Inviati alla Camera gli emendamenti presentati dal giovane sindacato: richieste misure atte a consentire ai dirigenti dell’area Istruzione e Ricerca la possibilità di anticipare il pensionamento e a tutelare i capi d’istituto. Marcello Pacifico (Udir): Siamo ancora in prima linea per il miglioramento del disegno di legge attraverso proposte emendative pragmatiche e chiare. La nostra azione continua sulla stessa linea e ci auguriamo che il nostro apporto abbia seguito e inneschi un nuovo percorso verso una scuola giusta
Il giovane sindacato ha inviato delle proposte emendative alle Commissioni XI, Lavoro Pubblico e Privato, e alla XII, Affari sociali, della Camera all’AC n. 1637 ddl “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni”. Il sindacato aveva già richiesto ai senatori di consentire la pensione anticipata ai dirigenti scolastici. Tra le altre proposte emendative il recupero del valore degli stipendi e la copertura per la rateizzazione dell'intera liquidazione con tassazione all'1,5%.
È stato richiesto, all’art. 12, “l’utilizzo delle risorse rdc anche per salario minimo nei rinnovi contrattuali del pubblico impiego: rispetto agli aumenti contrattuali dei dipendenti e dei dirigenti del pubblico impiego previsti rispettivamente dell’1,3%, dello 0,35% e dello 0, 30% per il triennio 2019-2021 si intende garantire almeno l’allineamento degli stipendi al tasso d’inflazione certificata” e “l’utilizzo delle risorse rdc anche per recupero IVC 2016-2018]: alla luce della sentenza della Consulta n. 178/2015 sullo sblocco dei contratti, si ridetermina l’assegnazione dell’indennità di vacanza contrattuale nella misura del 50% per il triennio 2016/2018”.
Per quanto riguarda l’art. 14, trattamento di pensione anticipata “Quota 100” e altre disposizioni, al comma 7, si chiede di sostituire le parole “comparto scuola ed AFAM” con le seguenti parole” comparto e dell’area dell’istruzione e della ricerca” per apportare la correzione della denominazione del comparto ed estensione alla rispettiva area dirigenziale; “la modifica interessa tutto il personale dipendente e dirigente del nuovo comparto e area dell’istruzione e della ricerca”. Dopo il comma 10 si chiede di aggiungere: “11. Per il personale della dirigenza scolastica, ad ogni modo, si applicano ai fini del diritto all’accesso e alla decorrenza del trattamento pensionistico di vecchiaia o di anzianità, le disposizioni normative previgenti all’approvazione dell’articolo 24, della legge 22 dicembre 2011, n. 214 e successive modificazioni”. Si vuole inoltre, l’esonero dalla riforma Fornero per il personale della dirigenza scolastica, poiché il carattere peculiare della professione dirigenziale rispetto alle altre professioni della Pubblica Amministrazione per il diffuso e gravoso stress psicofisico, unito all’attuale pesante gap generazionale tra personale scolastico e discenti necessita di un’apposita finestra che permetta l’accesso e la decorrenza del trattamento pensionistico di vecchiaia o di anzianità secondo le regole previgenti la riforma cosiddetta Fornero”.
Per quanto riguarda gli emendamenti all’art. 15, al comma 4 si chiede la correzione della denominazione del comparto ed estensione alla rispettiva area dirigenziale; “la modifica interessa tutto il personale dipendente e dirigente del nuovo comparto e area dell’istruzione e della ricerca considerato ad ogni modo l’errore presente nel testo normativo in riferimento anche del solo comparto scuola ed AFAM che non esiste più”.
Per Opzione Donna, art. 16, al comma 3, si vogliono sostituire le parole “comparto scuola ed AFAM” con le seguenti parole” comparto e dell’area dell’istruzione e della ricerca”, comportando tale azione la motivazione su indicata. Per la Facoltà di riscatto periodi non coperti da contribuzione, art. 20, al comma 6, si vuole sostituire la parola “quarantacinquesimo” con “cinquantesimo”, così da estenderla a una platea maggiore di lavoratori interessati. Per l’Anticipo del TFS, art. 23, al comma 2, dopo le parole “comma 5” s’intende inserire le seguenti parole: “e comunque non superiore all’1,5%” per “tutelare i lavoratori e fissare un termine massimo per l’aliquota da definire nell’accordo quadro”. Ancora, al comma 5, si chiede di sostituire la parola “30.000” con “80.000”, per estendere l’importo finanziabile per l’erogazione della liquidazione. In ultimo, all’art. 24, Detassazione TFS, al comma 2, si vuole sostituire “50.000” con “76.000”, per allargare i beneficiari “in base a quanto definito dal presente decreto in termini di liquidazione media programmata da erogare”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir, chiede, ancora una volta, la risoluzione dei problemi legati alla categoria dei DS e la valorizzazione del loro ruolo: “Siamo ancora in prima linea per il miglioramento del disegno di legge attraverso proposte emendative pragmatiche e chiare. La nostra azione continua sulla stessa linea e ci auguriamo che il nostro apporto abbia seguito e inneschi un nuovo percorso verso una scuola giusta”.
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- Pubblicato: 08 Marzo 2019