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ROMA, 16 APR - "Basta con il silenzio che circonda la professione di dirigenti scolastici, pagati come impiegati, con impegni da super manager, ma gravati di responsabilità pressanti. Sarà una forma di protesta civile ma significativa e 'rumorosa'". Lo rende noto l'Udir, segnalando che con lo stop delle attività di domani "i capi d'istituto vogliono far comprendere alle istituzioni e all'opinione pubblica che oggi le scuole e chi ne è a capo non sono minimamente tutelati". L'apice della contestazione culminerà domattina, quando una delegazione salirà al Miur per illustrare il malessere divenuto ormai insostenibile. Tra i problemi più sentiti, si sottolinea, "c'è quello del vulnus stipendiale, contro il quale l'Udir ha attivato specifici ricorsi al Tar e al giudice del lavoro. Poi c'è la questione irrisolta, una priorità assoluta, della mancata sicurezza degli istituti scolastici, problematica per la quale proprio i dirigenti rispondono in prima persona, pure a livello penale, pur avendo un margine di azione vicino allo zero". (ANSA).

 

L’iniziativa, quindi, è stata organizzata per dire basta al silenzio che circonda la professione di dirigenti scolastici, pagati come impiegati, con impegni da super manager, ma gravati di responsabilità pressanti. Sarà una forma di protesta civile ma significativa e ‘rumorosa’. I capi d’istituto vogliono far comprendere alle istituzioni e all’opinione pubblica che oggi le scuole e chi ne è a capo non sono minimamente tutelati: l’apice della contestazione culminerà domattina, quando una delegazione salirà al Miur per illustrare il malessere divenuto ormai insostenibile. Tra i problemi più sentiti c’è quello del vulnus stipendiale, contro il quale Udir ha attivato specifici ricorsi al TAR e al giudice del lavoro. Poi c’è la questione irrisolta, una priorità assoluta, della mancata sicurezza degli istituti scolastici, problematica per la quale proprio i dirigenti rispondono in prima persona, pure a livello penale, pur avendo un margine di azione vicino allo zero.

Marcello Pacifico (presidente Udir): I nostri dirigenti scolastici non vengono rispettati. Abbiamo già denunciato come, nonostante i 96 milioni stanziati dalla Legge di Bilancio a regime, chi svolge la professione in alcune regioni si ritroverà presto a guadagnare meno di quello che percepisce oggi. Per opporsi a questa assurdità abbiamo predisposto un ricorso gratuito al giudice del lavoro, per il recupero del Fondo Unico Nazionale, contro il taglio della retribuzione di posizione e di risultato dal 2011 al 2015, ma anche per il recupero erariale imputabile agli effetti dei Contratti integrativi regionali. Sulle responsabilità enormi che la scuola autonoma ha conferito ai nostri dirigenti vale la pena ricordare che lo Stato non ha più alcuna intenzione di fare sconti. Tanto è vero che non ammette più ritardi nel predisporre determinati documenti. Come il “Certificato di prevenzione incendi” aggiornato e la “Segnalazione certificata d’inizio attività” che diventano elementi imprescindibili nel condurre una scuola. Si chiede, in pratica, la massima efficienza, senza però garantire un corrispettivo equo per attuarla.

Il calcolo è stato realizzato dal sindacato Udir, a seguito del perdurante malcontento della categoria dei dirigenti scolastici, sempre più trattati come terminale di scarico di infinite responsabilità. Eppure, osserva Udir, le “leve” in mano al dirigente scolastico sono veramente poche: scarsa capacità economica della scuola, impossibilità di una corretta gestione del personale, limitante possibilità di muoversi in autonomia nella realizzazione di innovazione, eccesso di oneri amministrativi ma non dipendenti direttamente dal capo d’istituto (basti pensare alle responsabilità sulla sicurezza degli edifici, sempre di proprietà di provincie e comuni, che in caso di crolli mandano in carcere il preside). A corollario di tutto questo va messa la beffa dei pagamenti a fine mese, quando i dirigenti scolastici si ritrovano in busta paga almeno 30mila euro in meno rispetto agli altri colleghi della PA. Per questi motivi, Udir ha intrapreso una vera e propria crociata in loro difesa e per la tutela della loro dignità professionale, che è composta da strumenti, tutele legali e retribuzione.

Proprio per offrire un percorso continuo di formazione e di crescita professionale, ma anche di consapevolezza come categoria, giorno 19 maggio 2018 Udir ha organizzato un convegno nazionale, nel corso del quale i dirigenti scolastici potranno trovare risposte concrete alle mille e una necessità che ogni giorno li attendono sulla porta della loro scuola: i partecipanti dovranno consegnare al più presto la scheda di adesione.

Marcello Pacifico (presidente Udir): La giornata del dirigente scolastico è fatta di gestione dei rapporti con una serie di stakeholder che farebbero tremare le gambe al più allenato amministratore di impresa. Tra questi, ci sono le famiglie, gli alunni, i rapporti parentali delle famiglie, ma anche gli enti locali, le altre istituzioni scolastiche, tutti gli enti statali che vanno ad incidere sulle scuole, dai comuni alle provincie, passando dalle ragionerie territoriali nonché gli uffici periferici del Miur. Gestire tutta questa serie di rapporti in un mondo sempre più schizofrenico, basti vedere le aggressioni dei genitori ai docenti di questi ultimi tempi, e con un impianto normativo che si arricchisce ogni giorno di normative complesse e sempre più cariche di responsabilità è diventa un’impresa ardua. Nel conto vanno messe poi le difficoltà derivanti dalla inesistente formazione di qualità che i dirigenti scolatici dovrebbero poter trovare a loro disposizione ogni volta che un cambio normativo li interessa direttamente, come nel caso della recente norma sulla privacy.

 

 

Dopo le limitazioni inaccettabili per le presidenze delle commissioni di Esami di maturità affidate ai dirigenti scolastici del primo ciclo, il giovane sindacato mette a disposizione dei dirigenti scolastici ​degli Istituti Comprensivi l'allegato 1, dandogli così la possibilità di presentare domanda e presiedere le commissioni. Tale operazione è resa possibile, tuttavia, solo attraverso il ricorso gratuito attivato presso il Tar Lazio, a seguito dell'illegittimità della Nota 6078 del 6 aprile e della Circolare Miur 4537 del 16 marzo scorso che li esclude. L’allegato dovrà essere inviato via Pec all’USR competente o in modalità cartacea dal 9 al 20 aprile prossimi, poiché la precedente domanda cartacea prodotta entro il 4 aprile, inspiegabilmente, non è stata ritenuta valida.  Scarica l’Allegato 1 per far domanda e presiedere le Commissioni.

Marcello Pacifico (presidente Udir): Abbiamo richiesto misure cautelari d’urgenza al Tar Lazio per l’ammissione delle domande prive dei requisiti contestati nonché per la sospensione dei provvedimenti impugnati. Ci siamo opposti formalmente contro le discriminazioni evidenti nel trattamento delle domande per presidente di esami di maturità presentate dai dirigenti del primo ciclo di istruzione: possono aderire al ricorso tutti i Dirigenti Scolastici regolarmente iscritti a Udir che non possono soddisfare le condizioni per la presentazione della domanda come presidenti di commissione di maturità.

Si può aderire al ricorso fino al 20 aprile al seguente link. Udir inoltre vi invita a partecipare al convegno nazionale a Palermo il 19 maggio; bisogna inviare la scheda di adesione.

 

 

Lo studio legale Udir conferma di ritenere illegittimi il paragrafo 2.d.b. della circolare 4537/18 e le precisazioni di cui alla nota Miur 6078/18 per le discriminazioni evidenti nel trattamento delle domande presentate dai dirigenti dei diversi cicli di istruzione, contrastanti il ruolo unico. Appaiono illegittimi, ai fini della presentazione della domanda:  l’obbligo di possedere un’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado; le diverse modalità di presentazione della domanda disposte e le relative tempistiche nonché l’eventuale graduazione differente; l’obbligo d’individuazione di un docente sostituto secondo criteri arbitrariamente introdotti dal MIUR o di dichiarazione della conclusione degli esami di primo ciclo di cui si è presidente nei tempi utili per lo svolgimento degli esami di secondo ciclo. È possibile aderire al ricorso gratuito al Tar Lazio entro il 20 aprile per chiedere la sospensione degli atti impugnati.

 

Marcello Pacifico (presidente Udir): Viste le tempistiche di nomina delle Commissioni, saranno richieste misure cautelari d’urgenza al Tar Lazio per l’ammissione delle domande prive dei requisiti contestati nonché per la sospensione dei provvedimenti impugnati.