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La scuola non è un carcere, aveva detto Marcello Pacifico, presidente Anief e Udir, durante l'audizione in Senato del 26 novembre scorso, chiedendo lo stralcio di tutto il personale del settore e dell'area dell'istruzione dalla norma. Sono trascorsi quasi cinque mesi ed ora il tema è diventato di pubblico dominio e di plateale protesta. Alcuni sindacati invitano i presidi a twittare le proprie impronte al ministro e a scioperare, in modo compatto, il prossimo 17 maggio. Anief e Udir si dichiarano favorevoli e sono pronte ad altre azioni plateali, anche in vista degli Esami di Stato. Quel giorno, infatti, i dirigenti scolastici dove dovranno ad esempio timbrare il cartellino quando presiederanno le Commissioni? Ce lo spieghi il ministro Bussetti, visto che è un preside anche lui.
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Basta, se il ministro dell’istruzione e il suo sottosegretario condividono la legge in discussione al Senato che obbliga il dirigente scolastico alle impronte digitali per la rilevazione delle presenze, farebbero meglio a dimettersi. Significa che non comprendono o hanno dimenticato cosa vuol dire amministrare scuole con dieci plessi e ottemperare a tutte le funzioni demandate. Udir va verso lo sciopero.
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Il presidente nazionale Udir, Marcello Pacifico, è stato intervistato ai microfoni di Italia Stampa, nella trasmissione radiofonica Promossi e bocciati. Affrontato il tema della sicurezza negli istituti italiani
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