Radice

Il giovane sindacato è per la linea della tolleranza zero: da tempo nelle scuole esiste un accordo scuola-famiglie, denominato “patto di corresponsabilità”, che entrambi le parti sono tenute a rispettare, in funzione del successo formativo degli studenti. Laddove questo non avviene, è ovvio che occorra intervenire. Venendo meno al “contratto” sottoscritto in sede di iscrizione dei figli, si rompe qualcosa nel rapporto e bisogna assolutamente prendere provvedimenti adeguati, sempre rapportati alla gravità dell’infrazione.

Marcello Pacifico (presidente Anief e Udir): Soprassedere, rimandare o, peggio ancora, minimizzare, ci ha portati ad un progressivo decadimento del ruolo dell’istituzione scolastica, dei docenti e dei dirigenti perché, parallelamente alle aggressioni dei genitori verso gli operatori della scuola, stanno crescendo anche gli episodi di bullismo che hanno come protagonisti negativi degli studenti che si possono scagliare sia contro i compagni di classe, sconfinando in certi casi addirittura nel reato di stalking, sia contro i docenti, i dirigenti e il personale scolastico. Quello che non è forse ancora pubblicamente chiaro è che si tratta di veri e propri crimini che la legge persegue, come ribadito di recente dalla Cassazione. Colpire al volto un insegnante, farlo cadere, costringerlo alle cure dell’ospedale, sono episodi intollerabili, che vanno sempre denunciati alla polizia giudiziaria. La quale provvederà, di volta in volta, a verificare la sussistenza delle accuse e se vi sono dei profili penali da percorrere. Quello della tolleranza zero, quando si producono dei reati, anche a scuola, è un punto fermo, su cui non si transige. Parallelamente, le scuole avranno anche l’onere di portare avanti dei progetti, finanziati dal Miur, che divulghino il senso civico, rivolti sia agli alunni che alle loro famiglie.

 

 

A regime, tra un paio d’anni, nonostante gli aumenti contrattuali sulla retribuzione fissa, in alcune regioni i capi d’istituto si ritroveranno con dei compensi complessivi più bassi rispetto all’inizio della vigenza contrattuale. I più penalizzati saranno quelli dell’Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Piemonte, dove l’arrivo di nuovi dirigenti scolastici porterà una consistente riduzione delle somme da assegnare individualmente: per le voci legate alla retribuzione variabile ed accessoria, si prevedono perdite superiori ai 10mila euro a preside. Non è da meno la retribuzione di risultato: questa “voce” non rientra nello stipendio mensile, viene pagata in un’unica soluzione annuale, per cui i dirigenti scolastici rischiano di non accorgersi nemmeno dei pesanti tagli già fatti e di quelli in arrivo. Sempre in Emilia Romagna, già nel 2016/2017 il budget e la media pro capite sono diminuiti drasticamente (dai 4mila ai 7mila euro, a seconda della fascia di appartenenza) e a regime diminuiranno ancora. In entrambi i casi, gli aumenti contrattuali non ce la faranno a compensare le perdite.

Marcello Pacifico (presidente Udir): La perdita sulla retribuzione variabile ed accessoria porta ad un risultato veramente assurdo; la colpa non è di certo dei dirigenti scolastici, ma va ricondotta sia alla superficialità di certi sindacati sia alle regioni che hanno realizzato piani di dimensionamento. A completare il quadro ultra negativo c’è anche il fatto che l’amministrazione centrale continua a bandire concorsi con una cadenza lunghissima. Il problema è iniziato nel 2010: ne sanno qualcosa i colleghi della Campania. E ora è esploso in altre regioni. Da questo ‘gioco’ delle tre carte, i dirigenti scolastici si ritroveranno una diminuzione dello stipendio complessivo, sempre considerando che si attuerà in modo differenziato a seconda delle fasce di collocazione.

 

 

Rispetto al travagliato concorso del 2011, dopo le vicende dei ricorsi ed i rinvii a giudizio tra commissari, dirigenti, sindacalisti e partecipanti, nel 2015 è stata approvata la graduatoria definitiva ad esaurimento con circa 730 idonei (alcuni con riserva). La disponibilità dei posti messi a concorso era di circa 225 unità, pertanto, diversi presidi hanno optato per l’interregionalità. All’interno del gruppo vi sono 14 Dirigenti Scolastici che hanno visto la risoluzione del contenzioso legato ai concorsi del 2004 e del 2006 solo dopo circa dieci anni e che, ironia della sorte, continuano ad affrontare problemi e disagi ancora oggi, a causa della mancata applicazione del comma 92 della L. 107/2015 e della promulgazione del DM n. 979 del 30 settembre 2015 che li hanno costretti a dovere scegliere, in maniera del tutto incomprensibile, solamente sedi in Sicilia e Lombardia. Eppure c’erano a disposizione circa 1.800 sedi disponibili, anche nelle regioni vicine alla Campania come Lazio, Puglia, Toscana, Basilicata, Molise e Calabria.

Pertanto, il sindacato Udir invita l’amministrazione ad applicare tutti gli strumenti esperibili dall’Usr Campania per favorire il rientro dei dirigenti, incrementando del 30% la quota di posti disponibili a “Mutamenti di incarico in entrata” che fino allo scorso anno è stata pari all’8-10% dei posti disponibili in Campania. Il sindacato si farà inoltre portavoce presso il Miur per emettere un provvedimento ad hoc, in modo da favorire l’inserimento prioritario dei dirigenti non rientrati in Campania nelle regioni limitrofe, sempre al fine di ridurre i loro disagi.

Marcello Pacifico (Presidente nazionale Udir): Chiediamo al direttore USR Campania, Luisa Franzese, di aumentare al 30% i posti disponibili a mutamento d’incarico per i Dirigenti Scolastici ‘in esilio’, cosi come previsto dal CCNL. Tale richiesta si fonda sulle reiterate proteste legate ai disagi economici ed affettivi che questo gruppo di Dirigenti Scolastici affronta da almeno tre anni, garantendo comunque sempre la massima professionalità nelle scuole nelle quali sono in servizio in tutta Italia.

 

 

 

Nel corso degli ultimi mesi, Udir ed Eurosofia hanno condotto un’analisi di mercato per individuare il miglior servizio di consulenza ed adeguamento al nuovo Codice privacy ed alla nomina del DPO.

A fronte di un prezzo di mercato che oscilla tra i 600 euro ed i 3.000 euro (stabilizzandosi su una indicazione media di 1.000 euro per gli istituti superiori e 700 euro per gli istituti comprensivi iva esclusa), Eurosofia ed Udir propongono la sottoscrizione di un contratto con una prestigiosa società, che si impegna, in forza della convenzione sottoscritta di fornire gratuitamente il servizio di Data Protection Officer, e di garantire tariffe vantaggiose che, nello specifico, sono le seguenti:

Per i Dirigenti Scolastici associati Udir e per le scuole che hanno una convenzione attiva con Eurosofia:

  •   Istituti Superiori 700 euro iva esclusa;
  •   Istituti Comprensivi 500 euro iva esclusa
  •   Per i Dirigenti Scolastici non associati Udir, o che non hanno stipulato una convenzione con Eurosofia le scuole, l’offerta è così definita:
  • Istituti Superiori 1.500 euro iva esclusa;
  • Istituti Comprensivi 1.000 euro iva esclusa
  •   Per i Dirigenti Scolastici che attivano una rete di scuole (i costi sono riferiti ad una rete costituita da 5 scuole):
  • Istituti Superiori 2.800 euro iva esclusa invece che 3.500 euro;
  • Istituti Comprensivi 2.000 euro iva esclusa invece che 2.500 euro
  • Per qualunque altra esigenza specifica (ad esempio una rete di scuole costituita da più di 5 scuole oppure una rete costituita da istituti comprensivi e superiori) si rimanda alla stesura di un preventivo ad hoc e personalizzato in base alle richieste.

Palermo, 19 maggio ’18, Cedan S.r.l.s., gentilmente invita ai lavori del III Convegno Nazionale, presieduti dal presidente Nazionale Udir dott. Marcello Pacifico, ha presentato l’intera offerta dei servizi di Caf e patronato, è stata anche un’occasione utile per confrontarsi sui temi più importanti del panorama fiscale e previdenziale nazionale.

Pensioni, flessibilità in uscita e riforme dei principali strumenti previdenziali sono stati oggetto del dibattito tra il referente nazionale del centro servizi Cedan S.r.l.s. e i presenti, la disamina di tali argomenti ha lasciato poi spazio al susseguente tema delle cause dello stress lavorativo a cura del dott. Vittorio Lodolo D’Oria

Ricordiamo che Cedan s.r.l.s - centro servizi amministrativi nasce nel 2016 quale centro di assistenza fiscale rivolto ai dipendenti pubblici e privati, ai pensionati e ai lavoratori parasubordinati. Grazie alla professionalità di un team qualificato e particolarmente attento alle dinamiche che caratterizzano un mercato del lavoro in continua evoluzione, oggi è un punto di riferimento per il personale della scuola, al quale fornisce strumenti e servizi utili a semplificare lo svolgimento degli adempimenti fiscali connessi all'attività professionale e a legittimare l'attività di assistenza fiscale. 

Vieni a scoprire i servizi a te riservati sul sito www.cedan.it, saremo lieti di accoglierti presso le nostre sedi per fornirti assistenza in ordine alla  compilazione della nuova domanda di disoccupazione.

In occasione della fine dell’anno scolastico, saranno messi a disposizione degli associati in regola con il versamento delle quote associative, sportelli straordinari su tutto il territorio nazionale.

Di seguito l’elenco completo delle sedi preposte all’offerta del servizio.

contatti: LUN - VEN:  09.00 - 13.00 E 14.00 - 17.00  - TEL 0917098356

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Sede Legale: Piazza Don Bosco, 1/b, 90143 Palermo, Italia 
 
Sede Segreteria Nazionale: Via del Celso, 49, 90134 Palermo, Italia 
 
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