Udir, giovane sindacato che sta a fianco dei DS, dal moneto della sua fondazione sta portando avanti delle vere e proprie battaglie inerenti alla retribuzione dei capi d’istituto, non adeguata all’operato che compete loro e alle responsabilità, talvolta anche penali, che ricadono su di essi. Lancia ancora una volta un appello alle organizzazioni sindacali rappresentative, affinché non firmino un contratto che non dà loro il giusto riconoscimento e ricorda ai soci e ai non soci che ha attivato dei ricorsi per far valere le ragioni nei tribunali e recuperare così quanto spettante.
È stato pubblicato di recente il Rapporto Eurydice 2018, documento ufficiale della Commissione Europea, Il capo di istituto in Europa, che tra altri aspetti evidenzia la retribuzione dei capi di istituto nei diversi stati membri. Chiariamo subito che quelli riportati sono gli stipendi base, cioè sono escluse le indennità accessorie sempre previste; tutti gli stipendi base variano da un minimo a un massimo in relazione a un parametro comune a tutti i paesi, come il numero degli alunni, anche solo 140, e talvolta in relazione al grado di istruzione. Il Rapporto confronta in particolare cinque paesi dell’Unione: Finlandia, Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, scelti “tenendo conto del generale maggiore interesse dell’utenza nonché della possibilità di descrivere realtà diversificate dal punto di vista della distribuzione delle responsabilità – gestione centralizzata o decentralizzata delle scuole – e da quello delle modalità di reclutamento o delle caratteristiche contrattuali”. Inoltre risultano omogenei per la forte attenzione sociale alla scuola e ampiamente diversi per gli aspetti amministrativi e contrattualistici.
Di seguito la tabella che riporta gli stipendi base delle 5 nazioni, a cui aggiungiamo quelli dei dirigenti scolastici italiani.
Paese |
Minimo |
Massimo |
FINLANDIA |
49.198 |
65.638 |
FRANCIA |
40.997 |
64.092 |
GERMANIA |
55.536 |
94.991 |
SPAGNA |
36.973 |
46.850 |
INGHILTERRA* |
50.733 ** |
124.562** |
ITALIA |
43.310,93 |
43.310,93 |
* In Inghilterra il capo d’istituto ha responsabilità coincidenti con quelle dei DS italiani e un gruppo di direzione istituzionalizzato
** In euro al tasso di cambio odierno 0,8794
Negletti rispetto all’Europa e discriminati in patria rispetto ai colleghi dirigenti di seconda fascia che percepiscono tutti almeno 40 mila euro in più di loro, gli ex presidi si vedono negata giustizia da oltre 20 anni. Udir chiede di porre fine a questa situazione limite che implica il mancato e giusto compenso della categoria dei DS a cui non viene riconosciuto lo status pari a quello degli altri dirigenti. Per tali motivi, il sindacato respinge al mittente un contratto che dopo 21 anni dalla legge 59/97 continua a perpetuare discriminazioni inaccettabili tra i dirigenti posti a capo di una scuola e tutti gli altri, pur a parità di funzioni, con un’ampia sperequazione delle responsabilità e dei carichi di lavoro a tutto svantaggio dei DS. Invita dunque, nuovamente, le organizzazioni sindacali rappresentative a non firmare l’ennesimo contratto a perdere, sicuro del fatto che i dirigenti scolastici non lo vogliono e che si opporranno, anche in sede giurisdizionale, con il supporto del giovane sindacato.
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- Categoria: Radice
- Pubblicato: 19 Ottobre 2018