Da più di un anno il sindacato Udir si è interessato largamente al problema delle reggenze scolastiche e ha evidenziato come sia infruttuoso il permanere dell’artificiosa gestione. La reggenza è un tamponamento provvisorio di una situazione che non può diventare consuetudine, anche perché è in realtà una silenziosa cancrena del sistema scolastico. Vi è un fenomeno che peggiorerà ancora e di molto la già precaria situazione: con l’inizio del prossimo anno scolastico, a seguito dei pensionamenti, volontari e d’ufficio, che si concretizzeranno in questi mesi, saranno oltre 2 mila le scuole prive del loro capo d’istituto e che quindi andranno in reggenza. In più sedi ed in modo continuativo Udir ha denunciato queste due concause di dissesto del mondo scolastico, chiedendo a gran voce almeno di mantenere in servizio i dirigenti ancora per un anno o quantomeno in attesa del nuovo concorso. Proprio in questi giorni è stata presentata un’Interrogazione Urgente, da parte del senatore Luigi Vitali al Ministro Bussetti, riguardo alla gravissima situazione già segnalata da Udir.
Marcello Pacifico (presidente Udir): In pratica ancora una volta Udir ha non solo anticipato i tempi, ma ha correttamente definito il problema individuando una soluzione, seppure temporanea, ma con un significativo risparmio per le finanze pubbliche e di semplice ed efficace realizzazione. Inoltre, considerando che le reggenze scolastiche, per ragioni oggettivamente intuibili, non garantiscono una funzionale organizzazione del servizio sia in termini di qualità, sia in termini di efficienza organizzativa, la permanenza volontaria in servizio al 31 agosto 2019 dei dirigenti scolastici collocati in pensione dal 1° settembre 2018 garantirebbe pertanto continuità alle istituzioni scolastiche, con un successivo passaggio quasi naturale ai nuovi presidi vincitori di concorso da espletarsi il 1° settembre 2019.
Da più di un anno il sindacato Udir si è interessato largamente al grave problema delle reggenze scolastiche e ha evidenziato come sia infruttuoso il permanere di questa artificiosa gestione delle scuole. Infatti, la reggenza è un tamponamento provvisorio di una situazione che non può diventare consuetudine, anche perché è in realtà una silenziosa cancrena del sistema scolastico.
Vi è, in effetti, un fenomeno che peggiorerà ancora e di molto la già precaria situazione: infatti, con l’inizio del prossimo anno scolastico, a seguito dei pensionamenti, volontari e d’ufficio, che si concretizzeranno in questi mesi, saranno oltre 2 mila - uno ogni quattro – le scuole prive del loro capo d’istituto e che quindi andranno in reggenza. Quella che doveva essere una situazione transitoria ed eccezionale, con alcune scuole assegnati a presidi già titolare del loro istituto, sta diventando purtroppo la prassi. Inoltre, viene aggravata dall’allestimento di un concorso elefantiaco, con troppi precari e neo-immessi in ruolo illegittimamente esclusi, che blocca anche qualsiasi tentativo di turn over. Dunque, queste manovre non faranno altro che peggiorare e rafforzare l’istituto delle reggenze.
In più sedi ed in modo continuativo Udir, il giovane sindacato nato per tutelare i DS, ha denunciato queste due concause di dissesto del mondo scolastico, chiedendo a gran voce almeno di mantenere in servizio i Dirigenti ancora per un anno o quantomeno in attesa del nuovo concorso.
Proprio in questi giorni è stata presentata un’Interrogazione Urgente, da parte del senatore Luigi Vitali al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti, riguardo alla gravissima situazione già segnalata da Udir e dal suo presidente Marcello Pacifico che commenta l’operazione dicendosi compiaciuto e auspicando che possa trovarsi una soluzione veloce e ottimale.
“In pratica ancora una volta Udir – afferma Pacifico - ha non solo anticipato i tempi, ma ha correttamente definito il problema individuando una soluzione, seppure temporanea, ma con un significativo risparmio per le finanze pubbliche e di semplice ed efficace realizzazione”.
“Inoltre, considerando che le reggenze scolastiche, per ragioni oggettivamente intuibili, non garantiscono una funzionale organizzazione del servizio sia in termini di qualità, sia in termini di efficienza organizzativa, la permanenza volontaria in servizio al 31 agosto 2019 dei dirigenti scolastici collocati in pensione dal 1° settembre 2018 garantirebbe pertanto continuità alle istituzioni scolastiche, con un successivo passaggio quasi naturale ai nuovi presidi vincitori di concorso da espletarsi il 1° settembre 2019. Si eviterebbe, altresì, di aumentare il bacino delle reggenze che non veicolano di certo un’adeguata organizzazione del lavoro, didattica e formativa. Inoltre, sul piano finanziario, la proroga comporterebbe un risparmio per la finanza pubblica, considerando la mancata assegnazione delle reggenze e quindi delle diarie ad personam”, conclude il sindacalista autonomo.
PER APPROFONDIMENTI:
Sicurezza, ancora un preside condannato ma ora il Governo apre alle richieste del sindacato
A settembre oltre 2 mila istituti senza presidi. Udir: serve la proroga di un anno dei pensionamenti
Dirigenti scolastici, ma quale aumento di 400 euro netti al mese? Sono appena 160 e pure a rate
- Dettagli
- Categoria: Radice
- Pubblicato: 28 Giugno 2018