Miur e sindacati aspettano il Mef, ma Udir ricorda che la determinazione del Fun è materia contrattuale, pertanto, il ritardo è ingiustificato. Né si può attendere l'autorizzazione sull'utilizzo dei 35 milioni di euro finanziati già dalla Legge di Stabilità insieme alle risorse per l'avvio della perequazione della retribuzione di posizione parte fissa.
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Udir lo aveva annunciato da tempo: non si può pretendere, dopo dieci anni di blocco e un'infrazione salita di 12 punti, in presenza di una sperequazione marcata da presidi e nuovi DS assunti dopo il 2001, e tra dirigenti scolastici e della ricerca e dell'Università confluiti nella stessa area dal 2016, di far firmare un contratto su sanzioni disciplinari, assenze e ferie quando la parte economica è fondamentale.
Il giovane sindacato ricorda anche che il recente decreto concretezza all'articolo 3 sconfessa quanto da sempre sostenuto dal MEF sulla necessità di bloccare il salario accessorio dei dirigenti insieme al tabellare. Conseguenza della conversione in legge della norma per lo studio legale sarebbe il diretto versamento dei dirigenti andati in quiescenza dal 1 settembre 2012 nel Fun di quest'anno che non si riesce a quantificare. Sarà questa la ragione del blocco? L'alternativa è il ricorso in tribunale per avere giustizia.
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A scuola col casco, Udir: ma non è ancora chiaro che sul tema Sicurezza bisogna correre “ai ripari”?
Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir, afferma che bisogna occuparsi delle emergenze, e la sicurezza di studenti e lavoratori della scuola rientra tra queste: invitiamo i DS a partecipare ai nostri seminari, valido strumento per informarsi e formarsi anche su questa tematica.Prossimi incontri: Verona (scheda di adesione), Rende (scheda di adesione) e Torino (scheda di adesione). Per partecipare inviare la scheda all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Come avevamo già scritto in precedenza, probabilmente oggi verrà firmato un contratto che non dà il giusto riconoscimento alla categoria. Udir ribadisce il suo disappunto, mentre i sindacati rappresentativi continuano a tacere sulla retribuzione variabile e accessoria. Il giovane sindacato ritiene che si debba ottenere almeno il minimo sindacale con il recupero degli 8 mila euro della perequazione esterna già dal 2016 e della RIA dei presidi andati in quiescenza dal 1 settembre 2012. Ridicoli anche gli aumenti, meno della metà dell'inflazione cresciuta durante il blocco contrattuale, mentre permane l'obbligo della sbagliata valutazione del portfolio. Per Udir non ci sono le condizioni per firmare: da qualche giorno ha anche predisposto una piattaforma per il rinnovo del CCNL 2016/18 in dieci punti.
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