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Il problema dei tanti capi d’istituto esclusi illegittimamente dal ruolo di Presidente degli Esami di Stato 2018 della secondaria era stato sollevato dall’Udir: ora diventa oggetto di confronto con i sindacati. Tuttavia, considerando l’impedimento normativo e i tempi ristrettissimi per evitare il danno retributivo ai presidi esclusi, il giovane sindacato conferma la volontà di condurre i ricorsi gratuiti al TAR del Lazio avverso la Circolare Miur 4537 del 16 marzo scorso: l’impugnazione riguarda l’esclusione illegittima dal ruolo di presidenti delle Commissioni degli Esami di Stato di tutti i dirigenti degli istituti comprensivi, delle direzioni didattiche, dei Centri Provinciali per l'Istruzione degli adulti e delle scuole secondarie di primo grado. È necessario presentare la domanda di partecipazione e adesione al ricorso entro il 4 aprile.
Marcello Pacifico (presidente Udir): Le esclusioni risultano inspiegabili, perché riguardano tutti i dirigenti provenienti dal ruolo di docenti, regolarmente abilitati all’insegnamento alle scuole superiori, ovviamente in possesso della laurea e dei medesimi titoli dei colleghi della scuola secondaria di secondo grado. Inoltre, sono a capo di istituti scolastici complessi, con diversi plessi annessi: presenteremo ai giudici del Tar del Lazio quello che a nostro avviso si configura come un vero e proprio atto discriminante.
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Dai sindacati rappresentativi giungono parole di apprezzamento. Udir, invece, ritiene vi non sia troppo da stare allegri: il fondo rimane a regime infatti inferiore rispetto a quello attivato nel 2011 e decisamente parziale rispetto a quello in dotazione alle altre area della dirigenza pubblica.
Marcello Pacifico (Udir): Lo storno nel Fun della Ria dei presidi cessati in servizio, invece, è stata inserita nel vecchio CCNL per non riconoscerla ai neo-assunti dirigenti scolastici dal 2001. Di questa totale irregolarità c'è ben poco da vantarsi. Un sindacato rappresentativo dovrebbe impugnare i Contratti integrativi regionali, per richiedere subito la perequazione della parte fissa della retribuzione di risultato. E rivendicare tutte le “voci” sottratte in busta paga, a partire della Ria che continua ad essere negata a tutti i dirigenti assunti negli ultimi anni. Noi siamo al fianco dei presidi e abbiamo portato avanti dei ricorsi che possano ridare dignità e rispetto a una categoria schiacciata da abnormi responsabilità, in cambio di stipendi bassi, in strutture che li espongono a gravi problemi legali e di sicurezza, visto che la metà degli istituti che dirigono sono stati costruiti prima del 1971. Di queste e altre problematiche discuteremo nei prossimi incontri che porteremo in giro per l’Italia: vi diamo appuntamento al primo convegno nazionale del nuovo anno a Palermo.
Udir ricorda che sono attivi i ricorsi per Fun, Ria e Perequazione esterna. Scarica la locandina del convegno nazionale a Palermo,in programma il prossimo 19 maggio, e la scheda di adesione.
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Lo chiede a gran voce il sindacato Udir che sosterrà in tutte le sedi l’avvicinamento a casa prima ancora dell’assegnazione delle reggenze, a partire dei capi d’istituto campani immessi in ruolo a seguito della procedura concorsuale pubblicata con D.D.G. del 13 luglio 2011. È bene, perché ciò avvenga, che con il nuovo contratto si rispetti la quota riservata del 30%, la quale invece negli ultimi due anni è stata tenuta al di sotto di questa percentuale per favorire lo scorrimento della graduatoria relativa al vecchio concorso. In subordine, per i capi d’istituto campani che non dovessero rientrare in tale “movimento”, sarebbe anche utile ottenere un trasferimento nelle regioni limitrofe: l’eventualità consentirebbe loro di avvicinarsi comunque alle famiglie, dopo che per un triennio sono state affrontate ingenti spese per i viaggi e gli alloggi posti in località dove il costo della vita risulta decisamente alto.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Questi dirigenti campani hanno ragioni da vendere, perché non è possibile che vi siano dei posti vacanti e vengano assegnati in reggenza oppure conferiti ai neo-assunti: va quindi assicurata l’intera percentuale di posti prevista per legge, garantendo tale diritto nero su bianco all’interno del contratto nazionale della prossima mobilità. La priorità per noi è che il rientro dei vincitori dell’ultimo concorso nelle regioni di loro richiesta, laddove vi siano posti vacanti e disponibili, si realizzi prima dell’assegnazione delle reggenze. Lo chiederemo in tutte le sedi possibili.
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Il sindacato avvia i ricorsi gratuiti al TAR del Lazio avverso la Circolare Miur 4537 del 16 marzo scorso, che esclude in modo illegittimo dal ruolo di presidenti delle Commissioni degli Esami di Stato tutti i dirigenti degli istituti comprensivi e dei Centri Provinciali per l'Istruzione degli adulti. È necessario presentare la domanda di partecipazione e adesione al ricorso entro il 4 aprile.
Marcello Pacifico (Udir): Siamo dell’avviso che occorre salvaguardare il diritto di tutti i dirigenti scolastici ad accedere alla carica di presidente degli Esami di Stato conclusivi del secondo ciclo d’istruzione, perché si tratta di dirigenti provenienti dal ruolo di docenti, regolarmente abilitati all’insegnamento alle scuole superiori, tutti laureati in possesso degli stessi titoli e che gestiscono un alto numero di plessi e situazioni organizzative complesse, alla pari dei colleghi della scuola secondaria. Secondo noi è una esclusione incomprensibile, che a breve dovrà essere spiegata ai giudici del Tar del Lazio.
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ROMA, 19 MAR - A settembre 2.500 istituti senza preside. A lanciare l'allarme è l'Udir secondo cui serve la proroga di un anno del pensionamento dei dirigenti scolastici. "Con l'uscita dal lavoro, volontaria e d'ufficio, che si concretizzerà in estate, anche per colpa di un concorso elefantiaco con precari e neo-immessi in ruolo illegittimamente esclusi, si stima - spiega il sindacato in una nota - che si sfioreranno le 2.500 reggenze. Per evitare che la situazione precipiti, lasciando le scuole nel caos, quelle in reggenze e quelle di assegnazione dei presidi reggenti, l'associazione sindacale Udir si è fatta promotrice di una proposta emendativa, attraverso la quale chiede di posticipare di dodici mesi i pensionamenti dei dirigenti scolastici destinati ad andare in pensione il prossimo primo settembre. Si tratterebbe di una facoltà, quindi su base volontaria, molto utile per limitare i danni". Il sindacato dei presidi chiede dunque di integrare l'art. 1 della legge 114/2014 con l'aggiunta del comma 8: "Al fine di garantire l'efficienza e la qualità del sistema Istruzione e di limitare l'uso spropositato delle reggenze che non garantiscono un adeguato sistema formativo e didattico-pedagogico del servizio Istruzione, il personale Dirigente scolastico collocato d'ufficio in pensione dal 01.09.2018, a domanda volontaria è mantenuto in servizio fino al 31.08.2019, considerato che dal 01.09.2019 subentreranno in servizio i vincitori del Concorso dirigenziale in atto". (ANSA).
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