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La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha disposto la revoca della somma di 765.903,80 euro, relativa alle annualità 2012-2013, già assegnata alle regioni Molise e Sardegna e ha predisposto che venga riassegnata a favore delle Regioni Abruzzo, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto, al fine di attuare interventi da realizzarsi con le medesime finalità di cui all’art. 2, comma 276, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, mediante appositi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri. Per il sindacato, in una condizione come la nostra, dove gli edifici versano in condizioni disastrose, con presidi costretti a sobbarcarsi oneri e colpe non loro, non serve un balletto di cifre da una Regione all’altra.

Marcello Pacifico (presidente Udir): Non basta certo spostare delle risorse da una Regione all’altra per porre fine ai disastri delle nostre scuole; occorrono stanziamenti reali, per tutti gli istituti di tutte le regioni, visto che la metà di essi sono stati costruiti prima del 1971. Bisogna adottare con urgenza norme ad hoc, per evitare che succedano episodi spiacevoli, per tutti coloro che vivono le scuole, a cominciare dagli studenti, senza dimenticare i presidi che rischiano di finire in carcere per responsabilità certo non di loro competenza.

Il giovane sindacato dei presidi tenta in extremis di introdurre delle modifiche che permetterebbero ai nostri presidi di svolgere il lavoro senza colpevolezze non loro ed equiparandoli finalmente ai colleghi dell’area dirigenziale. In mancanza di una risposta, sarà inevitabile ricorrere in tribunale. A questo proposito, Udir ricorda che ha attivato specifici ricorsi al Giudice del Lavoro.

 

Il curioso invito al personale dirigenziale scolastico arriva dopo le ‎diffide messe a disposizione dal nostro studio legale per ottenere dal 1° settembre 2015 la perequazione esterna della parte fissa della retribuzione di risultato. Quasi 12 mila euro all'anno di arretrati al netto dei progressivi aumenti previsti dal solo 2018.

 

La responsabile della Cgil invita a non ricorrere 

 

Udir, il giovane sindacato dei Dirigenti Scolastici invita tutti gli interessati, dirigenti scolastici in servizio o in pensione, a ricorrere gratuitamente per ottenere la perequazione esterna, ovvero la corresponsione integrale e a partire dal 1° settembre 2015 del differenziale della parte fissa della retribuzione di posizione tra i dirigenti dell'ex area VII e dell'ex area V. Possibile recuperare fino a 43mila Euro nel quinquennio.

 

 

Il 2017 sta volgendo al termine ed è tempo di bilanci. Per l’Udir vanno oltre ogni più rosea aspettativa. Più di mille presidi hanno infatti aderito agli incontri sulle Tre RRR della Dirigenza, svolti in 50 città nel corso dell’anno solare. Il tema della PEREQUAZIONE ESTERNA è stato inserito nella legge di stabilità. Avviati i ricorsi avverso le trattenute del FUN e dei CIR. Come è stato messo al centro del dibattito sindacale il tema della RIA, SICUREZZA, VALUTAZIONE. Scarica la locandina e partecipa al seminario di Catania. Per recuperare 43mila euro di arretrati, vai al seguente link. Non dimenticare di inviare la diffida per sbloccare l'IVC e il TFS entro il 22 dicembre. I ricorsi sono gratuiti per gli iscritti.

 

Rimangono sino all’ultimo in bilico gli emendamenti dei giovani sindacati dell’istruzione al ddl 4768 che andrà a configurare il testo definitivo della manovra di fine anno: nelle ultime ore, la VII Commissione Cultura di Montecitorio ha approvato in sede consultiva i primi emendamenti del partito di maggioranza di Governo, il PD. Ora la parola passa alla V Commissione che sarà chiamata ad esprimersi anche sugli emendamenti segnalati dai sindacati della scuola ANIEF e UDIR. Tra le misure approvate, l’assunzione su tutti i posti vacanti per il personale Ata (1.20/1) dal 2018/9, l’esonero per il vicario su scuole sovradimensionate (1.22), lo scorrimento delle graduatorie di merito per gli idonei e il prolungamento di un ulteriore anno (1.23), il reclutamento di 500 esperti anche per il contenzioso nelle scuole (1.27), l’utilizzo del 5% su potenziamento attività motoria nella primaria. Qualora gli emendamenti non fossero accolti, sarà inevitabile ricorrere in tribunale: a questo proposito, sia Anief che Udir hanno già predisposto specifici e sempre più motivati ricorsi al Giudice del Lavoro.

 

Il giovane sindacato dei presidi tenta in extremis di introdurre delle modifiche che permetterebbero ai nostri presidi di svolgere il lavoro senza più responsabilità non loro ed equiparandoli finalmente ai colleghi dell’area dirigenziale. Ecco in sintesi le richieste: esonero dalle responsabilità del dirigente scolastico dopo la segnalazione agli organi competenti delle problematiche legate alla sicurezza; utilizzo delle risorse finanziate per riconoscere la “Ria” ai dirigenti scolastici assunti dal 2002; riconoscimento della perequazione esterna fin dal 2016 e per intero, ripristino e incremento del Fondo Unico Nazionale.

In mancanza di una risposta, sarà inevitabile ricorrere in tribunale. A questo proposito, Udir ricorda che ha attivato specifici ricorsi al Giudice del Lavoro: di recente, attraverso il ricorso, ha riconosciuto, ad esempio, il diritto alla corresponsione della RIA a tutti gli effetti contrattuali e di legge, ivi compresi quelli relativi alla pensione e alla buonuscita. Sulla perequazione esterna, che lascia i presidi indietro di 38mila euro annui rispetto ai colleghi della PA con molte meno responsabilità, è possibile inviare sin d’ora una diffida, anche in attesa di una nuova pronuncia della Consulta per interrompere la prescrizione.

 

Con alcune modifiche rispetto al testo approvato pochi giorni fa a Palazzo Madama, possono ancora essere approvati gli emendamenti che impedirebbero ai presidi delle nostre scuole di continuare ad essere coinvolti dalla giustizia penale in processi a loro carico per la sicurezza degli istituti scolastici da loro diretti, ma per i quali non hanno alcun potere di spesa e margine operativo a livello edilizio. Approvando le modifiche proposte, inoltre, sarebbe finalmente possibile cominciare a pagare i capi d’istituto con stipendi che si possano almeno assimilare ai compensi degli altri dirigenti pubblici.

Marcello Pacifico (presidente Udir): Nella legge di bilancio, a fronte di un aumento della retribuzione fissa, quella variabile ed accessoria si riduce. Quindi, se tutto va bene, il contratto recupererà la misera cifra di 292 euro; dunque mancano all’appello almeno 2.600 euro. Inoltre, nella manovra, ad oggi è previsto che quelle somme arriveranno ad intervalli di tempo piuttosto lunghi: dall’anno prossimo fino al 2021. È evidente che a queste condizioni non conviene affatto accettare il rinnovo del contratto, mentre potrebbe diventare molto più proficuo rivolgersi al giudice per rivendicare il mal tolto con tanto di interessi. Per questo motivo, è importante inviare la diffida in attesa di una nuova pronuncia della Consulta per interrompere la prescrizione.