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ROMA, 29 SET - "I presidi vogliono la piena perequazione economica tra la loro retribuzione e quella dei Dirigenti della seconda fascia della P.A., perché un dirigente scolastico percepisce mediamente 62.890 euro lordi annui mentre un dirigente di un ente di Ricerca e dell'Università, appartenenti alla stessa area contrattuale, ha una retribuzione compresa tra i 94.000 e i 102.000 euro". Lo segnala in una nota l'Anief, che fa sapere che "il differenziale è ingiustificabile e quindi non accetteremo certo nel prossimo contratto di lavoro in fase di rinnovo l'ennesima nota a verbale con cui ci si duole per la mancata perequazione e la si indica come raggiungibile nella successiva tornata contrattuale". Per Marcello Pacifico di Anief-Udir "i sindacati rappresentativi debbono assolutamente tenere duro. A costo di non rinnovare il nuovo contratto collettivo nazionale del lavoro. Perché accettare le solite condizioni al ribasso dell'amministrazione sarebbe un vero suicidio, che i capi d'istituto non tollererebbero. È per questo motivo che, nel frattempo, abbiamo citato il Miur in giudizio davanti al Tribunale amministrativo, rivendicando la mancata trasmissione del decreto direttoriale richiesto di individuazione delle risorse per il FUN 2017 ai fini del raggiungimento della perequazione esterna con le altre aree della dirigenza. E ci siamo pure costituiti - fa sapere ancora Pacifico - presso la Corte suprema per ottenere la perequazione e l'assegno individuale d'anzianità non assegnati ai dirigenti scolastici assunti dopo il 2001. Così come - conclude - ci siamo mossi per lo sblocco dell'indennità di vacanza contrattuale, in modo da ottenere dalle aule di giustizia ciò che il Governo continua a negare ai nostri presidi". (ANSA).

I presidi vogliono la piena perequazione economica tra la loro retribuzione e quella dei Dirigenti della seconda fascia della P.A., perché ‘un dirigente scolastico percepisce mediamente 62.890 euro lordi annui mentre un dirigente di un ente di Ricerca e dell’Università, appartenenti alla stessa area contrattuale, ha una retribuzione compresa tra i 94.000 e i 102.000 euro. Il differenziale è ingiustificabile e non accetteremo certo, nel prossimo contratto di lavoro in fase di rinnovo, l’ennesima nota a verbale con cui ci si duole per la mancata perequazione e la si indica come raggiungibile nella successiva tornata contrattuale’.

Udir sostiene la battaglia dei presidi per l’ottenimento della perequazione esterna rispetto alle altre aree della dirigenza, ricordando che per centrare questo obiettivo sarebbe però importante anche istituire il Fondo Unico Nazionale in parte uguali per le aree della stessa dirigenza pubblica. Oltre che allineare l'Indennità di vacanza contrattuale al costo della vita, aumentato di ben 14 punti negli ultimi dieci anni. Come bisogna garantire la perequazione interna, visto che si sono venute a determinate ingiustificabili disparità di trattamento tra i presidi assunti prima del 2001 e i colleghi che svolgono lo stesso lavoro ma che sono stati assorbiti dopo quell’anno.

Marcello Pacifico (Anief-Udir): I sindacati rappresentativi debbono assolutamente tenere duro. A costo di non rinnovare il nuovo contratto collettivo nazionale del lavoro. Perché accettare le solite condizioni al ribasso dell’amministrazione sarebbe un vero suicidio, che i capi d’istituto non tollererebbero. È per questo motivo che, nel frattempo, abbiamo citato il Miur in giudizio davanti al Tribunale amministrativo, rivendicando la mancata trasmissione del decreto direttoriale richiesto di individuazione delle risorse per il FUN 2017 ai fini del raggiungimento della perequazione esterna con le altre aree della dirigenza. E ci siamo pure costituiti presso la Corte suprema per ottenere la perequazione e l’assegno individuale d’anzianità non assegnati ai dirigenti scolastici assunti dopo il 2001. Così come ci siamo mossi per lo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale. In modo da ottenere dalle aule di giustizia ciò che il Governo continua a negare ai nostri presidi.

 

Udir chiede a USR Sicilia d’intervenire sui cedolini impazziti di luglio-agosto dei presidi siciliani, a seguito dell’applicazione del Contratto integrativo regionale per il 2012/2016. Se ad Agrigento e Caltanissetta hanno pagato gli arretrati, a Palermo, Messina e Siracusa non danno gli aumenti né applicano le nuove tabelle; a Trapani invenzioni, nelle altre province mistero. Un DS di prima fascia perde 290 € al mese. Anche di questo si parlerà nei prossimi seminari sulle Tre R della Dirigenza con Pietro Perziani, esperto in materia. Prossimi appuntamenti a SR (28/9), ME (4/10), CL (5/10), TP (13/10), AG (17/11). Invia la scheda di adesione al seminario di Siracusa e agli altri appuntamenti formativi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  Sei nostro ospite.

Marcello Pacifico (Anief-Udir):Quello che sta accadendo nelle province di Messina, Palermo, Siracusa e Trapani è del tutto illegittimo e va immediatamente sanato: di chiunque siano le responsabilità di questo caos, la nostra organizzazione sindacale diffida l’Ufficio scolastico regionale della Sicilia a intervenire, perché sia sanato il vero e proprio sopruso subito dai Dirigenti Scolastici siciliani delle province citate. Di tutto questo l’Udir parlerà nei prossimi seminari riservati ai Dirigenti Scolastici che si terranno prossimamente in Sicilia, a partire da quello di Siracusa di giovedì prossimo.

ROMA, 22 SET - Se non ci sono le condizioni di sicurezza i presidi chiudano le scuole. Lo chiede l'Udir secondo cui, servono nuove norme sulla responsabilità degli edifici. "Le richieste di modifica della normativa vigente, presentate dalla delegazione Udir a Montecitorio, dinanzi alle commissioni riunite Cultura e Lavoro, alla presenza di esperti sulla sicurezza scolastica e dell'ex giudice di Cassazione Raffaele Guariniello, hanno aperto una breccia - rileva una nota del sindacato - su una tematica impantanata da norme strozza-presidi e conservatorismi". "Come fanno i presidi - afferma Marcello Pacifico, presidente Anief-Udir - a continuare ad aprire, senza valutare i rischi. Ogni preside che la mattina apre le scuole, tra amministrativo, civile e penale, ha 105 capi d'imputazione. Noi abbiamo presentato una proposta: aggiungere un titolo tredicesimo bis al T.U. sulla sicurezza, laddove il testo unico sulla sicurezza non si è occupato in passato del problema specifico della dirigenza scolastica. Chi è il datore di lavoro? È vero che il dirigente scolastico è il datore di lavoro sull'organizzazione, ma non ha potere di spesa, né d'intervento". (ANSA).

Le richieste di modifica della normativa vigente, presentate dalla delegazione Udir a Montecitorio, dinanzi alle commissioni riunite Cultura e Lavoro, alla presenza di esperti sulla sicurezza scolastica e dell’ex giudice di Cassazione Raffaele Guariniello, hanno aperto una breccia su una tematica impantanata da norme strozza-presidi e conservatorismi.Proprio oggi a Roma è stato reputato inagibile un istituto; così un centinaio di studenti di un istituto elementare di Roma dovranno restare a casa ‘sine die’.

Walter Rizzetto, (Fratelli d’Italia-AN), vicepresidente XI Commissione Lavoro della Camera, si è detto pronto a presentare un emendamento alla legge di stabilità che sollevi la presidenza delle scuole dalle responsabilità amministrative e penali relative alla violazione delle norme del testo unico dopo la segnalazione alle autorità competenti dei rischi a cui sono sottoposti gli edifici della scuola, rischi strutturali e ambientali: sono completamente contrario a questo modus operandi contro il dirigente scolastico, magari è un docente di lettere che non sa definire la gravità di una crepa. Serve un segnale forte: sino alla chiusura dell’istituto.

Raffaele Guariniello, ex giudice di Cassazione: C’è un problema di fondo, la disponibilità di risorse non illimitate e la difficoltà di sospendere l’attività. Per il caso dell’Aquila si è compreso questo: non avete i soldi? Allora bisognava chiudere il convitto nazionale. Oggi, in pratica, viene detto: non hai le risorse, chiudi la scuola. Allora dico, dobbiamo dire grazie a questi dirigenti scolastici.

Marcello Pacifico, presidente Anief-Udir: Come fanno i presidi a continuare ad aprire, senza valutare i rischi. Ogni preside che la mattina apre le scuole, tra amministrativo, civile e penale, ha 105 capi d’imputazione. Noi abbiamo presentato una proposta: aggiungere un titolo tredicesimo bis al T. U. sulla sicurezza, laddove il testo unico sulla sicurezza non si è occupato in passato del problema specifico della dirigenza scolastica. Chi è il datore di lavoro? È vero che il dirigente scolastico è il datore di lavoro sull’organizzazione, ma non ha potere di spesa, né d’intervento.

Scarica il video dell'Audizione svolta il 21 settembre a Montecitorio, in presenza delle commissioni riunite Cultura e Lavoro, esperti sulla sicurezza scolastica e la delegazione Udir.

Anche per approfondire queste tematiche, UDIR ed EUROSOFIA hanno organizzato un ricco calendario con 14 nuovi seminari formativi e informativi che toccheranno diverse città: si parlerà dei crescenti carichi di lavoro, delle responsabilità enormi, degli spostamenti continui per raggiungere plessi e sedi scolastiche, aggravati dalla riforma, sempre però in cambio di buste paga a dir poco esigue. Il prossimo incontro è previsto a Siracusa il 28 settembre: ecco la scheda di adesione al seminario.