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La sicurezza è un argomento ostico che affligge le nostre scuole e, purtroppo, spesso le responsabilità ricadono sulla persona del dirigente scolastico. In merito a quanto enunciato dall’ultima circolare INAL n. 29 dell’11 luglio 2018, è bene fare preventivamente alcune precisazioni per quanto riguarda le Istituzione Scolastiche Pubbliche, illustrando la figura dell’RLS, della sua designazione nonché delle relative sanzioni per mancati adempimenti da parte dei Dirigenti Scolastici. L’art. 2 comma 1 lettera “i” del D. Lgs. 81/08 definisce l’RLS persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro, pertanto in sintesi diremo un “sindacalista della sicurezza a scuola”.

Il sindacato Udir, al fine di dare servizi operativi ai propri iscritti, consiglia non solo di tenere al protocollo d’Istituto il file pdf generato dalla procedura telematica di comunicazione nominativo, ma anche l’atto di designazione dell’RLS come da modello predisposto per gli iscritti, cui allegare unitamente il verbale con l’elezione degli RLS d’Istituto, così da evitare la sanzione amministrativa pecuniaria. Udir informa che è possibile, contattando la segreteria, richiedere la documentazione e il materiale utili: numero telefonico 091 7098362, indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

 

Ieri ha avuto luogo l’incontro Aran-sindacati per il rinnovo del Contratto dei DS, ma sempre di più l’atteggiamento dello Stato nei confronti di una sua categoria sembra lontano dalla giusta misura: distante la perequazione interna ed esterna, arretrati dieci volte inferiori all'inflazione e prime risorse aggiuntive soltanto dal 1° gennaio 2018. In pratica, gli ex presidi dell'area V continuano a prendere un terzo degli aumenti degli altri dirigenti dell'area VII di seconda fascia. Come spesso Udir ha affermato, i dirigenti scolastici rappresentano la categoria dirigenziale con maggior numero di responsabilità ma anche di adempimenti e adesso sono di meno, 7936, per via del dimensionamento, ma in realtà 6600 in servizio dal prossimo anno dovranno ancora sobbarcarsi l’onere delle reggenze; per magna concessione, hanno ricevuto un mese di tempo in più per compilare un portfolio che non rende certamente merito alla loro professionalità.

Marcello Pacifico (presidente nazionale Udir): È necessario valorizzare il ruolo dei dirigenti scolastici e renderlo coerente con le responsabilità e le nuove missioni che vengono loro affidate: inutile parlare di portfolio del Dirigente se questo non ha una funzione legata agli incarichi e agli oneri. La storia di questi ultimi tempi dimostra che gli interventi sulla scuola, mondo complesso, non sono stati fatti in modo organico, né sono stati ponderati nelle loro concause a medio e lungo periodo: è indispensabile rivedere l’organizzazione, partendo anche dagli accorpamenti delle scuole, eccessivi ed indiscriminati, con l’unico scopo di contenimento dei costi a discapito del sistema stesso

Proprio con l’intento di capovolgere gli eventi, la giovane organizzazione sindacale ribadisce l'azione legale e ricorda che sono attivi i ricorsi per FunRia e Perequazione esterna.

 

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ROMA, 21 LUG - Dirigenti scolastici, rinnovo contratto: I sindacati sono stati convocati dall'Aran per martedì 24 luglio sul rinnovo del contratto dei dirigenti scolastici, ma "gli aumenti in arrivo sono ridicoli". Lo afferma l'Udir, sindacato dei dirigenti scolastici, sottolineando che tra i vari aspetti da affrontare nell'ambito del negoziato c'è quello degli aumenti stipendiali, relativamente ai quali sono state già stanziate apposite risorse nella legge di Bilancio (n. 205/2017): 7 milioni di euro per il 2018; 41 mln di euro per il 2019; 96 a regime dal 2020. L'aumento, che riguarderà circa 8mila dirigenti scolastici, sarà a pioggia, dato che ad essere interessata è la retribuzione di posizione parte fissa. Ufficialmente, si continua a parlare di un aumento medio mensile di circa 400 euro. Ma la cifra reale è molto più modesta: secondo i calcoli dell'Udir, i dirigenti scolastici, i meno pagati dell'amministrazione pubblica, andranno a percepire a regime in media appena 292 euro lordi mensili che corrispondono a 160 euro netti. Ma soprattutto, a fronte di tale aumento della retribuzione fissa, è parallelamente prevista una forte diminuzione della retribuzione variabile ed accessoria. Questo comporterà che in alcune regioni italiane presto i dirigenti scolastici percepiranno meno di quanto prendevano all'inizio della vigenza contrattuale, quindi del 2016, anche di oltre 10mila euro l'anno, sostiene l'Udir. (ANSA).

 

Tra i vari aspetti da affrontare nell’ambito del negoziato c’è quello degli aumenti stipendiali, relativamente ai quali sono state già stanziate apposite risorse nella legge di Bilancio (n. 205/2017): 7 milioni di euro per il 2018; 41 mln di euro per il 2019; 96 a regime dal 2020. L’aumento, che riguarderà circa 8mila dirigenti scolastici, sarà a pioggia, dato che ad essere interessata è la retribuzione di posizione parte fissa. Ufficialmente, si continua a parlare di un aumento medio mensile di circa 400 euro. Ma la cifra reale è molto più modesta: secondo i calcoli dell’Udir, i dirigenti scolastici, i meno pagati dell’amministrazione pubblica, andranno a percepire a regime in media appena 292 euro lordi mensili che corrispondono a 160 euro netti. Ma soprattutto, a fronte di tale aumento della retribuzione fissa, è parallelamente prevista una forte diminuzione della retribuzione variabile ed accessoria. Questo comporterà che in alcune regioni italiane presto i dirigenti scolastici percepiranno meno di quanto prendevano all’inizio della vigenza contrattuale, quindi del 2016, anche di oltre 10mila euro l’anno.

Marcello Pacifico (presidente Udir): La verità è che i nostri capi d’istituto, portatori di responsabilità enormi, anche decuplicate rispetto ad un collega della PA che percepisce stipendi di ben altro spessore, si ritroveranno una diminuzione dello stipendio complessivo. Quella del rinnovo contrattuale è una pratica che va gestita con molta attenzione. Noi, come Udir, chiediamo l’assegnazione della Ria, della perequazione dal 2016, il recupero totale dell’inflazione e lo stesso trattamento che l’Aran ha riservato ai dipendenti statali per il 2018 cioè almeno il 3,48% e non l’1,45%%. Infine, ma forse andrebbe messa al primo posto, c’è la questione sempre aperta della sicurezza: è ora di finirla con il carico di responsabilità sulle spalle dei dirigenti scolastici che non hanno alcuna possibilità di azione reale se non quella di fare da segnalatori e passa carte, salvo poi ritrovarsi anche in carcere per colpe di altri.

 

 

L’atto di indirizzo, che ha preceduto i finanziamenti della legge di stabilità 2018, ha predisposto aumenti per i dirigenti pubblici di 150 annui per il 2016 (+0,36), 470 per il 2017 (+1,09) e 625 per il 2018 (+1,45) rispetto allo stipendio sul tabellare che varia da 42 a 48 mila euro annuali dei dirigenti pubblici, compresi gli ex presidi delle scuole. Quindi, in assenza di risorse, si rischia di prendere molto di meno rispetto ai dipendenti del comparto, nonostante il nuovo Ministro Buongiorno annunci di voler assegnare 150 euro mensili.

Udir, Prodirmed e Dircond, in un comunicato congiunto, chiedono lo stanziamento di risorse aggiuntive per onorare gli intendimenti del Governo per tutta la dirigenza pubblica che comunque sarebbero inferiori all’aumento del 15% del costo della vita registrato dal blocco contrattuale. Basti pensare che se si dovesse per ordine del giudice recuperare il solo adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale scatterebbero aumenti del 4,26% per il 2016, del 4,66% per il 2017, del 5,51% per il 2018, grazie ai ricorsi promossi. Per aderire vai al seguente link.