Non si arresta il lento declino della dirigenza scolastica: ancora -129 presidi. Il presidente nazionale di Udir, giovane sindacato che tutela i dirigenti scolastici, Marcello Pacifico denuncia una situazione paradossale: nonostante la scuola italiana faccia perno sulla figura centrale del dirigente scolastico, “in 20 anni è scomparso un posto su tre; in questa situazione bisognerebbe ribellarsi, chiedere un cambio deciso di rotta e invece i sindacati rimangono in silenzio. Sono 590 ancora le sedi non assegnate per risparmio, così non si va da nessuna parte”
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Qualche giorno fa c’è stato un incontro al Ministero dell’Istruzione con le Organizzazioni sindacali di categoria rappresentative di area. Durante l’incontro l’Amministrazione ha fornito l’informativa sulle immissioni in ruolo dei futuri dirigenti scolastici, a partire dal primo settembre 2022. Il Direttore Generale, dott. Filippo Serra, ha dato notizia che l’Amministrazione scolastica ha avanzato la richiesta di ben oltre 500 posti per le immissioni in ruolo, in modo da esautorare le graduatorie ancora in vigore.
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Da settembre scorso nessuno ne parla più. Sono trascorsi quasi 10 mesi dell’apertura delle trattative per il rinnovo contrattuale per l’Area “Istruzione e Ricerca”, in cui si è avuto un primo timido confronto tra l’Amministrazione e le Organizzazioni sindacali per la redazione dell’Atto di indirizzo, come previsto nel Patto per la Scuola.
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Il sindacato comunica che, in occasione dei festeggiamenti in onore della patrona di Palermo Santa Rosalia, la sede nazionale sarà chiusa
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La Direzione generale delle Risorse Umane e Finanziarie del Ministero dell’Istruzione ha fornito alle scuole interessate informazioni per accedere alla selezione e ai relativi finanziamenti (finanziamenti ex legge 440/97) per l’arricchimento dell’offerta formativa, circa 40 milioni di euro, resi disponibili per consentire lo svolgimento delle attività educative e didattiche.
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Il ministero dell’Istruzione ha comunicato che una parte del cosiddetto Fun servirà per la retribuzione di posizione di parte variabile. Secondo Udir “anche se vi è stato un incremento, stiamo parlando di cifre ancora troppo basse per compensare il gap”
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