Per il rinnovo del contratto dei capi d’istituto la lunga attesa è finita. A distanza di quasi un anno e mezzo dalla sottoscrizione contrattuale di docenti e personale Ata, i sindacati dei presidi sono stati convocati all’Aran per la firma definitiva del CCNL 2016/18 dei dirigenti Area Istruzione e Ricerca: la convocazione è stata collocata all’inizio della prossima settimana, lunedì 8 luglio alle ore 17.00. Le cifre che sono state stanziate risultano tuttavia largamente insufficienti. Il sindacato Udir conferma l’intenzione, annunciata da alcune settimane, di ricorrere al giudice per opporsi alla sottoscrizione di un contratto di categoria ingiusto ed economicamente inadeguato: l’obiettivo è far riconoscere ai dirigenti scolastici italiani degli aumenti tali da collocarli finalmente in linea con i compensi percepiti dagli altri dirigenti dello Stato.
Gli incrementi stipendiali previsti per i nostri dirigenti scolastici non sono minimamente sufficienti. A quantificarli, oggi, è la rivista Orizzonte Scuola: corrispondono all’aumento di 154,9 euro lordi al mese, che netti saranno circa 100, per quanto riguarda l’equiparazione della parte fissa, a cui si aggiunge l’aumento di 440 euro provenienti dalla Legge di bilancio riguardanti le risorse fisse, per cui l’aumento dal 2020 sarà di 540 euro al mese.
LA POSIZIONE DI UDIR
Secondo Udir, quello che si sta sottoscrivendo, è l’ennesimo contratto che non tiene conto della complessità del ruolo della dirigenza di categoria. Mentre i sindacati maggiori si pavoneggeranno per il risultato raggiunto, al dirigente scolastico, che nella migliore delle ipotesi ha oggi da gestire non meno di quattro-cinque sedi, è stata data, tramite il decreto Concretezza, la polpetta avvelenata dell’obbligo della rivelazione biometrica: una disposizione assurda per dei dirigenti che operano non meno di dodici ore al giorno e continuano a percepire la metà dello stipendio di un collega che opera in altre strutture pubbliche, dove peraltro il carico di lavoro e di orario è decisamente inferiore.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE
“Mediamente – ricorda Marcello Pacifico, presidente Udir - oggi un dirigente scolastico è a capo di moltissimi dipendenti, tra docenti e Ata, e deve gestire migliaia di alunni, con le rispettive famiglie. Inoltre, le responsabilità penali sul fronte della sicurezza – pur non avendo alcun potere di spesa - si sono allargate a macchia d’olio, per non parlare delle competenze moltiplicate, a seguito dell’applicazione della scuola dell’autonomia e dell’adozione dei decreti legislativi della Legge 107 del 2015”.
“Gli aumenti che si vanno a sottoscrivere, dopo un lunghissimo periodo di vacanza contrattuale, corrispondono a degli ‘spiccioli’, che non tengono conto di tante indennità né della perequazione esterna: la verità, che nessuno dice tranne Udir, è che ai dirigenti scolastici italiani devono essere assegnati ventimila euro in più all'anno se si vuole davvero parlare di equiparazione agli altri dirigenti dello Stato”, conclude Pacifico.
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- Pubblicato: 05 Luglio 2019