I sindacati rappresentativi si sono incontrati ancora una volta l’11 ottobre per parlare di trasferimenti, deleghe, rotazione degli incarichi e valutazione, ma non di aumenti stipendiali, RIA, perequazione esterna, FUN, indennità di vacanza contrattuale. Passa la linea di Udir di affrontare con serietà il tema dello stress da lavoro correlato dopo quanto denunciato nei primi seminari “Io Dirigente. Sicurezza, Salute, Retribuzione, Relazioni sindacali”, in cui è intervenuto anche il dott. Vittorio Lodolo d’Oria.
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Ieri, 11 ottobre, ha avuto luogo un altro incontro, il sesto, all’Aran con le organizzazioni sindacali: focus, il CCNL dell’Area Istruzione e Ricerca. Nel corso della riunione, sono state prese in considerazione soprattutto le specificità della sezione del contratto relativa ai DS. Tra i tanti temi oggetto di discussione: la formazione dei dirigenti scolastici, la mobilità, la rotazione degli incarichi e la ricostruzione del rapporto di lavoro, il numero dei posti rispetto a quelli vacanti e disponibili, la sostituzione in caso di ferie e assenze. Inoltre, è noto che il prossimo incontro verterà sulle relazioni sindacali. Circa la questione del contratto non si è arrivato a nulla. Come Udir aveva già previsto qualche giorno fa, nessuna parola è stata spesa sulla perequazione interna tra gli ex presidi assunti prima del 2001 e i dirigenti scolastici assunti dopo, di quei 5 mila euro che non ci sono nelle buste paga dei neo-assunti, di cui si aspetta la decisione della Cassazione su un ricorso patrocinato proprio dal giovane sindacato che invita gli interessati a richiedere la diffida specifica a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Inoltre, risulta dispersa anche l'assegnazione al FUN della RIA di quei presidi cessati dal servizio dal 2014 di cui non c'è traccia nei resoconti sindacali.
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Il problema delle reggenze è stato più volte sollevato da Udir, giovane sindacato che tutela la categoria dei DS: con l’inizio del nuovo anno scolastico, infatti, una scuola su quattro non ha un dirigente, con casi traumatici in Sardegna e nel Friuli dove è in servizio soltanto il 60% dei dirigenti scolastici. Secondo il sindacato la soluzione deve essere tempestiva, semplificando, in primis, le procedure di selezione e formazione del nuovo concorso in atto; è, inoltre, necessario riaprire una procedura riservata ai ricorrenti del 2011, per evitare l’annullamento del corso riservato svoltosi nel 2015, quando si pronuncerà la Consulta in autunno sulla Buona Scuola. Ogni sede di dirigenza, infatti, già gestisce tre-cinque plessi, spesso dislocati anche in comuni diversi, per non parlare poi delle reggenze che, per neanche 3 mila euro annui lordi in più per DS, decretano la gestione di altri istituti a diversi chilometri di distanza, con rischi quotidiani legati alla sicurezza, alla normale gestione dell’attività didattica e dell’offerta formativa.
A tale proposto, Udir ha raccolto l’esperienza di una dirigente scolastica abruzzese, Maria Patrizia Costantini, che, oltre a palesare le difficoltà legate alla reggenza, si sofferma pure sul contatto DS, altra problematica rilanciata dal sindacato.
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