Il Ministro Bussetti, durante l’audizione davanti alle Commissioni 7ª della Camera e del Senato, parla di superamento del problema delle reggenze affidando la soluzione al concorso per diventare dirigente scolastico: ma quali saranno i tempi per la felice conclusione del concorso? Un anno sicuramente prima della messa in ruolo, salvo ricorsi che potrebbero allungare i tempi anche di tre anni. In questo caso i dirigenti attuali avrebbero ancora un carico operativo per almeno un anno, se non di più.
Marcello Pacifico (presidente Udir): Considerando che le reggenze scolastiche non garantiscono una funzionale organizzazione del servizio sia in termini di qualità sia in termini di efficienza organizzativa, la permanenza volontaria in servizio al 31 agosto 2019 dei dirigenti scolastici collocati in pensione dal 1° settembre 2018 garantirebbe la continuità alle istituzioni scolastiche, con un successivo passaggio quasi naturale ai nuovi presidi vincitori di concorso da espletarsi il 1° settembre 2019.
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Non si placa la protesta contro una valutazione del lavoro degli ex presidi che continuano a prendere lo stesso stipendio da dieci anni e che anzi potrebbero prendere la metà degli aumenti degli altri dipendenti pubblici per il 2018, quando per loro dalla legge di Stabilità è stato finanziato un +1,45 rispetto al +3,48 dato agli altri.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Udir): A queste condizioni per noi è davvero inutile la valutazione: prima di pensare alle pagelle, perché non dare ai dirigenti una retribuzione corrispondente al loro operato? Davvero il ministro spera di risolvere la situazione dei DS in questa maniera? I nostri presidi sono sempre super controllati ma in cambio non ottengono nulla, se non maggiori mansioni e responsabilità: sono carichi di oneri, ma fermi nei loro stipendi. Dunque, prima si pensi davvero a risolvere questo problema.
Proprio con l’intento di capovolgere gli eventi, la giovane organizzazione sindacale ribadisce l'azione legale e ricorda che sono attivi i ricorsi per Fun, Ria e Perequazione esterna.
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Prosegue l’azione informativa e formativa per contrastare la dipendenza tecnologica ed i fenomeni di bullismo e cyberbullismo.
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Udir, ha il piacere d’informarTi che Eurosofia, ente accreditato dal MIUR, sta collaborando con l’Associazione Di.Te (Associazione nazionale Dipendenze tecnologiche, Gap e Cyberbullismo) nell’organizzazione di un corso che affronta una tematica attuale e di grande interesse anche in ambito scolastico. Si tratta di un corso di formazione intensivo di 4 giornate (suddivisi in due weekend), rivolto al personale docente e dirigente della scuola, psicologi e pedagogisti, logopedisti, neuropsichiatri, educatori, assistenti sociali.
Il corso si svolgerà a SPINEA (VE) presso LA VILLA INCANTATA, via Crea 50.
È necessario perfezionare l’iscrizione entro il 18 settembre 2018.
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Udir, nel prossimo provvedimento urgente della scuola, chiederà con un emendamento l'accoglimento della richiesta di permanenza in servizio per tutti i dirigenti scolastici che ne faranno richiesta. Tale intervento permetterebbe di non disperdere un patrimonio di conoscenze prima dell’entrata in servizio dei nuovi dirigenti scolastici che saranno assunti con il prossimo concorso. Suddetta opzione renderebbe facile calmierare il prossimo esplosivo problema delle reggenze scolastiche, elemento distonico nel già fragile sistema scuola. È necessario infatti ricordare che il sindacato Udir ha ormai da un anno evidenziato il grave problema delle reggenze scolastiche, facendo notare come sia improduttivo il persistere di tale modalità di gestione delle scuole. Queste manovre non faranno altro che peggiorare e rafforzare l’istituto delle reggenze; Udir ha chiesto, a gran voce, di mantenere in servizio i dirigenti ancora per un anno o quantomeno in attesa del nuovo concorso.
Marcello Pacifico (Udir): Il nostro sindacato ha non solo anticipato i tempi, ma ha correttamente definito il problema individuando una soluzione, seppure temporanea, ma con un significativo risparmio per le finanze pubbliche e di semplice ed efficace realizzazione. Considerando che le reggenze scolastiche non garantiscono una funzionale organizzazione del servizio sia in termini di qualità, sia in termini di efficienza organizzativa, la permanenza volontaria in servizio al 31 agosto 2019 dei dirigenti scolastici collocati in pensione dal 1° settembre 2018 garantirebbe pertanto continuità alle istituzioni scolastiche, con un successivo passaggio quasi naturale ai nuovi presidi vincitori di concorso da espletarsi il 1° settembre 2019. Si eviterebbe di aumentare il bacino delle reggenze e, sul piano finanziario, la proroga comporterebbe un risparmio per la finanza pubblica, considerando la mancata assegnazione delle reggenze e quindi delle diarie ad personam.
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Come se non bastassero le tante responsabilità addossate ai DS, giungono nuove accuse: come riporta la stampa specializzata, i dirigenti scolastici vengono accusati di permissivismo nei confronti degli studenti e delle loro famiglie, gettando in un calderone alcuni comportamenti da imputare forse a qualche dirigente. Ma si può affermare ciò per tutti i dirigenti scolastici? Certamente no, e generalizzare non fa altro che penalizzare un’intera categoria che porta avanti il proprio operato con rettitudine. Non è d’accordo con queste generalizzazioni Udir, il giovane sindacato che tutela i DS, che non condivide tale linea e vuole, invece, affrontare il problema alla radice e non caricare le già sature spalle dei dirigenti anche delle aggressioni ai professori da parte di studenti e familiari; inoltre, è altresì certo del non corretto uso della frase di due presidi non meglio identificati che accusano i docenti di non sapere tenere la classe.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Udir): I presidi sono oberati di lavoro e oneri. Come abbiamo più volte ribadito, malgrado le richieste di revisione di legge, i dirigenti a capo delle scuole continuano a rimanere potenziali responsabili di accadimenti, per la cui prevenzione non hanno grossi margini di azione. Noi ci battiamo al loro fianco e poniamo dei certi e validi aiuti. Ma poi dobbiamo fare anche i conti con accuse come quelle apparse in questi giorni. Per noi e per lo Stato il dirigente ha un ruolo strategico anche nel gestire complessivamente la condotta di classe, sulla base di un lavoro condiviso e sinergico con il corpo docente. In ogni caso, sarebbe ora di finirla con lo scaricare su chiunque quello che in realtà è un problema condiviso e che solo la corretta interazione scuola-famiglia in tutte le sue sfaccettature gerarchiche può risolvere.
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