nella scuola per i DSGA lo scorso 18 gennaio con il rinnovo del Ccnl 2019-21”, commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir. “La nostra organizzazione sindacale – continua il presidente – ritiene che dopo ben cinque anni di attesa nessun passo avanti è stato fatto sulla perequazione esterna e interna (Ria), come sui vincoli per la mobilità, la responsabilità e la valorizzazione della categoria. Bisogna cambiare”, conclude Pacifico.

COSA PREVEDE IL RINNOVO CONTRATTUALE

Per quanto riguarda la parte economica dell’accordo sottoscritto il 7 agosto, secondo quanto riportato dalla stampa specializzata, “lo stipendio tabellare viene rideterminato in 47.015,73 euro. La retribuzione di posizione di parte fissa viene incrementata a 60 euro da gennaio 2021. La parte variabile della retribuzione di posizione è stata pienamente riconosciuta come materia di contrattazione integrativa nazionale”.

Per quel che riguarda, invece, la parte normativa, “la mobilità interregionale rientra nelle relazioni sindacali e diventa pienamente esigibile per i dirigenti in servizio fuori regione fino alla concorrenza del 60% dei posti annualmente vacanti e disponibili. Viene poi ricondotta pienamente alla contrattazione integrativa la mobilità territoriale dei dirigenti scolastici”. Per il welfare integrativo si prevede: “lavoro agile, affiancamento dei dirigenti scolastici affidato a colleghi esperti, estensione della portata di particolari forme di congedo come quello per i genitori e quello per le donne vittime di violenza”.

7 agosto 2024