Contratto DS: continuano le trattative in Aran. Udir, siamo ancora lontani dalla giusta retribuzione
Ieri ha avuto luogo l’incontro Aran-sindacati per il rinnovo del Contratto dei DS, ma sempre di più l’atteggiamento dello Stato nei confronti di una sua categoria sembra lontano dalla giusta misura: distante la perequazione interna ed esterna, arretrati dieci volte inferiori all'inflazione e prime risorse aggiuntive soltanto dal 1° gennaio 2018. In pratica, gli ex presidi dell'area V continuano a prendere un terzo degli aumenti degli altri dirigenti dell'area VII di seconda fascia. Come spesso Udir ha affermato, i dirigenti scolastici rappresentano la categoria dirigenziale con maggior numero di responsabilità ma anche di adempimenti e adesso sono di meno, 7936, per via del dimensionamento, ma in realtà 6600 in servizio dal prossimo anno dovranno ancora sobbarcarsi l’onere delle reggenze; per magna concessione, hanno ricevuto un mese di tempo in più per compilare un portfolio che non rende certamente merito alla loro professionalità.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Udir): È necessario valorizzare il ruolo dei dirigenti scolastici e renderlo coerente con le responsabilità e le nuove missioni che vengono loro affidate: inutile parlare di portfolio del Dirigente se questo non ha una funzione legata agli incarichi e agli oneri. La storia di questi ultimi tempi dimostra che gli interventi sulla scuola, mondo complesso, non sono stati fatti in modo organico, né sono stati ponderati nelle loro concause a medio e lungo periodo: è indispensabile rivedere l’organizzazione, partendo anche dagli accorpamenti delle scuole, eccessivi ed indiscriminati, con l’unico scopo di contenimento dei costi a discapito del sistema stesso
Proprio con l’intento di capovolgere gli eventi, la giovane organizzazione sindacale ribadisce l'azione legale e ricorda che sono attivi i ricorsi per Fun, Ria e Perequazione esterna.
Ieri ha avuto luogo l’incontro Aran-sindacati per il rinnovo del Contratto dei DS, ma sempre di più l’atteggiamento dello Stato nei confronti di una sua categoria sembra lontano dalla giusta misura: distante la perequazione interna ed esterna, arretrati dieci volte inferiori all'inflazione e prime risorse aggiuntive soltanto dal 1° gennaio 2018. In pratica, gli ex presidi dell'area V continuano a prendere un terzo degli aumenti degli altri dirigenti dell'area VII di seconda fascia.
Come spesso Udir ha affermato, i dirigenti scolastici rappresentano la categoria dirigenziale con maggior numero di responsabilità ma anche di adempimenti e adesso sono di meno, 7936, per via del dimensionamento, ma in realtà 6600 in servizio dal prossimo anno dovranno ancora sobbarcarsi l’onere delle reggenze; per magna concessione, hanno ricevuto un mese di tempo in più per compilare un portfolio che non rende certamente merito alla loro professionalità. Riprendendo la citazione orwelliana, ci viene da pensare che “tutti i dirigenti sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”.
Non solo siamo contro la correttezza, ma soprattutto viene lesa la dignità di lavoratori del pubblico impiego che fanno della loro vita una missione in favore dei cittadini. Dalle trattative in corso il risultato a regime dovrebbe essere di 10 euro di aumento al mese per 13 mensilità, mentre per gli “altri” è di 125 euro. Ridicolo solo a proporlo! Inoltre, vi sono soltanto 11 milioni di euro per l’equiparazione nel 2018 (invece che i 35 previsti) e altre somme stanziate per il 2020 che però sono fuori vigenza contrattuale 2016-2018. In pratica pressapochismo, imprecisione e cosa ancor più grave mancanza di considerazione verso la categoria dei DS.
Udir non accetta che il ruolo del dirigente scolastico venga ghettizzato, che risultino separati i dirigenti normali da quelli scolastici, che sia creato un “bantustan” dei DS in cui si rivelino annullati i diritti sia economici che normativi.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir, crede che “sia necessario valorizzare il ruolo dei Dirigenti Scolastici e renderlo coerente con le responsabilità e le nuove missioni che vengono loro affidate: inutile parlare di portfolio del Dirigente se questo non ha una funzione legata agli incarichi e agli oneri. La storia di questi ultimi tempi dimostra che gli interventi sulla scuola, mondo complesso, non sono stati fatti in modo organico, né sono stati ponderati nelle loro concause a medio e lungo periodo: è indispensabile rivedere l’organizzazione, partendo anche dagli accorpamenti delle scuole, eccessivi ed indiscriminati, con l’unico scopo di contenimento dei costi a discapito del sistema stesso”.
“Inoltre, il percorso della valutazione del Dirigente passa prima dalla corretta definizione della sua retribuzione: se lo Stato considera il Dirigente Scolastico inferiore agli altri dirigenti ma poi pretende che lo stesso faccia il doppio del lavoro e il quintuplo in assunzione di responsabilità, allora si crea un terribile problema di differenza sociale vietato dalla nostra costituzione. Noi ne siamo certi: questa è un’aberrazione che deve essere raddrizzata”, continua il presidente Pacifico.
“Noi, come Udir, chiediamo l’assegnazione della Ria, della perequazione dal 2016, il recupero totale dell’inflazione e lo stesso trattamento che l’Aran ha riservato ai dipendenti statali per il 2018 cioè almeno il 3,48% e non l’1,45%%. Infine, ma forse andrebbe messa al primo posto, c’è la questione sempre aperta della sicurezza: è ora di finirla con il carico di responsabilità sulle spalle dei dirigenti scolastici che non hanno alcuna possibilità di azione reale se non quella di fare da segnalatori e passa carte, salvo poi ritrovarsi anche in carcere per colpe di altri”, conclude il sindacalista autonomo.
Proprio con l’intento di capovolgere gli eventi, la giovane organizzazione sindacale ribadisce l'azione legale e ricorda che sono attivi i ricorsi per Fun, Ria e Perequazione esterna.
PER APPROFONDIMENTI:
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- Categoria: Radice
- Pubblicato: 25 Luglio 2018