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Da un’analisi dettagliata dei Cir in via di approvazione definitiva, si scopre che sono molti i tagli e poche le risorse aggiuntive in arrivo per i nostri capi d’istituto. Vale per tutti il caso della Lombardia dove, a causa del decremento del Fondo unico nazionale, nonché della retribuzione variabile ed accessoria, da dividere per i nuovi prossimi assunti attraverso il concorso nazionale, e venendo meno pure l’una tantum della Legge 107/2015, si arriverà al paradosso di perdere circa 5.750 euro rispetto agli attuali compensi annuali.
Per questi motivi il sindacato ritiene che, assieme alla protesta ad oltranza, la via del tribunale rimanga l’unica al momento percorribile: Udir attraverso apposito ricorso intende recuperare tutti gli arretrati sinora non percepiti. Il giovane sindacato ha deciso di avviare un apposito ricorso al Tar Lazio per l’incremento del Fondo Unico nazionale ed è pronto ad impugnare tutti i Contratti Integrativi Regionali che saranno sottoscritti: aderisci al ricorso gratuito.
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Nomina del Dirigente come Referente per la Trasparenza: come si devono comportare i capi d’istituto?
Con il Decreto n. 303 del 11 maggio 2016, il MIUR ha incaricato i Direttori Generali degli U.S.R. quali Responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza. A questo riguardo, si ricorda a tutte le scuole di pubblicare un apposito link al sito U.S.R., che invii direttamente nella pagina on line dove è pubblicato il piano triennale prevenzione corruzione e trasparenza, all’interno della sezione Amministrazione trasparente – piano triennale per la prevenzione della corruzione e trasparenza (la cui scadenza è stata fissata al 31 gennaio 2018). In considerazione dell’importanza del ruolo, si suggerisce ai Dirigenti Scolastici di valutare a fondo eventuali deleghe sulla materia.
Sempre coerente con la legge anticorruzione è il tema legato al dipendente che segnala condotte illecite (whistleblower): a questo proposito, per quanto riguarda le Scuole l’ANAC ha previsto che le segnalazioni vengano inviate direttamente al Direttore Generale dell’U.S.R. Per poter agevolare quest’ultima procedura è stato predisposto dall’ANAC un apposito modulo.
Si precisa inoltre che il giovane sindacato Udir offre il servizio di consulenza specifica da richiedere all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Adesione con intervento "Ad Adiuvandum" al ricorso pendente al TAR Lazio avverso il taglio del FUN 2017/2018 per la retribuzione di posizione e di risultato dei Dirigenti scolastici
Il ricorso è volto all’annullamento del taglio delle risorse destinate al Fun. Lo scopo del ricorso è quello di vedere versato nel Fun gli assegni relativi alla retribuzione individuale di anzianità dei dd.ss. cessati dal servizio dal 31 agosto 2012 oppure in subordine ottenere il versamento della Ria dei dirigenti scolastici cessati dal servizio dal 31 agosto 2015, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale n. 178/2015 che ha dichiarato lo sblocco dei contratti. Homemade porn https://www.amateurest.com/ USA.
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Riscuote consensi, anche nell’Anp, il progetto ministeriale di raddoppiare la sperimentazione con cui l’amministrazione intende dare licenza di chiudere un anno prima il percorso di studi della scuola secondaria di secondo grado: fa discutere, in particolare, la politica del maggiore sindacato scolastico italiano della categoria, che rappresenta un dirigente scolastico su tre. Il problema è che alla lunga la riduzione delle superiori a quattro anni scolastici, oltre a ridurre l’organico di docenti e Ata, ridimensionerà l’attuale autonomia delle sedi di direzioni, con un'ulteriore contrazione che, negli ultimi dieci anni, ha già visto la cancellazione di una presidenza su quattro. Quindi, alla fine della fiera, come può un sindacato che tutela i diritti e gli interessi dei presidi volere l’attuazione di un percorso che porterebbe alla probabile riduzione dei posti per i dirigenti scolastici? Per questo motivo Udir si chiede: “Cui prodest”?
Marcello Pacifico (Udir): Siamo pronti al confronto nel merito e a sentire cosa i dirigenti scolastici hanno da dire. Chiediamo ai capi d’istituto delle superiori cosa pensano che sia meglio per loro, per i nostri studenti e per la scuola italiana in generale. Non vogliamo assecondare decisioni che ci sembrano confuse e prive di una reale progettualità finalizzata al bene della scuola e di cui vi opera: per questo vogliamo sentire il parere dei presidi. E poi, a cosa serve diplomarsi prima, se poi il tasso di dispersione scolastica rimane elevato e le iscrizioni all'università sono drasticamente diminuite negli ultimi dieci anni? Non bisogna sempre dire di sì, anzi: la storia si cambia anche e soprattutto con i no, con la volontà vivida di rinnovare gli eventi.
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