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Udir, giovane sindacato a fianco dei dirigenti scolastici, ha più volte lanciato appelli sulla sicurezza, affinché gli istituti scolastici e quanti trascorrono gran parte della giornata al loro interno, docenti, Ata, DS e studenti, siano tutelati a dovere.  Una parte consistente del problema è legata al fatto che la metà delle scuole italiane ha quasi 50 anni, essendo stata realizzata prima del 1971. Udir ha deciso di dar voce a un DS che, attraverso una lettera accorata, racconta la sua esperienza diretta e amarezza. Il giovane sindacato, con l’intento di formare e informare, ha programmato una serie di giornate di studio che toccheranno tutte le regioni d’Italia. Prossimo incontro a Firenze, il 10 ottobre.

 

 

A quanto pare, a breve vi sarà il via libera della Camera alla proposta di legge che consente l'installazione di telecamere a circuito chiuso negli asili e nelle strutture socio assistenziali per anziani pubblici e privati, al fine di contrastare gli abusi sulle persone più indifese della società. Come riporta Il Messaggero, il Garante della Privacy ha dato il suo ok, ma va migliorata: infatti Antonello Soro afferma che “il testo proposto presenta indubbi miglioramenti rispetto a quelli originariamente presentati nella scorsa legislatura”. Il Garante è stato dunque ascoltato nelle commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro pubblico e privato della Camera sulla proposta di legge sulle misure per prevenire e contrastare maltrattamenti o abusi in asili, scuole e strutture per anziani e disabili. Nel particolare, “l'installazione delle telecamere da obbligatoria è stata resa facoltativa, subordinata al consenso degli ospiti nel caso delle strutture socio-sanitarie o socio-assistenziali; sono stati previsti la cifratura dei dati raccolti e il divieto di accesso agli stessi, superabile solo dagli organi inquirenti in sede di indagine; è stato aggiunto un riferimento alle sanzioni applicabili in caso di violazione delle prescrizioni a tutela della sicurezza dei dati”.

 

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Con Nota del 19 settembre 2018, indirizzata agli Snodi Formativi Territoriali, il Miur ha inviato il programma dei corsi formativi in materia di privacy, concordato con il Responsabile della protezione dati del Miur e l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. Ai sensi della Nota n. 24534 del 22 agosto 2018, infatti, le attività formative sulla privacy - secondo quanto previsto dal Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (Regolamento UE/2016/679) - potranno essere svolte dagli Snodi Formativi Territoriali, individuati con l’Avviso “Asse I – Istruzione – Fondo Sociale Europeo (FSE). Eurosofia, soggetto qualificato dal Miur per la formazione del personale della Scuola ai sensi della direttiva n. 170/2016, insieme con Udir e con la società Servizi & Supporti organizzano un percorso formativo della durata di 30 ore, presente sul sito del MePA (Mercato elettronico della Pubblica amministrazione) con codice EUSFSSPRVCY.

 

Il presidente nazionale Udir, Marcello Pacifico, alla luce di quanto discusso durante la riunione Aran, in un’intervista incentrata sul contratto DS, si sofferma sulle lotte portate avanti come sindacato che spera non vengano vanificate da una firma che non tutela gli ex presidi.

 

“L’ultimo incontro svoltosi all’Aran vede ancora una volta dimenticate tutte le battaglie che sono state portate avanti e recriminate dai sindacati rappresentativi della dirigenza scolastica nell’ultimo anno, proprio prima della certificazione della rappresentatività. La prima grande battaglia era quella della perequazione interna, della Ria, cioè di quell’assegno che ad oggi viene dato ai presidi assunti prima del 2001, e non ai dirigenti scolastici assunti dopo il 2001: nessuno ne fa cenno, ma per Udir è una battaglia fondamentale senza la quale non è possibile andare a firmare il contratto. La stessa cosa avviene per la perequazione esterna, dove addirittura negli ultimi incontri sembra che manchino dei fondi e bisogna andare ad attingere ai fondi della legge 107 e addirittura per gli anni successivi non è garantito nemmeno quel minimo previsto dalla legge, cioè quella progressiva ridistribuzione delle risorse, al punto tale da aumentare di 8mila euro complessivi la retribuzione di posizione di parte fissa dei dirigenti così come quella degli altri dirigenti delle altre ex aree, dell’area per esempio VII. Tutto questo per Udir è intollerabile perché se ciò è stato stabilito per contratto, nel contratto si devono prevedere sin dal 2016 questi 8 mila euro o non le briciole, oppure ancora un forse per il futuro. E su questo, la perequazione esterna, non ci si può fermare nemmeno qui, perché ancora una volta, rispetto allo stipendio finale degli altri dirigenti della pubblica amministrazione, i dirigenti scolastici nientemeno percepiscono la metà. Queste per noi sono delle battaglie fondamentali e chiediamo ai sindacati di non svendere il contratto dei dirigenti scolastici; in tutto questo non si parla più delle risorse per gli aumenti contrattuali che sono oltretutto a rischio poiché, se non vengono rifinanziati nella Legge di Stabilità, rischiano anche per il prossimo anno di svanire”.

 

Vai al video dell’intervista al presidente nazionale Udir Marcello Pacifico