Ancora una volta salta lo scudo penale richiesto dai presidi per poter affrontare con minore preoccupazione i casi giornalieri di contagio da Convid-19 nelle proprie scuole. Il ministro Azzolina chiede responsabilità ma deve essere il Governo a dare garanzie perché di fronte a possibili denunce penali il giudice è costretto a interpretare la responsabilità di chi non riesce a far applicare, per colpa dello Stato, lo stesso protocollo sulla sicurezza. Sale lo stato di agitazione che potrebbe portare a uno sciopero generale. Nel frattempo, il giovane sindacato ha deciso di dotare tutti i propri iscritti di un’assicurazione suppletiva Covid-19, per evitare i rischi patrimoniali e risarcire i periodi di eventuale malattia
Marcello Pacifico (Udir): I contagi tra i giovani stanno salendo e la situazione all’interno degli Istituti rischia di diventare ingestibile. Il Governo deve intervenire con una norma chiara nella prossima legge di bilancio entro fine mese. Chi si occupa della tutela del lavoro svolto con tanto spirito di abnegazione dai dirigenti scolastici, della loro difesa di fronte a denunce penali circa l’impossibilità di rispettare incolpevolmente alla lettera le indicazioni fornite dal Ministero e dal Comitato tecnico scientifico? Serve una norma chiarificatrice urgente
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Le elezioni riguardano 3,5 milioni di dipendenti pubblici e saranno utili a misurare anche la rappresentatività delle nuove organizzazioni sindacali e confederazioni per il triennio 2019/2021, dopo che ormai da quasi due anni è scaduto il contratto collettivo nazionale. Per la dirigenza si misurano le sole deleghe attivate entro il 31 dicembre prossimo. Anief pronta a raddoppiare la percentuale del 6,16% raggiunta tre anni fa per poter cambiare radicalmente il nuovo contratto, mentre Udir dopo il risultato del 3,04% potrebbe diventare il nuovo sindacato dei presidi dopo essersi distinto nelle battaglie per la sicurezza scolastica
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Richiesti da Udir per tutelare il lavoro dei dirigenti scolastici, ora la parola passa al voto della V Commissione del Senato dove si vaglierà la norma per gli idonei del concorso dirigenti Trento e Bolzano. Vedi testo emendamenti. All’esame della V commissione Bilancio al Senato in attesa del voto gli emendamenti al decreto “agostano” Disegno di Legge n. 1925 Conversione in legge del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104
Marcello Pacifico, Presidente nazionale Udir, ha affermato che “con tali emendamenti si salvaguarda la figura del dirigente scolastico e il sereno svolgimento dell’anno scolastico, così come la mobilità dei Dirigenti che permetterebbe a chi lavora lontano dalla propria Regione di poter ricongiungersi coi propri cari, eliminando il fastidioso fenomeno delle reggenze ancora numerose in questo anno scolastico 2020/2021
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Presentati gli emendamenti sullo scudo penale, sullo scorrimento della graduatoria degli idonei del concorso a Trento e Bolzano, e sulla mobilità straordinaria dei dirigenti scolastici, come richiesto da Udir. Si attende ora la proposta del Governo in tal senso.
Marcello Pacifico, presidente Udir: Lo scudo penale risulta fondamentale per garantire al dirigente scolastico la giusta tranquillità per svolgere il suo lavoro nel migliore dei modi in un momento delicatissimo per la scuola Italiana. Abbiamo anche pensato alla mobilità straordinaria per i neo immessi ma anche alla modifica delle obsolete norme che ne regolano il funzionamento, chiedendo di eliminare la percentuale massima del 30% dei posti vacanti e disponibili per i trasferimenti interregionali
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Vai all'Intervista - Del Presidente Nazionale Udir Marcello Pacifico e del Presidente Regionale Sicilia Dirigente Vito Lo Scrudato
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Riparte, dopo una breve pausa, il confronto con il Ministero del Lavoro sulla riforma previdenziale. La CONFEDIR è intervenuta rappresentata dal Segretario Organizzativo, Prof. Marcello Pacifico
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Dopo quelli al FUN 2017/2018 continuano i tagli anche a quello relativo all’anno 2018/2019, tanto da richiedere un intervento urgente del Governo con uno stanziamento una tantum di 13 milioni di euro per evitare la beffa ai Dirigenti scolastici di dover restituire quanto percepito, tra l’altro in un momento molto difficile per la scuola Italiana impegnata con la ripartenza post Covid-19 che dovrebbe premiare e non penalizzare quanto gli stessi hanno fatto e dovranno fare durante quest’anno scolastico
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Oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale dei sindacati Anief e Udir, ha indirizzato una lettera al personale scolastico tutto, agli studenti e alle loro famiglie, alla vigilia del ritorno in classe. Infatti, ha affermato Pacifico, “la scuola deve ripartire, è responsabilità di ognuno di noi” e “nel ripartire si deve avere chiaro un nuovo patto educativo tra le famiglie e tutta la comunità educante con una particolare attenzione alla cura della salute, delle relazioni sociali, di chi è rimasto indietro, di chi è più debole, di chi è fragile, del nostro ambiente”.
Leggi la lettera integrale inviata oggi alla vigilia del 14 settembre.
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Sta facendo discutere l’ordinanza 70 dell’8 settembre scorso dalla Regione Campania sull’obbligo tassativo di docenti e personale Ata di sottoporsi al test sierologico per verificare l’eventuale contagio da Covid19, con tanto di multa (salata) per chi dovesse rifiutarsi. La decisione è contraria a quanto sottoscritto dal Ministero dell'istruzione sindacati a livello nazionale, alle indicazioni del comitato tecnico-scientifico, a quanto legiferato dal Governo. Pacifico (Anief-Udir): Ho fatto il test martedì scorso e abbiamo invitato tutti a farlo. Ma imporlo è inutile: 8 milioni di studenti non lo fanno, così come misurare la febbre prima dell'entrata.
“Obbligare i lavoratori a svolgere il test sierologico a pochi giorni dall’inizio della scuola – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e Udir – rappresenta una forzatura, che non può essere nemmeno giustificata dall’incremento dei contagi, considerando che la quota è ormai stabile da qualche settimana. Noi, certamente, siamo stati i primi a sostenere che va svolto, perché è fondamentale tutelare la salute di tutti i lavoratori, ad iniziare da coloro che versano in condizioni di “fragilità” e che, in caso di positività, va effettuato con immediatezza il tampone. Ma da qui a cambiare le decisioni sui due piedi e senza motivazioni solide ce ne passa. Anche perché va ricordato che continua a non essere un’eccezione il rimbalzo di responsabilità tra medici di famiglie e Asl su chi deve praticare l’esame. Con i lavoratori costretti a rivolgersi, spesso, all’uno e all’altro senza trovare soluzione. In Calabria, ad esempio, ancora si devono svolgere. Quello che riteniamo prioritario, invece, è il rispetto dei protocolli approvati per il comportamento a scuola, in modo di evitare assembramenti, con la formazione di gruppi classe non oltre di 15 alunni, come Anief continua a chiedere dal mese di aprile”.
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