Tutti in cattedra per l’inizio delle lezioni? Guardando alle singole province e addirittura città il progetto non ha trovato sempre riscontro. La colpa? I precari la attribuiscono al nuovo algoritmo che gestisce le operazioni ma in realtà questo problema si associa ad altri fenomeni che stanno lasciano ancora molti studenti senza insegnanti. Marcello Pacifico (Udir): “L’algoritmo di quest’anno, per le supplenze da GPS, assomiglia per molti aspetti, soprattutto per gli errori, all’algoritmo utilizzato nella Buona scuola di Renzi. Certamente va fatta una profonda riflessione da parte dell’amministrazione su come migliorarlo, sul perché non ha funzionato correttamente e lo vediamo ancora oggi a Roma e nella provincia, sugli errori rivelati”

“Tutti in cattedra per l’inizio delle lezioni” era il proposito del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, ma, come riporta anche Orizzonte scuola, il progetto “guardando alle singole province e addirittura città non ha trovato sempre riscontro. La colpa? I precari la attribuiscono al nuovo algoritmo che gestisce le operazioni ma in realtà questo problema si associa ad altri fenomeni che stanno lasciano ancora molti studenti senza insegnanti”.

La problematica è stata analizzata dal giovane sindacato che tutela i dirigenti scolastici: Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Udir, ha sottolineato come “i dati che leggiamo esigono delle risposte. L’algoritmo di quest’anno, per le supplenze da GPS, assomiglia per molti aspetti, soprattutto per gli errori, all’algoritmo utilizzato nella Buona scuola di Renzi. Certamente va fatta una profonda riflessione da parte dell’amministrazione su come migliorarlo, sul perché non ha funzionato correttamente e lo vediamo ancora oggi a Roma e nella provincia, sugli errori rivelati”.

I dirigenti scolastici Udir inoltre si sono soffermati su un'altra problematica: la questione dei dati acquisiti dall’algoritmo. “Sicuramente ci sono stati docenti – ha affermato Dario Tumminelli, dirigente scolastico Udir - che non hanno compilato correttamente la domanda, ma in altri casi i dubbi sono irrisolti. Infine certamente va rivista la normativa sulle tempistiche e sulle rinunce. Si registra una gran quantità di rinunce, senza precedenti, che lascerà gli studenti, fruitori del diritto allo studio, senza insegnanti per diverso tempo. L’esigenza pandemica ha certamente costretto l’amministrazione a nuove metodologie di reclutamento per impedire la diffusione del virus, ma è pur vero che il controllo svolto dalle organizzazioni sindacali in occasione delle convocazioni era un valido supporto e aiuto alla stessa amministrazione per prevenire e ridurre le occasioni di errori”.

 

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