Potenziare gli organici del personale scolastico, sia per migliorare la risposta degli istituti in chiave preventiva per i contagi da coronavirus, sia per avere una scuola di qualità anche quando l’emergenza pandemica sarà finita: è questa la filosofia che ha ispirato i promotori di una mozione presentata e approvata dal sindacato Udir nel corso del congresso nazionale. In entrambi i casi è necessario agire sul numero di alunni per classe, che non dovrà più superare quota 18, sull’affidamento alle scuole di assistenti tecnici specializzati nell’informatica e più collaboratori scolastici. Spazio anche per l’organico dell’autonomia.
Marcello Pacifico, presidente Udir: “Alle scuole servono più risorse umane e la ripartizione degli alunni va necessariamente rivista, superando i limiti esageratamente alti introdotti a partire dal dimensionamento previsto con la Legge 133/08. Come occorre un’assistenza tecnica, indispensabile per attuare la digitalizzazione degli istituti, e un maggior numero di collaboratori scolastici, anche per l’apertura delle scuole in orari pomeridiani e fino a sera. La mozione giunge al termine dei primi quattro anni di vita del nostro sindacato, che ha fatto della tutela dei diritti dei capi d’istituto un punto cardine per lo sviluppo della propria politica e azione sindacale unitamente a delle proposte di profonda modifica della figura del dirigente”.
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La Camera ha approvato il testo della Legge di Bilancio 2021, che adesso passa al Senato dove dovrà ricevere il sì definitivo entro il 31 dicembre: molte le disposizioni e i finanziamenti per il mondo della scuola pari a 3,7 miliardi complessivi. Tra le istanze del giovane sindacato UDIR troviamo la deroga ai criteri sul dimensionamento scolastico e ancora una volta sull’aumento del FUN utile al pagamento della retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti scolastici, ma anche ulteriori risorse stanziate (circa un miliardo e mezzo) per la sicurezza degli edifici scolastici con proroga poteri commissariali comuni.
Marcello Pacifico (Udir): “Bene sul dimensionamento, ma sui fondi per le retribuzioni dei dirigenti scolastici non ci siamo: purtroppo si continua a non parlare delle responsabilità civili e penali dei capi di istituto, di perequazione né di un riconoscimento economico aggiuntivo per il grande lavoro svolto nell’ultimo anno durante lo stato di emergenza dovuto alla pandemia e tutt’ora in atto”.
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Sono stati resi noti i dettagli dell’Ordinanza, a firma del ministero Roberto Speranza, con cui il ministero della Salute ha dato il via libera all’adozione di forme flessibili nell’organizzazione del rientro in classe degli studenti delle scuole superiori subito dopo la Befana: dal 7 gennaio al 15 gennaio dovrà essere garantita l’attività didattica in presenza almeno per il 50% della popolazione studentesca, mentre la restante parte dell’attività deve essere erogata tramite didattica digitale integrata.
Marcello Pacifico, presidente nazionale UDIR, rivendica “con decisione l'integrale perequazione con le altre dirigenze dello Stato. Non si capisce infatti perché, a fronte di una prestazione professionale sicuramente più complessa e voluminosa, i Dirigenti Scolastici debbano subire la mortificante condizione di una Dirigenza statale di serie B, con una sproporzione inaccettabile tra pesanti e diffuse responsabilità e il permanere di un inquadramento normativo da figli di un Dio minore”.
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Stamani Marcello Pacifico, presidente nazionale dei sindacati Anief e Udir, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Italia Stampa: ha parlato della Legge di Bilancio e del dimensionamento
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