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Dopo l’ultimo caso di Parma, risalente all’altro ieri, interviene uno dei massimi esperti della materia, interpellato in una dozzina di processi, dalla Lombardia alla Sicilia, per “presunti maltrattamenti da parte delle insegnanti”: lo specialista, proprio di recente, ha avuto modo di visionare interminabili filmati di maestre più o meno stremate (quasi sempre over 50 e con anzianità di servizio superiore ai 30 anni) accusate di insulti, strattonamenti, botte e minacce ai danni dei loro alunni.

In base all’esperienza vissuta, Lodolo D’Oria sostiene che “è inutile realizzare videoregistrazioni illimitate, estrapolare dei fatti dal loro contesto, trascrizioni romanzate, almeno nelle istituzioni scolastiche, perché si rischia di creare grandi equivoci. Certamente, l’incolumità dei bambini va salvaguardata ad ogni costo e la salute dei docenti rappresenta la miglior garanzia di ciò: per questa ragione, bisogna ricorrere ai giusti mezzi per non ottenere l’effetto paradosso e generare torti a danno di persone innocenti o di un’intera categoria professionale”.

Per approfondire l’argomento, andando oltre ai luoghi comuni e alle facili etichette, Udir sta realizzando una ricerca medico-scientifica e un’indagine statistica sulle due principali helping profession: gli insegnanti che operano nelle nostre istituzioni pubbliche e la categoria professionale degli operatori sanitari pubblici, limitatamente a medici, psicologi e infermieri.

 

 

 

ROMA, 24 MAG - Facendo un conguaglio tra gli aumenti contrattuali e i tagli ereditati dagli anni precedenti, a regime i dirigenti scolastici italiani percepiranno circa 4.000 euro annui lordi in più rispetto ad oggi, circa 300 euro mensili. Al netto, non si andrà oltre i 150 euro mensili. Ma trattandosi di una media, c'è chi prenderà qualcosa di più e chi, purtroppo, meno. Alcuni nemmeno un euro, perché si ritroveranno con uno stipendio addirittura inferiore all'attuale. A sostenerlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir. "Ecco qualche esempio pratico: in Emilia Romagna - spiega - la perdita sulla retribuzione variabile ed accessoria sarà di circa 12.500 euro, per cui i dirigenti scolastici di questa regione prenderanno nell'anno scolastico 2020/2021 meno di quanto hanno percepito nel 2015/2016. Ma non è finita, perché il Fondo unico nazionale è stato decurtato in proporzione alla diminuzione dei dirigenti scolastici in servizio: questo significa che appena verranno assunti i 1.800 vincitori del concorso pubblico per diventare preside della scuola pubblica, la retribuzione di posizione e di risultato dei Dirigenti Scolastici italiani subirà un'ulteriore decurtazione, poiché aumenterà la platea tra cui suddividere il fondo nazionale. (ANSA). 

Mentre i colleghi della PA continuano a prendere 40mila euro in più l’anno, le risorse stanziate dall’Atto di Indirizzo, per il rinnovo contrattuale, peraltro ancora lontano da compiersi, sono veramente esigue. Ciò malgrado la Legge di Bilancio abbia previsto degli stanziamenti specifici per i dirigenti scolastici, finalizzati alla “progressiva armonizzazione della retribuzione di posizione di parte fissa”: 37 milioni (lordo Stato, quindi almeno da dimezzare se si parla di compensi netti) per l’anno in corso, 41 milioni per il prossimo e 96 per il 2020. Udir ricorda che sono sempre attivi i ricorsi per recuperare Fun, Ria e Perequazione esterna.

Marcello Pacifico (presidente nazionale Udir): Facendo un conguaglio tra gli aumenti contrattuali e i tagli ereditati dagli anni precedenti, a regime i dirigenti scolastici italiani percepiranno circa 4.000 euro annui lordi in più rispetto ad oggi, circa 300 euro mensili. Al netto, non si andrà oltre i 150 euro mensili. Ma trattandosi di una media, c’è chi prenderà qualcosa di più e chi, purtroppo, meno. Alcuni nemmeno un euro, perché si ritroveranno con uno stipendio addirittura inferiore all’attuale.