L’emergenza legata all’insicurezza strutturale di molti istituti è conclamata dai numeri dell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica. Marcello Pacifico (Udir): “I dirigenti scolastici continuano a lavorare con senso di responsabilità in situazioni molto difficili. Continuiamo a batterci per loro”
Incombono un paio di scadenze, come ricorda la stampa specializzata, per quanto riguarda la normativa antincendio. La prima, il prossimo 31 dicembre, è davvero imminente (si tratta di una proroga, dopo un emendamento del MoVimento 5 Stelle) e riguarda l’adeguamento da parte degli asili nido alla normativa. Le scuole, invece, dovranno mettersi in regola entro il 31 dicembre 2021. Mettersi in regola diventa una priorità. Anche per tutelare la posizione dei presidi, troppe volte chiamati in causa come responsabili della sicurezza degli istituti.
I NUMERI DELL’EMERGENZA
Dall’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica emerge che in Italia il patrimonio edilizio scolastico è composto da 40.151 edifici attivi che fanno capo agli Enti locali, 22.000 dei quali costruiti prima del 1970. Ad oggi:
- il 46,8% degli edifici non possiede il certificato di collaudo statico (la prima norma che introduce in Italia l’obbligo del certificato di collaudo statico è la legge 5 novembre 1971, n. 1086, il 22,3% degli edifici senza questo certificato è costruito prima del 1970);
- il 59,5% non ha quello di prevenzione incendi (oggi SCIA). Il 53,8% non ha quello di agibilità/abitabilità (oggi SCA);
- il 21,4% delle scuole non ha il piano di emergenza, ma con il decreto che andrà a sostituire il DM 10/03/98 ci saranno ulteriori novità;
- il 42,5% degli edifici non è dotato di accorgimenti per ridurre i consumi energetici;
- il 25,5% degli edifici non ha abbattuto le barriere architettoniche per i diversamente abili.
LA POSIZIONE DI UDIR
Secondo il giovane sindacato Udir Intorno alla figura del dirigente scolastico persistono gravi incongruenze normative: è attribuita loro la responsabilità della sicurezza in quanto datori di lavoro, ma gli edifici scolastici sono di proprietà degli enti locali (Comuni, Provincie ed aree metropolitane) a la normativa vigente impone a questi Enti gli obblighi relativi agli interventi strutturali per mettere in sicurezza le strutture e di conseguenza studenti e operatori scolastici. Inoltre ai capi d’istituto non è attribuita direttamente alcuna risorsa economica per esercitare eventualmente tale responsabilità o intervenire autonomamente in via ordinaria o straordinaria sui rischi delle strutture scolastiche inadeguate o inefficienti.
L’AZIONE DEL GIOVANE SINDACATO
Udir ha anche provato a portare avanti le proprie idee sul tema della sicurezza con gli emendamenti presentati al disegno di legge 1586 Bilancio di previsione dello Stato, per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022. E, dopo il recente via libera a un “pacchetto” di emendamenti alla manovra riguardanti l’efficientamento energetico, il giovane sindacato ha sottolineato come ad essere beneficiari di interventi di messa in sicurezza saranno edifici scolastici già a norma.
Udir, inoltre, mette a disposizione dei suoi associati apposite diffide, qualora le loro scuole non potessero mettersi in regola entro i termini previsti.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE PACIFICO
“Studenti e operatori scolastici – fa notare il presidente nazionale di Udir, Marcello Pacifico – vivono quotidianamente in edifici vetusti e insicuri, fronteggiano spesso situazioni di grave rischio, eppure rispondono con senso civico e responsabilità. Continuiamo a batterci perché la sicurezza diventi un elemento centrale dell’organizzazione scolastica e auspichiamo che gli Enti locali si adoperino negli interventi”.
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- Pubblicato: 17 Dicembre 2019