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Un gruppo di neo presidi scrive alle massime cariche istituzionali, sottolineando contraddizioni e iniquità delle immissioni in ruolo, fra obbligo – per la metà dei vincitori – di lavorare in un’altra regione, blocco triennale e centinaia di reggenze. Pacifico: “Una causa sacrosanta, una battaglia comune. Il nostro sindacato è al fianco dei ds appena nominati, li assistiamo dal punto di vista formativo e legale”

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Il contratto avrà decorrenza il primo settembre, gli Usr devono comunicare i nominativi dei rinunciatari al più presto. Marcello Pacifico, presidente di Udir: «Si affidino le oltre 500 sedi ora in reggenza, si coniughi il lavoro con le esigenze familiari»

Il prossimo anno saranno più di 500 le istituzioni scolastiche non assegnate ai vincitori dell'ultimo concorso per ds, come denuncia Tuttoscuola, che ricorda le dichiarazioni del ministro Bussetti sul tema. Udir chiede alla politica di intervenire: non si può per esigenze di risparmio (una reggenza costa allo Stato soltanto 3 mila euro annui) continuare a compromettere il migliore funzionamento dell'amministrazione scolastica. Se la figura del dirigente nella scuola dell'autonomia è essenziale deve essere attribuita alle scuole tanto più che con il dimensionamento un preside deve gestire in media almeno quattro plessi, spesso di indirizzo se non di ordine e grado diversi. Erano 12 mila i presidi 15 anni fa. Oggi dovrebbero essere in 8 mila ma 300 sedi non sono disponibili per i ruoli